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73 milioni di promesse non mantenute: Google non rispetta la propria politica contro le fake news sul clima
di Giulia Favetti pubblicata il 04 Maggio 2023, alle 17:20 nel canale MercatoIl colosso tecnologico continua a dar voce ai negazionisti della crisi climatica, pubblicando i propri annunci pubblicitari sui loro video: una ricerca ha portato alla luce quasi 200 filmati disinformativi e numerosi brand che li hanno finanziati tramite i propri ads
49 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoi letti dei fiumi abbandonati a se stessi, i bacini di invaso non usati, etc.. questi sono i reali motivi per cui la pioggia ci crea danni.. se si pensa che le piene dei fiumi esistono da sempre tanto che pure i Babilonesi ci avevano pensato..
è più facile dare la colpa alla co2 e alle auto a benzina piuttosto che alla scarsa manutenzione.
se si pensa che non si vuole associare l'aumento dei consumi (e dell'inquinamento) all'aumento della popolazione si capisce quanto ottusa e cieca sia questa ricerca del "vero"
in un sito di tecnologia si parla di politica per cui.. non ci si deve stupire troppo
La colpa del petrolio c'e', non c'e' dubbio. E piu' aumentano i consumi e piu' ne consumiamo. Che poi l'approccio sia fondamentalmente sbagliato, investendo risorse enormi nella produzione di auto elettriche e non sulla produzione rinnovabile di energia, largamente insufficiente per gli usi ordinari, è palese. Il mio timore e' che si tacci per disinformazione proprio questo. Ma l'articolo non ne parla. Gli obbiettivi che ci si e' dati sono insostenibili se non ci si concentra sulla produzione. I consumi e l'inquinamento delle auto e' residuale, e la loro elettrificazione portera' ad una riduzione degli inquinanti estremamente basse. Insomma soldi spesi male.
Non dubito sul fatto che Google non abbia bloccato tutte le fake news sul clima (vuoi perchè impossibile, vuoi perchè gli conviene, vuoi perchè sono incapaci, vuoi perchè c'è stata una sfavorevole congiunzione astrale), ma l'articolo così come è scritto è una pura invettiva contro un qualcosa che appare fumoso.
Si elencano solo una serie di lamentele senza alcun fatto o prova di riferimento (che magari esiste pure, non dico il contrario). Esempio, quando ho letto questo passaggio:
Mi sta bene che si riportino dei numeri, ma si deve dare anche un minimo di concretezza a quei numeri. Così messi sono solo dei dati decontestualizzati, usciti fuori da una delle parti in causa (i "pro" ambientalisti, diciamo così per capirci) e quindi per l'appunto di parte. Non è neanche chiaro quali sono i limiti previsti da Google per definire una "fake news". L'articolo scrive che le rimuovono quando "i contenuti superano il limite della negazione del cambiamento climatico", frase di circostanza che vuol dire tutto e niente, oltretutto su un argomento che non è certo banale o semplice.
Anche perchè per fare delle valutazioni personali dovrei avere quanto meno qualche esempio concreto di riferimento. Vero che un articolo del genere può offrire uno spunto per iniziare una ricerca personale sull'argomento, ma siamo sempre li: non può essere solo quello.
Ripeto, non nego e anzi sono convinto che alle dichiarazioni di Google del 2021 non sono seguiti fatti concreti, o solo in taluni casi. Ma da un articolo sull'argomento non mi aspetto di leggere solo delle "lamentele" di taluni soggetti, ma anche che vengano riportati per lo meno alcuni esempi concreti e spiegati. Ne viene citato solo uno senza uno stralcio di parola di spiegazione.
Poi OK i link a video e altri siti nell'articolo: ma devono corroborare quanto appunto scritto nell'articolo stesso, non andare a coprire le mancanze dello stesso.
Per dirla in parole povere e schietta: trovo proprio scritto male l'articolo a livello strutturale. Se poi Giulia è comunque convinta del contrario, alzo le mani. La mia rimane un'opinione, quindi opinabile.
My 2 cents
Ho segnalato i vostri commenti ai moderatori.
segnalati in base a cosa? Non mi pare abbiano turpiloquiato e nemmeno offeso nessuno
EDIT
sarebbe questo il motivo della segnalazione? Inizio a pensare che la censura sia su HWU, se uno non può più permettersi nemmeno un nomignolo
La verà libertà in rete, in puro stile cypherpunk, va ricercata tramite crittografia e sistemi p2p (ad esempio un blog su rete tor finanziato tramite bitcoin), non da società private centralizzate tipo google o facebook. Ed è una medaglia di cui bisogna sempre accettare le due facce, la libertà di espressione garantita a tutti, ad esempio sia a dissidenti in paesi repressivi sia a stupidi creduloni di strambe teorie complottistiche. Le teorie strambe si combattono con la cultura.
Ti faccio cortesemente notare che i commenti sono ancora lì e che "segnalare" un contenuto non assicura automaticamente la sua rimozione e/o la sospensione/ban dell'utente, nemmeno se a segnalare è uno degli autori di hwu.
Ogni utente del forum (me compresa) ha il diritto di segnalare contenuti che ritiene (a parere personale) dannosi/puro flame o in generale contrari al regolamento; l'ultima parola spetta ai moderatori.
Come detto prima, ognuno è libero di esprimere il proprio dissenso, ma se per farlo ci si sente autorizzati a dare del "gretini" agli altri, allora forse è il caso di mettere un freno.
Sei libero di vederci della censura, ma credo che il termine corretto sia "rispetto".
Infatti, organizzazioni senza alcuna affiliazione governativa che chiedono ad una società privata di impegnarsi nel penalizzare chi vogliono loro. Ha senso, soprattutto in un contesto in cui si parla di libertà di espressione e di affidabilità delle fonti/informazione.
Ogni utente del forum (me compresa) ha il diritto di segnalare contenuti che ritiene (a parere personale) dannosi/puro flame o in generale contrari al regolamento; l'ultima parola spetta ai moderatori.
Come detto prima, ognuno è libero di esprimere il proprio dissenso, ma se per farlo ci si sente autorizzati a dare del "gretini" agli altri, allora forse è il caso di mettere un freno.
Sei libero di vederci della censura, ma credo che il termine corretto sia "rispetto".
C'è dell'acidità in questa donna.
Come possiamo aiutarti?
Come possiamo aiutarti?
Il fanatismo comporta acidità
Sei libero di vederci della censura, ma credo che il termine corretto sia "rispetto".
Ah si?
E allora l'uso del termine "negazionista", particolarmente odioso perche cerca di accumunare l'interlocutore con ben altri negazionisti su ben altri temi tragici, è libero e bello, vero?
Non devo stare a rispondere nel dettaglio a te o altri, perchè le tue stesse risposte dimostrano in modo cristallino che il tuo era un articolo "ideologicamente orientato" ma soprattutto sono la miglior conferma di quanto dicevo: ormai l'andazzo "politicamente corretto" è tale che c'è tutta una generazione (ma in parte c'è anche una trasversalità generazionale) che ha paura delle parole e si sente in diritto (!) di zittire chi asserisce qualcosa che le dia FASTIDIO.
E dato che è una generazione paurosa (negli USA la chiamano "generazione fiocco di neve", pronta a sciogliersi alla prima "difficoltà", vera o presunta), non solo accettano immediatamente e passivamente ogni paura che venga loro instillata dai media ma invece di rispondere a muso duro alle contestazioni (come si faceva fino ad una ventina di anni fa) chiede al potere (piccolo o grande che sia) di zittire quelle affermazioni che la "turbano" (o, peggio, minano certezze auto-consolidate e rischiano, orrore!, di farla pensare ...).
Affermare per esempio che chi usa il termine "gretino" non dovrebbe poterlo fare, mentre dare del "negazionista" è opzione liberissima (ho visto perfino una ragazzetta "ambientalista" fanatica ed esaltata in televisione che, per "rispondere" alle obiezioni dell'interlocutore non ha trovato di meglio che chiedergli aggressivamente ed ripetutamente "lei è un negazionista? su, lo dica ... è un negazionista? è un negazionista? ...", come se gli stesse chiedendo "lei è nazista? ci dica, lei è nazista?") dimostra quanto REAZIONARIA sia questa mentalità.
Segnalami pure, se credi.
Ormai non mi aspetto nulla di buono sui social, in termini di tolleranza intellettuale.
L'internet come "luogo di libera discussione", come era alle origini, è ormai sparito da una ventina di anni o quasi.
E tutto per un'ideologia balorda e funzionale al controllo del pensiero, il "politically correct", basata sull'instillare la "paura delle parole".
Incredibile ...
30 minuti di applausi
anche Galileo fu processato perchè non era conforme al credo diffuso dell'epoca (dei pre-copernicani che all'epoca dominavano, ma per analogia alle mode odierne si potrebbe dire terrapiattisiti). Lui era un eretico per la chiesa, ora si dice negazionista o altro termine usato da "benpensanti" spocchiosi, ma la sostanza è quella.
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