UAW vuole i sindacati in ogni singola casa automobilistica, Tesla compresa

di pubblicata il , alle 17:42 nel canale Mercato UAW vuole i sindacati in ogni singola casa automobilistica, Tesla compresa

Il più grande sindacato statunitense che riunisce i lavoratori dei settori automobilistico, aerospaziale e dei macchinari agricoli d'America operanti negli USA, a Porto Rico e in Canada, ha deciso di fare un 'all-in', lanciando una campagna volta a sindacalizzare ogni casa automobilistica presente su suolo americano. E Biden è d'accordo

 

La seconda parte del 2023, passerà probabilmente alla storia come il momento in cui i lavoratori americani hanno deciso di riprendersi i propri diritti, andando a colpire al cuore il sistema economico odierno che permette ai top manager aziendali di incassare ogni anno cifre da capogiro (fra aumenti salariali, premi di produzione e dividendi sui profitti) mentre gli operai (che quella ricchezza, nei fatti, la creano) vedono i propri stipendi restare al palo.

marchi auto usa sindacato

Oltre alla protesta svedese contro il rifiuto di Tesla di firmare un contratto collettivo, partita un mese fa, anche la UAW (United Automobile Workers) che riunisce i lavoratori dei settori automobilistico, aerospaziale e dei macchinari agricoli d'America operanti negli USA, a Porto Rico e in Canada, ha deciso di far sentire (nuovamente) la propria voce.

L'associazione, recentemente uscita vittoriosa dalla trattativa verso le "Big Three", ovvero General Motors, Ford e Stellantis, ottenendo il 25% di aumento salariale per i loro operai, vuole puntare molto più in alto.

La prossima mossa del sindacato è infatti entrare in ogni singola casa automobilistica operante sul territorio statunitense, e per farlo intende lanciare una massiccia campagna verso ognuna di loro, contemporaneamente. A sostenere questa iniziativa, in particolare verso Toyota e Tesla, c'è anche il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden.

Shawn Fain, alla guida di UAW, ha affermato che nei prossimi negoziati del 2028, il suo sindacato vuole tornare al tavolo delle trattative per negoziare non solo con le "Big Three" ma con "le altre Grandi Cinque o Grandi Sei", sottintendendo che l'associazione prevede di mettere il piede dentro altre case automobilistiche, in primis i marchi asiatici (come Toyota, Hyundai e Kia) e Tesla.

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A spingere UAW verso questo obiettivo non è solo l'ottenimento di salari più alti per i suoi assisti, ma anche (e forse soprattutto) il miglioramento delle loro condizioni di lavoro. La testimonianza di Jeff Allen, un operaio ventinovenne che lavora nel settore assemblaggio dello stabilimento di Toyota di Georgetown, riportata da Electrek, racchiude perfettamente la mission di UAW:

"Abbiamo perso così tanto da quando ho iniziato qui e il rialzo degli stipendi non compenserà del tutto la nostra perdita. Non compenserà la salute che abbiamo perso, non compenserà l’usura del nostro corpo. Costruiamo ancora veicoli di qualità, ne possiamo essere orgogliosi, ma il morale è ai minimi storici. [Le case automobilistiche] Possono darci un aumento oggi e aumentare i nostri standard a protezione della salute domani. Un contratto sindacale è l’unico modo per ottenere ciò che è giusto".

La campagna pro-sindacato è corredata da un video la cui voce narrante è quella di Fain, che afferma che mentre le case automobilistiche e gli investitori stanno realizzando profitti record, i compensi dei lavoratori sono rimasti al palo, non tenendo il passo con l'aumento di capitale che ogni anno le case automobilistiche ottengono.

Il video menziona specificamente i recenti risultati trimestrali di Tesla e Rivian, oltre a quelle delle maggiori case asiatiche e tedesche: in questi ultimi due casi, i guadagni degli ultimi 10 anni hanno superato i 450 miliardi di dollari.

Come l'autrice ha sostenuto riguardo la protesta svedese (che ha rotto gli argini, coinvolgendo quasi tutto il Paese e arrivando alle porte della GigaBerlin), lo scontro fra sindacato e case automobilistiche è di fatto lo scontro (storico) fra lavoratori e capitale.

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2 Commenti
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Haran Banjo30 Novembre 2023, 18:02 #1
Nel frattempo, in Italia...
F1r3st0rm30 Novembre 2023, 18:18 #2
la gente non si iscrive al sindacato e non sciopera nei casi in cui sia veramente utile ( quindi non tutti ) e poi si lamenta che i sindacati non fanno i loro interessi...per forza se il sindacato perde forza i dirigenti d'azienda guadagnano potere e fanno quello che volgiono ( rispettando la legge) che in Italia è comunque parecchio.

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