Stretto un accordo globale sulle emissioni dell'aviazione: net-zero nel 2050
di Giulia Favetti pubblicata il 11 Ottobre 2022, alle 18:56 nel canale MercatoLa doppia strategia si basa sull’uso di combustibili sostenibili e sulla compensazione degli inquinanti emessi in atmosfera per arrivare alla neutralità climatica entro il 2050, tagliando il 2,5% delle emissioni globali
L’Icao, l’agenzia dell’Onu che regola l’aviazione civile, ha stabilito una roadmap per la riduzione e la compensazione delle emissioni legate all’aviazione e la sua strategia ha mostrato subito le proprie debolezze; non è legalmente vincolante e non propone misure effettivamente stringenti per il settore di riferimento.
Il piano proposto dall’agenzia, denominato LTAG, acronimo per "long-term aspirational goal", secondo alcuni denota chiaramente che l’iniziativa dell’Icao sia da prendere più come un suggerimento su un obbiettivo da raggiungere, piuttosto che come una vera e propria tabella di marcia. Il documento invita i singoli Stati membri a proporre incentivi per la produzione di combustibili sostenibili per l’aviazione (SAF) e di carburanti per l’aviazione a basse emissioni di carbonio (LCAF), suggerendo di promuovere leggi che permettano di utilizzare esclusivamente SAF per i voli e a certificare come valide nuove materie prime per la produzione di combustibili sostenibili. A questo si affianca l’accordo sull’implementazione dello schema CORSIA per l’offsetting delle emissioni dell’aviazione.
Il LTAG entrerà in vigore nel 2024 su base volontaria, per poi essere obbligatorio dal 2027; l’Icao ha inoltre stabilito il 2019 come riferimento per computare i volumi emissivi, fissando il tetto massimo di emissioni all’85% di quelle emesse quell’anno.
La soluzione riguarda un settore che produce il 2,5% delle emissioni globali; una percentuale che può sembrare trascurabile ma che ha un impatto sul clima molto ampio se si tiene conto anche dell’altitudine dei voli e che non convince le ong ambientaliste.
"Non bisogna lasciarsi ingannare dai risultati di questa assemblea. Questo non risolverà il problema dell’aviazione", ha dichiarato Jo Dardenne di Transport & Environment. "L’unico modo per risolverlo è smettere di bruciare cherosene e per ottenere questo obbiettivo è necessario rendere le sue alternative economicamente più vantaggiose."
10 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoTra questo e la guerra alle automobili ICE non so cosa faccia più ridere.
Anche se domani tutti gli aerei restassero a terra, basta un aumento del PIL del 1% in Cina o India, per annullare il risparmio di CO2 da oggi a domani.
Sicuramente vanno spinte a fare ancora meglio ma ci sono altri settori ben peggiori in cui si può fare tanto con poco, un esempio? Il settore marittimo è la vera bestia nera, non è mai stato fatto granchè per andare migliorare consumi ed emissioni che spesso sono ancora libere e anche non normate! Vado a memoria ma nel settore marino le prime norme antiquinamento sono relativamente recenti.
Stesso discorso vale per i TIR dove la percentuale di motrici Euro 6 è ridicola, in giro è pieno di motrici stravecchie che vanno letteralmente a carbone.
In questi settori la base di partenza è talmente scarsa che si potrebbe fare tanto più facilmente.
In questi settori la base di partenza è talmente scarsa che si potrebbe fare tanto più facilmente.
Dubito che ci siano ancora in giro TIR di 60 anni fa. Mentre sicuramente ci sono in giro navi di 60 anni, anzi... sono parecchie.
Inoltre le navi bruciano olio pesante poco raffinato che é molto meggio del gasolio. Le navi bruciano praticamente di tutto e una nave corrisponde a centinaia di auto e vanno h24 per settimane.
Ma il costo di una nave é enorme rispetto a quello di un camion. E poi occorre cambiare motorizzazione sulle navi. L'idrogeno potrebbe essere una soluzione ma occorre trovare un buon metodo di produzione.
Ce ne sono alcuni allo studio che potrebbero essere interessanti. Vedremo se riescono a portarlo su scala industriale.
Inoltre le navi bruciano olio pesante poco raffinato che é molto meggio del gasolio. Le navi bruciano praticamente di tutto e una nave corrisponde a centinaia di auto e vanno h24 per settimane.
Ma il costo di una nave é enorme rispetto a quello di un camion. E poi occorre cambiare motorizzazione sulle navi. L'idrogeno potrebbe essere una soluzione ma occorre trovare un buon metodo di produzione.
Ce ne sono alcuni allo studio che potrebbero essere interessanti. Vedremo se riescono a portarlo su scala industriale.
Sì, il trasporto marittimo è abbastanza quello messo peggio dal punto di vista dell'inquinamento e lì non si è mai parlato nemmeno del problema, hanno cominciato, in modo blando, da poco. Sicuramente ci sono margini per abbattere molto le cose.
Anche il trasporto su TIR comunque non è messo così bene, non ci sono motrici di 60 anni fa ok ma comunque motrici e furgoni anni 80 e 90 continuano a circolare e inquinano tanto, molto più di una nuova Euro 6.
Parliamo di un non problema per evitare di parlare del vero problema da 50 anni ormai.. si butta co2 negli occhi della gente facendo finta che sia quello il problema è la gente ci crede pure..
Ci scrivono pure articoli e si fa finta di niente dando la colpa alla co2 di tutto.. boh..
Parliamo di un non problema per evitare di parlare del vero problema da 50 anni ormai.. si butta co2 negli occhi della gente facendo finta che sia quello il problema è la gente ci crede pure..
Ci scrivono pure articoli e si fa finta di niente dando la colpa alla co2 di tutto.. boh..
Quoto... tutti che vogliono decarbonizzare mentre le deforestazioni vanno avanti spedite per avere sempre più suolo coltivabile per cibo a basso costo!!
Sono incasinato di lavoro e mi sono accorto che pure qua ricevo messaggi ma non ci sto dietro
Comunque thx svuotata la cartella
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