Crollano i volumi Stellantis: primo trimestre 2025 peggiore del 2024, la produzione si ferma a 109.900 veicoli
di Rosario Grasso pubblicata il 08 Aprile 2025, alle 14:31 nel canale Mercato
Il 2025 inizia con un drastico calo produttivo per Stellantis in Italia: 109.900 unità tra auto e veicoli commerciali nel primo trimestre, con un -35,5% rispetto al già debole avvio del 2024. Tutti gli stabilimenti risultano in flessione
Il Report della Fim Cisl rivela un quadro in ulteriore peggioramento rispetto al 2024 per quanto riguarda i volumi di produzione degli stabilimenti sotto il controllo di Stellantis. Nel primo trimestre, fra tutti i siti produttivi sono stati realizzati 109.900 veicoli tra auto e commerciali leggeri, contro i 170.415 del primo trimestre 2024. Ciò rappresenta una flessione del 35,5%, ovvero uno dei peggiori avvii d’anno della storia industriale del Gruppo, con numeri che riportano ai livelli del 1956.
La produzione di autovetture segna un calo del 42,5%, fermandosi a 60.533 unità. In negativo tutte le fabbriche, comprese quelle che nel 2024 avevano tenuto, come Pomigliano e Atessa. A Torino, il polo di Mirafiori chiude il trimestre a 9.860 unità (-22,2%), quasi esclusivamente 500e, con la produzione Maserati praticamente azzerata (70 unità). Il rilancio potrebbe arrivare solo a novembre con la 500 ibrida, mentre la nuova generazione della 500e è confermata per il 2030.
Anche Modena è in grave crisi, la sede storica dei veicoli Maserati. È ferma l’introduzione della tecnologia Folgore su MC20 e MC20 Cielo, rinviata oltre il trimestre. Le attività di ricerca e sviluppo proseguono, ma con l’uso degli ammortizzatori sociali anche per gli ingegneri.
Cassino raggiunge il minimo storico: 4.655 vetture. Qui la produzione ridotta a un solo turno, con Alfa Romeo Stelvio, Giulia e Maserati Grecale. Slittano al 2026 le versioni su piattaforma STLA Large, comprese le nuove ibride. A Pomigliano, dove si concentra il 61% della produzione auto italiana del gruppo, si registrano 37.097 unità, in calo del 36,9%. Male anche Tonale (-30%) e Hornet (-80%).
A Melfi, invece, si producono Jeep Compass, Renegade e le prime DS8. L’ibridizzazione di gran parte dei nuovi modelli è attesa per il biennio 2025-2026, con la prospettiva di raggiungere le 200.000 vetture annue a regime. Ma al momento, lo stabilimento lavora al 65% in contratto di solidarietà.
Sul fronte delle prospettive, Stellantis ha annunciato investimenti per 2 miliardi di euro sugli impianti italiani e acquisti per 6 miliardi presso fornitori nazionali. Tra i progetti inseriti nel nuovo piano figurano l’espansione della gamma con versioni ibride e la realizzazione di nuove piattaforme produttive a Pomigliano, Melfi, Mirafiori e Cassino. Confermato l’obiettivo di raggiungere 1 milione di veicoli l’anno entro il 2030, ma condizionato all’andamento della domanda.
Sullo sfondo, pesano i dazi statunitensi sulle auto europee, che si sommano alla transizione verso l’elettrico e alla debole risposta dell’Unione Europea. Le risorse attualmente stanziate da Bruxelles, pari a 2,8 miliardi di euro, sono giudicate inadeguate dai sindacati, che chiedono un intervento strutturale con politiche fiscali espansive e un debito comune dedicato alla transizione industriale.
Intanto, sul piano contrattuale, prosegue la trattativa per il rinnovo del CCSL per il biennio 2025-2026. La Fim-Cisl ha avanzato una richiesta di aumento dell’8,8% della paga base e invita l’azienda a un confronto costruttivo in vista dell’incontro del 6 maggio.
11 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoMotori francesi dimmerd@ con mille difetti, te credo che l'utenza si rivolge ad altri marchi, pur loro in crisi.
Ciao
la qualità è scesa in tutti i marchi perchè ormai sembra che per sopravvivere si debbano avere un tot di margini più o meno difficili da raggiungere
quella di stellantis mi sembra allineata agli altri generalisti non è che comprando renault o chessò ford la situazione sia drastiacamente migliore
Il termico sta dando veramente tante soddisfazioni, i numeri proprio dicono che se non fai elettriche vai alla grandissima.
Era difficile immaginarlo.
Il termico sta dando veramente tante soddisfazioni, i numeri proprio dicono che se non fai elettriche vai alla grandissima.
Oggettivamente avrebbe continuato a dare tante soddisfazioni se non ne avessero aumentato strumentalmente i prezzi a dismisura, unico stratagemma per tentare di convincere qualche sfortunato ad andare sul full-electric e così obbedire al verbo di Von Der Troten e soci.
Diciamo che questa volta l'italia, per necessità e/o diffidenza, si è distinta in positivo rispetto alle altre nazioni europee ed extra ue.
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