Enel Green PowerBrenmiller

Un accumulo termico basato sul calore: si tratta del TES di Santa Barbara, ad Arezzo

di pubblicata il , alle 09:11 nel canale Energie Rinnovabili Un accumulo termico basato sul calore: si tratta del TES di Santa Barbara, ad Arezzo

L'italiana Enel e l’israeliana Brenmiller hanno avviato una proficua collaborazione per realizzare un sistema di accumulo, su scala mondiale, in grado di sfruttare rocce frantumate per stoccare energia

 
28 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - info
bonzoxxx11 Novembre 2022, 15:53 #21
Gli altri paesi ci prendono 2 piste, il nord europa è tappezzato di fotovoltaico ed eolico e noi in Italia ancora stiamo discutendo del sesso degli angeli, noi che abbiamo sole e vento a iosa.
zappy12 Novembre 2022, 20:59 #22
Originariamente inviato da: Tasslehoff
...Del resto la ricostruzione del ponte Morandi è li a dimostrarlo.

rifare nello stesso posto una cosa che già c'era, occupando gratis tutto lo spazio possibile ed immaginabile per i cantieri, demolendo i palazzi che "davano noia" così dalla sera alla mattina...
si certo, una cosa ripetibile ovunque... bella propaganda...

Originariamente inviato da: Tasslehoff
...un reattore autofertilizzante, la manna dal cielo per la produzione elettrica a basso impatto ambientale.

veramente non è certo l'unica, e gran parte degli esperimenti in materia sono stati piuttosto fallimentari (basta citare superphenix in francia o l'incidente di monju in giappone).
quanto a "manna dal cielo" è l'esatto contrario essendo estremamente più pericolosi dei normali reattori ad acqua (come Three mile island o fukushima... )

Citare i casi di Chernobyl e Fukushima

ti ho già citato Monju e TMI, ma se vuoi ci aggiungiamo windscale, browns ferry, ecc... e se vuoi parlare di depositi (presunti) geologici per le scorie, citiamo il disastro [U]assoluto[/U] di Asse in Germania.
di vaccate, disastri più o meno gravi, o catastrofi scampate per [U]puro culo[/U] ce ne sono una sfilza.
bonzoxxx12 Novembre 2022, 21:05 #23
Mah, io so solo che questo WE sono in una zona dell'Europa che è semplicemente tappezzata di eolico e FV.
Secondo me continuare a perdere tempo prezioso è deleterio e una nucleare in Italia ci vogliono 20 anni minimo per farlo, è così è inutile girarci intorno.

Al netto del fatto che ben 2 referendum hanno detto no al nucleare, a torto o ragione, fatto sta che i progetti IN ESSERE sono rallentati da una burocrazia impressionante e soprattutto dai nimby che come gli parli di eolico diventano verdi.
TorettoMilano12 Novembre 2022, 21:17 #24
Originariamente inviato da: bonzoxxx
Mah, io so solo che questo WE sono in una zona dell'Europa che è semplicemente tappezzata di eolico e FV.
...


siamo da sempre campioni mondiale nel trovare motivi per non fare, ci stiamo impegnando al massimo per non perdere questo glorioso primato
bonzoxxx12 Novembre 2022, 21:25 #25
Davvero...

Belgio, Francia, Olanda, Germania sono letteralmente tappezzate di eolico e fotovoltaico e l'inverno li è lungo davvero, il sole tramonta alle 17 e sorge alle 8 e passa mica bruscolini.

La montano FV ed eolico a perdere, e hanno centrali nucleari attive che, giustamente, forniscono l'energia costante.

Ora, secondo alcuni in Italia, dove un privato per ALLACCIARE un impianto FV da 6kWp deve attendere fino a 6 MESI e ripeto solo per l'allaccio, sarebbe possibile costruire una nucleare un 5-7 anni?!?

In quel lasso di tempo forse viene individuato il luogo considerando che il tempo medio per la realizzazione di un campo FV è appunto 5 anni in Italia.

Mettiamoci l'anima in pace, siamo un paese governato da mentecatti
mrk-cj9412 Novembre 2022, 23:27 #26
Originariamente inviato da: Tasslehoff
Hai perfettamente ragione, però la cosa si basa su un presupposto errato, ovvero che ci vogliano 20 o più anni.

In molte parti del mondo (Cina, Russia, Corea) il tempo che intercorre tra l'inizio della costruzione e la prima criticità del reattore è di 5-6 anni, in Giappone sono riusciti a raggiungere lo stesso obiettivo in 4 anni.
.


ti contraddici da solo:
in Giappone. Cina ecc ci mettono 6 anni sì.
e noi siamo in Giappone o Cina?
o Cina e Giappone sono in Europa (dove i controlli sono molto più seri)?
i casi europei vanno sempre oltre tempi e costi previsti (e di parecchio pure), figuriamoci in italia tra mafia, corruzione ecc oltre al fatto che NESSUNA zona voterebbe a maggioranza un reattore nucleare dietro casa.

se inizi oggi col progetto, minimo una centrale partirebbe nel 2060 e sarebbe già vecchia, con le rinnovabili che nel frattempo avranno fatto passi da gigante come prestazioni e come calo di costo (idem il loro accumulo)

Originariamente inviato da: Tasslehoff
Il punto è la volontà politica di farlo, che tra l'altro è anche il fattore decisivo per i costi iniziali del progetto (che infatti sono in gran parte dovuti agli interessi sul prestito, che sono variabili e tanto più alti più è alta l'incertezza sulla fattibilità del progetto, che è legata a fattori politici, non tecnici), ed è lo stesso fattore che viene sempre citato da chi sostiene le rinnovabili "senza se e senza ma" (spesso infischiandosene dei limiti intrinseci di quelle tecnologie).

Tornando alle tempistiche io mi chiedo quali siano le tempistiche che la gente immagina riguardo alle rinnovabili su scala, non dico planetaria o continentale, ma anche solo a un livello tale da garantire il fabbisogno di una sola regione.
E attenzione perchè non basta inondare di pannelli solari le campagne, va considerata l'infrastruttura di accumulo appunto, come se riempire le montagne di bacini artificiali fosse una cosa fattibile dall'oggi al domani.
Siamo sempre allo stesso problema, la gente guarda casa sua e i tempi che ha impiegato il tecnico a installare un pannello, una batteria e un inverter e magicamente pensa che la cosa sia scalabile all'infinito e a livello industriale, non sono la stessa partita, ma nemmeno lo stesso campionato o lo stesso gioco, siamo su galassie separate da milioni di anni luce.

detto da uno che pensa che in Italia costruiremmo centrali in un batter d'occhio come fanno i cinesi...
bonzoxxx12 Novembre 2022, 23:32 #27
Purtroppo è l'amara verità.

E ripeto, all'estero stanno montanto turbine a piè sospinto una cosa da pazzi
mrk-cj9412 Novembre 2022, 23:37 #28
Originariamente inviato da: Tasslehoff

Cmq non è un problema, l'opinione pubblica si sta gradualmente svegliando e prima o poi anche qui in Italia si dovrà fare qualcosa quando i nodi verranno al pettine e si dovrà interrompere la produzione dal gas.
A quel punto vedremo se fare come la Germania e tornare a produrre dal carbone accatastando i morti come facevamo in passato (poco lontano da me ci sono paesi interi dove non c'è una famiglia che non abbia avuto il suo bel morto di carcinoma polmonare che lavorava alla centrale elettrica di Cassano d'Adda, prima che venisse convertita a gas) oppure darci una mossa e recuperare il tempo perduto.


guarda che
1) non recuperi il tempo perduto puntando ad una tecnologia arretrata.
è come se oggi volessimo diventare leader mondiali di... vinili e macchine da scrivere.
2) "l'opinione pubblica si sta svegliando" questo è vero infatti molti stanno passando alle rinnovabili (i referendum sul nucleare sono finiti tutti a pesci in faccia verso i pro, qualcuno vuole altre sberle?)

Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".

La discussione è consultabile anche qui, sul forum.
^