Mercato auto in Italia da profondo rosso, a dicembre la Fiat 500 è l'elettrica più venduta
di Manolo De Agostini pubblicata il 05 Gennaio 2021, alle 17:41 nel canale MercatoUNRAE tira le somme del mese di dicembre e dell'intero 2020 sul mercato dell'auto in Italia. Il crollo delle immatricolazioni del 15% a dicembre ha portato a -28% sull'intero anno. Prosegue il boom delle vetture che hanno beneficiato degli incentivi governativi, tra cui le elettriche.
Il mercato dell'auto in Italia ha chiuso un anno di forte crisi, con crollo del 15% a dicembre che ha portato il risultato finale dell'anno a un -28% a 1,38 milioni di autovetture complessive, 535.000 in meno rispetto al 2019. Secondo i dati UNRAE, la flessione nell'ultimo mese dell'anno è imputabile a una riduzione della domanda da parte delle aziende e alla fine degli incentivi (problema a cui il Governo ha rimediato con la Legge di Bilancio 2021).
Tra i produttori automobilistici, FCA ha fatto registrare un +1,06% a dicembre, che tuttavia non serve a mascherare il pesante calo del 26,77% sull'intero anno. Il Gruppo Volkswagen è cresciuto del 4,6% a dicembre ma ha ravvisato un arretramento delle vendite del 23,7% nel 2020 rispetto al 2019. Crescita nell'ultimo mese dell'anno anche per PSA, e da rilevare tra i big il +35% di Toyota. Per quanto riguarda le alimentazioni, cali a doppia cifra per le vetture a benzina (-42%), diesel (-36,8%), Gpl (-23,1%) e metano (-12,2%). A fine 2020, con quote in flessione, le auto a benzina si posizionano al 37,5% del totale dal 44,3% del 2019, il diesel al 33,1% dal 40%, il Gpl al 6,8% dal 7,1% di un anno fa, mentre il metano recupera tre decimali, salendo al 2,3% di rappresentatività.
Prosegue il boom delle vetture che nell'anno hanno maggiormente beneficiato degli incentivi governativi: con crescite a tripla cifra anche in dicembre, le ibride nell'intero 2020 raggiungono il 16% di quota (+10,3 punti), al 21,4% di quota nel solo dicembre; le plug-in chiudono l'anno al 2% di quota (+1,7 punti), al 5,3 in dicembre; le vetture elettriche si portano nell'intero 2020 al 2,3% dallo 0,5% di un anno fa (al 6% nel solo mese di dicembre). Tra le vetture elettriche più vendute a dicembre troviamo al primo posto la nuova Fiat 500 elettrica con 1549 immatricolazioni, seguita da dalla Renault ZOE ferma a 1153. Tesla, con la Model 3, si posiziona al terzo posto con 851 unità. In totale nel 2020 sono state vendute 32.538 auto elettriche in Italia, 7255 solo a dicembre.
Tra le ibride HEV si riconferma al primo posto la Toyota Yaris con 4101 unità, seguita dalle proposte del Gruppo FCA - Fiat Panda, Lancia Ypsilon e Fiat 500 - rispettivamente con 3349, 3332 e 2267 immatricolazioni a dicembre. In totale a dicembre 2020 sono state immatricolate 25916 ibride HEV. Per quanto riguarda le soluzioni plug-in, guida la Renault Captur con 2120 vetture immatricolate, per un totale annuo di 3455 che le permette di ottenere la prima posizione. A seguire la Jeep Compass, la Volvo XC40 e la Jeep Renegade. Tutti i dati e le tabelle comparative le trovate a questo indirizzo.
"Archiviamo il 2020 come l'anno più difficile del dopoguerra per il nostro settore", ha dichiarato il Presidente di ANFIA Paolo Scudieri, "ma guardiamo al 2021 con fiducia, grazie alle misure entrate in vigore con l'inizio del nuovo anno, su cui c'è stata intesa tra tutte le forze politiche, e che, oltre a sostenere la domanda, favoriranno la ripartenza della produzione industriale di autoveicoli e componenti a beneficio dell'intera filiera automotive, con ricadute positive sui livelli occupazionali e sugli investimenti per la transizione green e digitale. Per la prima volta dall'inizio della pandemia e dopo ripetute richieste, la manovra ha finalmente incluso anche un intervento a supporto della ripresa del mercato dei veicoli commerciali leggeri, introducendo contributi all'acquisto di nuovi mezzi differenziati in base alla massa totale a terra, all'alimentazione e all'eventuale rottamazione del vecchio veicolo. Si tratta di un segnale importante per un comparto che rappresenta una parte considerevole della nostra filiera produttiva e che nel 2020 ha confermato la sua strategicità per una logistica delle merci efficiente fino all'ultimo miglio, anche nelle condizioni eccezionali che abbiamo vissuto e che hanno dato un'ulteriore spinta al commercio elettronico".
21 Commenti
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Un mondo di codardi....
Ancora in pochissimi raccontano la verità e citano le vere ragioni di questo disastro annunciato. Anche se il marketing mastodontico ci ha convinto che "elettrico è bello", e che "bisogna rinnovare per fare un favore all'ambiente", la verità è che produciamo troppe macchine, come troppi vestiti, come troppo di tutto. Pretendono che, ogni due per tre, cambiamo macchina, moto, tv, telefono, scarpe, pantaloni, computer, eccheccazzzooo!!!!!!!!! Inoltre, chi lo ha mai dimostrato che sul lungo periodo l'elettrico è meglio? Non dimentichiamoci che ONGNI cosa che produciamo toglie qualcosa alla al nostro pianeta. Il conto arriverà molto presto. I due problemi principali sono sovrappopolazione umana e iperproduzione di ogni santa cosa. Ma, ovviamente, nessuno lo dice apertamente.Quando falliscono sarà sempre troppo tardi
È tutto il 2020 che cerco di cambiare auto, non ti fanno 100 euro di sconto!Ti offrono sconti per fare debiti al 10 di interessi quando normalmente i tassi sono a zero. Aprite gli occhi, fessi!
Il boom economico è durato qualche decennio, si sono moltiplicate le catene di produzione, ma adesso siamo al punto in cui per consumare tutte le auto che si producono, probabilmente ogni famiglia dovrebbe cambiare auto ogni 3/4 anni.
Se vogliamo parlare di scelte ecologistiche, io ho dato il mio piccolo contributo all'ambiente sostituendo lo scooter con una bicicletta NON elettrica, per gli spostamenti in città va benissimo (e fa bene anche al fisico). E uso l'auto solo quando è veramente necessaria.
Il boom economico è durato qualche decennio, si sono moltiplicate le catene di produzione, ma adesso siamo al punto in cui per consumare tutte le auto che si producono, probabilmente ogni famiglia dovrebbe cambiare auto ogni 3/4 anni.
Se vogliamo parlare di scelte ecologistiche, io ho dato il mio piccolo contributo all'ambiente sostituendo lo scooter con una bicicletta NON elettrica, per gli spostamenti in città va benissimo (e fa bene anche al fisico). E uso l'auto solo quando è veramente necessaria.
sante parole!
Il boom economico è durato qualche decennio, si sono moltiplicate le catene di produzione, ma adesso siamo al punto in cui per consumare tutte le auto che si producono, probabilmente ogni famiglia dovrebbe cambiare auto ogni 3/4 anni.
Se vogliamo parlare di scelte ecologistiche, io ho dato il mio piccolo contributo all'ambiente sostituendo lo scooter con una bicicletta NON elettrica, per gli spostamenti in città va benissimo (e fa bene anche al fisico). E uso l'auto solo quando è veramente necessaria.
Certamente! Chi può dovrebbe.
Chiaro che se uno abita a 25 km da dove lavora e con un dislivello di 600 metri spalmato principalmente su 4-5 km non ha vita facile con una bicicletta non elettrica. Provato di persona, funziona solo d'estate quando non c'è traffico: perchè la carreggiata è stretta, in salita e promoscua (da suicidio alla lunga).
Però la maggior parte delle persone potrebbe usare i mezzi di trasporto pubblici, una bicicletta, andare a piedi o usare una bici elettrica. L'e-bike ci sta nel caso in cui ci sia bisogno di un po' di aiuto: mica tutti abitiamo in pianura o siamo giovani e in piena salute.
I monopattini elettrici invece dovrebbero andare solo in corsie dedicate o essere proibiti.
Chiaro che se uno abita a 25 km da dove lavora e con un dislivello di 600 metri spalmato principalmente su 4-5 km non ha vita facile con una bicicletta non elettrica. Provato di persona, funziona solo d'estate quando non c'è traffico: perchè la carreggiata è stretta, in salita e promoscua (da suicidio alla lunga).
Però la maggior parte delle persone potrebbe usare i mezzi di trasporto pubblici, una bicicletta, andare a piedi o usare una bici elettrica. L'e-bike ci sta nel caso in cui ci sia bisogno di un po' di aiuto: mica tutti abitiamo in pianura o siamo giovani e in piena salute.
I monopattini elettrici invece dovrebbero andare solo in corsie dedicate o essere proibiti.
Queste sono pie illusioni che non hanno alcun riscontro nella realtà.
Prima di tutto per fare certe cose servirebbe un servizio di trasporto pubblico efficiente cosa che salvo rarissime nazioni al vertice in tal senso (mi viene in mente il Giappone dove 1 minuto di ritardo viene considerato grave) è lontanissimo da raggiungere anche solo la decenza.
Poi dai per scontato che si parli di lavoratori che fanno orari standard eppure anche io che lavoro in ufficio e sulla carta so esattamente quando dovrei uscire poi a quell'ora non esco mai ed è imprevedibile l'orario effettivo.
Poi mettici che devi sperare che il mezzo pubblico faccia il percorso che ti serve e che non ti capiti mai una deviazione altrimenti non sai come fare. Esempio il bambino si sente male e bisogna andarlo a prendere a scuola. Che fai aspetti l'autobus sempre che ci sia un autobus che ti porta in tempi decenti fino alla scuola e poi a casa?
Chi se la sente ben venga che faccia l'ecologista... laddove posso anche io cerco di salvaguardare il pianeta ma non rinuncerei mai all'auto. Ma poi t'immagini farsi anche solo 5Km in bici "normale" e poi che fai? Stai a lavoro sudato una giornata? T'immagini che fragranza.
In questo modo invece delle grandi case automobilistiche, si aprirebbe la strada a tanti piccoli produttori che integrano la componentistica di grossi gruppi in effettiva competizione tra loro.
In questo modo il mercato si segmenterebbe meglio seguendo le reali esigenze di chi ha bisogno di un auto.
Con l'elettronica attuale sarebbe già possibile avere componentistica "intelligente" che viene configurata in base al resto delle componenti di uno specifico veicolo e che segnala se il componente è sottodimensionato rispetto alla configurazione richiesta, ecc. ecc.
In questo modo uno potrebbe farsi costruire l'auto "su ordinazione" e rinnovarla o rimodellarla in base alle esigenze, facendo da se o rivolgendosi ad un meccanico/elettrauto/carrozziere.
Esistono già le "piattaforme" da cui vengono ricavati veicoli molto diversi tra loro, si tratterebbe di spingere di più in quella direzione.
E' come se per fare rifornimento in un'auto a combustione dovessi portarti dietro la pompa per il gasolio, il metano, ecc.. Anzi, in questo caso è come se per fare benzina dovessi portarti dietro una pompa per quella normale e un'altra per la E10, a seconda di quella che vorresti mettere. Allucinante!
Si sono persi in una delle cose più semplici, ma più importanti per i possessori delle auto, visto che è scomodo dover prendere e connettere i cavi (e quelli per la carica veloci sono anche difficili da inserire nella colonnina: voglio vedere come faranno gli anziani), e soprattutto occupano spazio (e ce n'è già meno a causa delle batterie).
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