Volkswagen
Terremoto Volkswagen: l'azienda si rivolta contro il CEO Herbert Diess: troppa attenzione a Tesla e all'elettrico
di Massimiliano Zocchi pubblicata il 05 Novembre 2021, alle 09:32 nel canale MercatoIl CEO del Gruppo Volkswagen, Herbert Diess è sottoposto a un voto di sfiducia, per via di una rivolta interna nata dai lavoratori. Non sono piaciute le troppe attenzioni a Tesla, all'elettrico e la paventata perdita di posti di lavoro. L'azienda è di fatto bloccata
147 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - info- in Italia si producono circa 350 TWh di energia elettrica all'anno;
- in Italia esistono 39 milioni di automobili, con una percorrenza media di 11.000 km all'anno;
- in Italia si vendono circa 2 milioni di auto all'anno;
- un'auto elettrica percorre mediamente 6 km con un kWh.
Da questi dati si calcola:
- un'auto elettrica in Italia consuma in media 1,8 MWh all'anno;
- 2 milioni di auto elettriche in Italia consumerebbero 3,6 TWh all'anno.
Ovvero: se a partire da oggi in Italia si vendessero SOLO auto elettriche, allora il fabbisogno di energia elettrica aumenterebbe dell'1% all'anno, e in 20 anni il parco auto sarebbe interamente elettrico e il fabbisogno sarebbe aumentato complessivamente del 20% rispetto ad oggi. Mettici pure le perdite di distribuzione, ma i numeri non cambiano tanto.
Sarebbe già così uno scenario perfettamente sostenibile (aumentare la produzione di energia elettrica dell'1% all'anno), ma dato che non è affatto vero che si venderanno da oggi solo auto elettriche, e nemmeno nel prossimo futuro, è chiaro che l'impatto dell'elettrificazione del parco auto sul fabbisogno di energia elettrica sarà ancora molto più lento di quell'1% all'anno e non ci sarà nessuna difficoltà nell'adeguare con tutta calma sia la produzione che la distribuzione.
Perciò, cortesemente smettete di sparare frottole fantasiose sull'immaginaria futura crisi della produzione di energia causata dalle auto elettriche.
Che in soldoni sono più o meno i conti che facevo io:
in 20 anni arriviamo al 20% di aumento cumulativo di energia necessario per l'auto elettrica
240gwh sono il 24% di 1000 Gwh, consumo giornaliero italiano attuale.
Aggiungo ai conti che questa è l'energia elettrica senza tener conto della perdita di energia che si ha durante la carica e l'energia persa nel tempo dalle batterie cariche, anche tenendo conto di questi fattori non arriviamo a superare il 30% dell'energia consumata attualmente.
E questo su quali basi lo affermi? Ricordo che in Italia il 60% dell'energia prodotta è ancora non rinnovabile e prodotta principalmente con materie prime che acquistiamo dall'estero (carbone e metano ad esempio). Va bene che ci saranno enormi incentivi, ma noi non è che abbiamo milioni di metri quadri dove mettere pannelli solari, migliaia di dighe dove usare l'idroelettrico e migliaia di posti ventosi dove piazzare pale eoliche. Non siamo in USA o Australia insomma, lo spazio è quello che è.
Dipendiamo ancora fortemente dagli altri, quindi non la vedo così' semplice aumentare allegramente la produzione.
in 20 anni arriviamo al 20% di aumento cumulativo di energia necessario per l'auto elettrica
Ho risposto al tuo +50%, che è totalmente sballato.
In ogni caso non ha senso fare conti su un ipotetico parco auto totalmente elettrico, perché è uno scenario ipotizzabile forse fra 30-40 anni. Oggi bisogna ragionare sulle variazioni. Visto che in Italia non si vendono più di 2 milioni di auto all'anno, l'incremento di fabbisogno energetico non potrà mai superare l'1% all'anno, ma in realtà sarà molto più basso perché ancora per 15 o 20 anni continueranno a vendere anche auto a combustione.
Per quanto riguarda la rete delle colonnine, quella crescerà guidata dalle leggi del mercato, ovvero seguirà la domanda. Fermo restando che tutti coloro che ne hanno la possibilità caricheranno quasi sempre l'auto a casa durante la notte, perciò non ha senso il confronto con la rete delle pompe di benzina (nessuno ha una cisterna di benzina o gasolio in casa).
Sicuramente da oggi ai prossimi 14 anni ne vedremo installate parecchie di colonnine. I punti di ricarica pubblici in Italia sono passati da 4000 nel 2018, 8000 nel 2019, 13000 nel 2020 e 17000 nel 2021. Se questo ritmo fosse costante sarebbero circa 75.000 fra 14 anni, più di 4 volte l'attuale.
Boh, vedo tanti progetti, ma nulla di organico.
Finirá come per la fibra:
A Milano & co. ci sranno le colonnine accatastate l'una sull'altra da quante ne metteranno, in provincia o posti meno densamente abitati andremo con la prolunga da 500m fino al parcheggio in strada.
E' molto semplice: la capacità produttiva attuale è già molto superiore alla produzione media, non c'è alcun problema per soddisfare variazioni così modeste. Variazioni che comunque non si verificheranno con quella velocità perché NON stiamo vendendo 2 milioni di auto elettriche all'anno in Italia e non lo faremo ancora per anni e anni.
E' ovvio che mentre le auto elettriche guadagnano quote di mercato, si deve continuare a investire in fonti di energia rinnovabili, ma non solo per il fabbisogno delle future auto elettiche, anche e soprattutto per rendere sempre più sostenibile il mix energetico. Il consumo per i veicoli elettrici oggi è insignificante, fra qualche decennio sarà comunque una piccola fetta del consumo complessivo di energia elettrica.
E' ovvio che mentre le auto elettriche guadagnano quote di mercato, si deve continuare a investire in fonti di energia rinnovabili, ma non solo per il fabbisogno delle future auto elettiche, anche e soprattutto per rendere sempre più sostenibile il mix energetico. Il consumo per i veicoli elettrici oggi è insignificante, fra qualche decennio sarà comunque una piccola fetta del consumo complessivo di energia elettrica.
Mah, resta valido il secondo quesito che ho posto. Ad ogni modo io sono favorevolissimo all'elettrico, ma è fondamentale che la diffusione sia coerente con le capacità della rete. Non solo come picco teorico, ma anche come distribuzione di carichi. Non vorrei che iniziassero a spuntare black out ovunque.
e quando la cina bussera alle frontiere con le sue auto elettriche,oltre ai posti di lavoro persi nell assemblaggio delle auto tradizionali e a quelli persi dall indotto,chi spieghera' ai capoccioni europei che le nostre aziende chiuderanno perche' con poco lavoro la scelta tra un audi da 60k e una cinese da 30k con le stesse caratteristiche,saraì una scelta obbligata?
in realtà le navi prese da sole inquinano tantissimo, ma hanno motori abbastanza efficienti se rapportati alla stazza che muovono, ad esempio inquina molto di più il trasporto aereo in confronto.
ad ogni modo ci sono molti esempi di mezzi da cantiere ecc.. che stanno apssando all'elettrico, anche perché per mezzi lenti ma disperatamente bisognosi di coppia immediata come quelli l'elettrico è pefetto e conveniente.
dobbiamo però smettere di ragionare dicendo che prima di fare un cambiamento noi lo deve fare qualcunaltro.. se non iniziamo tutti e subito ne pagheremo delle conseguenze molto più gravi per molti più anni a venire.
La dipendenza dall'estero? Guarda che devi mettere sul piatto della bilancia anche quello che non consumi come combustibili fossili, non solo quello che consumi come energia elettrica. Non abbiamo il petrolio o il gas in casa, compriamo quasi tutto. Caso limite: se per produrre più energia elettrica per alimentare le auto a batteria dovessimo comprare più metano da Putin, lo stesso metano (oppure petrolio) non verrebbe bruciato nei motori termici; dato che le centrali termoelettriche hanno efficienza molto superiore a quella dei motori delle auto, verrebbero compensate anche tutte le perdite dalle centrali elettriche fino alle ruote dell'auto elettrica. Alla fine non compreremmo nulla di più in fossili dall'estero. Ma lo scopo ovviamente è produrre sempre più energia elettrica da fonti pulite.
C'è una grossa differenza permessa dall'elettrificazione: in Italia non abbiamo fonti fossili da sfruttare perciò per alimentare i motori termici dipendiamo dall'importazione e siamo alla mercé dell'OPEC, invece per produrre energia elettrica abbiamo sole e vento in abbondanza (oltre all'idroelettrico già abbastanza sfruttato). Per un paese come il nostro perciò elettrificare è una scelta più vantaggiosa rispetto a paesi ricchi di fonti fossili (considerazioni ecologiche a parte, che comunque sono fondamentali).
Per la distribuzione: se ci saranno problemi lo scopriremo vivendo. Ma non ha senso ragionare in termini di contemporaneità totale della carica delle batterie. Quando arrivò la moda dei condizionatori in tutte le case, in alcune città la rete andò in crisi, immagino che poi sia stata adeguata.
Come ho già detto, non abbiamo milioni di metri quadri dove mettere pannelli solari e pale eoliche. Senza considerare l'impatto visivo. Voglio proprio vedere dove le metti per coprire quel 60%, anzi di più, dato che con le auto elettriche servirà appunto più energia.
Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".