Dacia inaugura la nuova identità visuale. Ecco la nostra visita alla prima concessionaria italiana trasformata

Dacia ha chiuso un 2022 in grande spolvero. Il brand del gruppo Renault ha visto aumentare la sua quota mercato tra i privati, passando dal 6,3% del 2021, all'8,3% degli ultimi 12 mesi, il che è valso il quarto posto assoluto tra tutti marchi automotive, e il gradino più basso del podio considerando solo i marchi stranieri in Italia.

Tutto questo in un contesto di mercato in contrazione, fattore che amplifica ancor più l'importanza del risultato. La city car Spring è al primo posto tra le elettriche per privati, la Duster è costantemente nella top 5 del suo segmento, e Sandero è sempre la prima vettura straniera come numero di vendite. A questi successi si aggiunge il buon inizio di Jogger, che ha già oltre 8.000 ordini dal lancio.

In una situazione come questa, che non può che essere definita positiva, Dacia prova a fare un ulteriore step in avanti, inaugurando una nuova identità visuale. Ne avevamo già avuto un assaggio con il nuovo logo, che ha esordito contemporaneamente su tutti modelli in vendita, ed ora la nuova estetica arriva anche in concessionaria e in generale nella comunicazione del brand. Abbiamo visto dal vivo tutte le novità presso la concessionaria Paglini di Castellanza, in provincia di Varese, da anni punto di riferimento per le vendite del Gruppo Renault, e per questo scelta come location ideale per mostrare per la prima volta la nuova identità.

Le novità iniziano già dall'esterno, con una nuova insegna, ed in generale un look comunicativo più minimal e moderno, anche grazie all'uso di font adeguati e colorazioni più tenui. All'interno della show room si prosegue verso un percorso di essenzialità e sostenibilità, per mezzo di arredamento semplice e futuristico, e ampio uso di materiali riciclati.

Dacia ci tiene a sottolinearlo, questa ondata di novità non cambierà però l'identità commerciale. Il posizionamento sul mercato è da sempre la fortuna di Dacia, che continuerà a non sovrapporsi alle soluzioni proposte dalla casa madre Renault, ma semplicemente sfrutterà la comunicazione per far percepire un concetto fondamentale: "best value for money". Una gamma semplice, con poche configurazioni, con vetture che hanno chiaramente target diversi, così da semplificare la scelta al cliente che cerca essenzialità e giusto prezzo.

Attenzione però a non confondere essenzialità con scarsa qualità. Dacia ha la grande fortuna di poter attingere al know-how di Renault, spesso quando tecnologie o uso dei materiali è già ammortizzato a livello di costi di sviluppo e di produzione di massa. Questo le permette di offrire auto pratiche ma di valore, mantenendo un prezzo competitivo.

Dopo gli ottimi risultati del 2022 di cui vi abbiamo accennato qui sopra, Dacia proseguirà nei prossimi mesi con una tabella di marcia piuttosto serrata, ed il 2023 è iniziato principalmente con due novità. La prima è Jogger con motorizzazione Hybrid 140, la prima auto elettrificata del marchio, se si esclude la Spring che in realtà è un rebrand di un progetto del Gruppo. La seconda novità è proprio la Spring, che ora avrà anche la versione 65 CV (ne avevamo parlato qui) offrendo dunque più potenza e più qualità a chi cerca un elettrica da città.

A seguire ci si proietta verso il 2024, anno in cui scopriremo la nuova Duster, auto che si preannuncia fondamentale, e che potrebbe, come anticipato oggi, abbracciare anch'essa il motore ibrido. Nel 2025 poi assisteremo al lancio di Bigster, per un ingresso nel segmento C in grande stile. Via via poi ci si avvierà verso il 2030 e il 2035, le due date che sembrano un po' fare da spartiacque per il mercato, con l'arrivo dell'elettrico in massa. Ma Dacia promette una cosa: fino al 31 dicembre 2034 continuerà a vendere soluzioni con motore endotermico.