Auto elettriche e industria, Europa e Cina fanno pace? "Cooperazione reciprocamente vantaggiosa"

A metà gennaio era arrivata la notizia dell'indagine ufficiale dell'Europa contro la Cina, sulla questione antidumping per le auto elettriche. Il sospetto della UE era (o forse è ancora) che alcune case cinesi possano usufruire di contributi economici molto spinti da parte del governo, per poter imporre le loro auto anche in Europa.

All'epoca di questa notizia si parlava di investigatori europei inviati in Cina per colloqui con diverse aziende, ed oggi Xin Guobin, vice ministro dell’Industria e IT cinese ha parlato di una serie di colloqui dall'esito positivo.

Non sappiamo in realtà se il riferimento sia all'indagine in corso, o piuttosto ad altri contatti innescati in un secondo tempo, ma il ministro sembra certo che si possa lavorare per il bene comune, in diversi settori, tra cui anche quello automobilistico, e quello delle materie prime, da cui ovviamente dipende la produzione di batterie per auto elettriche ed elettrificate.

Ha dichiarato Guobin: "Attribuiamo grande importanza alla cooperazione bilaterale nel campo dell’industria. Siamo anche disposti a collaborare con l’UE per approfondire una cooperazione reciprocamente vantaggiosa e per raggiungere uno sviluppo comune". Queste sue parole sono arrivate dopo aver incontrato Kerstin Jorna, direttore generale della Commissione Europea per il Mercato interno, l’Industria, l’Imprenditorialità e le Piccole e medie imprese.

La minaccia incombente sulla produzione cinese era quella di dazi aggiuntivi sull'importazione in Europa, per garantire la competitività delle auto prodotte nel Vecchio Continente. Una situazione che di sicuro non avrebbe giovato al governo cinese, che ha reagito come suo solito, sfruttando il fronte diplomatico. Sarà davvero la fine delle ostilità?