Sardegna, via libera al progetto per trasformarla in un'isola elettrica
di Massimiliano Zocchi pubblicata il 23 Febbraio 2022, alle 12:35 nel canale Energie RinnovabiliLa Sardegna entrerà presto in una fase di transizione, per abbandonare le energie fossili, e passare alle rinnovabili, e diventare un'isola elettrica, sia a livello industriale che civile
Attualmente in Sardegna la maggior parte dell'energia elettrica viene prodotta dal carbone e dai residui dei processi di raffinazione del petrolio. Questo scenario potrebbe presto cambiare, grazie a diversi progetti, che vedono sempre Enel come protagonista, insieme ad alcuni partner.
Enel ha siglato un accordo con SiderAlloys Italia per lavorare insieme alla transizione energetica, di cui spesso si parla, ma che di rado vede applicazioni reali. Lo scopo della partnership sarebbe diminuire sensibilmente le emissioni inquinanti del settore della siderurgia, uno dei più energivori, puntando molto sulla riqualificazione degli stabilimenti.
L'idea alla base del progetto sarebbe passare il più possibile alle energie rinnovabili, con un mix di eolico, fotovoltaico e accumulo. In particolare per quanto riguarda i pannelli solari, si andrebbero a sfruttare le ampie superfici dei capannoni industriali, oltre a campi fotovoltaici a terra. Il programma prevede poi l'adozione di veicoli elettrici e stazioni di ricarica.
Le grandi tettoie riempite di fotovoltaico aiuterebbero a fornire energia non solo alle industrie, ma anche alle abitazioni della Sardegna. E proprio in quest'ultimo ambito si inserisce un altro progetto, sempre di Enel, questa volta portato avanti insieme a WWF, Kyoto Club, Greenpeace e Legambiente, chiamato "Elettrificazione Verde Sardegna".
Anche in questo caso la base di tutto è la transizione energetica, per abbandonare le fonti fossili e puntare su eolico e fotovoltaico. La Sardegna è la regione con il più alto consumo di energia elettrica pro capite, con una quota di 1,38 MWh/anno, ma la produzione da impianti rinnovabili privati è invece ridottissima. Il piano è dunque di introdurre sempre più questi sistemi, e al tempo stesso spingere a elettrificare i consumi finali, ovvero climatizzazione, pompe di calore, piani di cottura a induzione e auto elettriche.
25 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoPotremmo allora ricoprire l'africa di pannelli, ed il mare di pale
Un mondo trasformato in centrale elettrica, bella prospettiva
Sono sardo e ti garantisco che anche qui ci sono periodi in cui manca, o è spesso nuvoloso.. ad esempio gli ultimi mesi. In ogni caso non alimenti di certo le industrie (si ci sono anche quelle in sardegna, non è solo mare e coste..).
Belle promesse
premesso che qualsiasi programma o iniziativa volta a ridurre l'utilizzo di energia da fonti fossili è positiva e ben accolta, questo progetto sembra molto vago e generico.Chi pagherà per l'installazione di questi pannelli? oltre ai tetti di questa azienda siderurgica dove verranno posizionati? perché io vedo spuntare sempre più parchi fotovoltaici nei campi, anche in zone paesaggisticamente molto importanti.
la scorsa settimana ho fatto un escursione fra toscana ed Umbria e ne ho contati a svariate decine soprattutto nei paraggi di Perugia.
non dico che siano orribili, a vederli non disturbano neppure troppo, però va considerato il consumo di suolo. spero quindi che questo piano per la Sardegna sia fatto con un occhio di riguardo anche a questo e che siano molti i tetti sfruttati come basi per l'installazione di pannelli.
direi che le industrie devono essere anche piuttosto energivore per rendere la Sardegna la regione con il maggiore consumo energetico procapite in italia.
sempre che quello che sostiene questo articolo sia vero.
Un mondo trasformato in centrale elettrica, bella prospettiva
da un certo punto di vista però sarebbe sempre meglio che vedere le ciminiere di una centrale a carbone..
dovremo saper bilanciare le due cose perché purtroppo le rinnovabili presentano un consumo di suolo notevole dato dalla bassa densità di produzione del singolo impianto.
riempire il Sahara di pannelli non servirebbe a molto perché non sapresti come portare poi l'energia in Europa nei paesi più energivori (il trasporto via cavo elettrico ha delle perdite di efficienza che aumentano all'aumentare delle distanze). mentre per alimentare i consumi delle città del nord Africa potrebbe essere una buona idea.
sempre che quello che sostiene questo articolo sia vero.
Magari è per lo stesso motivo per cui l'Islanda ha un consumo procapite maggiore della Germania?
Tutto questo eolico sardo verrà collegato a un cavo che arriverà a Trapani e servirà ad alimentare altre realtà. Di fatto in Sardegna non resterà quasi nulla.
Peggio: l'onshore verrebbe attuato aprendo un dedalo di nuove strade in aree di grande pregio ambientale (gran parte della Sardegna è così, ospita la maggiore biodiversità d'Italia a parità di superficie), andando potenzialmente in conflitto anche col nuovo osservatorio in progettazione nel nuorese, che risente fortemente dell'impatto dell'eolico nel raggio di diverse decine di km. Motivo per cui in Sardegna questi progetti sono osteggiati profondamente.
Offshore invece potrebbero sorgere alcuni mega-parchi eolici, che dovranno poi essere collegati alla terraferma da un reticolo di cavi sottomarini che andranno a devastare le praterie di posidonia, che in Sardegna godono di una salute migliore rispetto a molte altre zone d'Italia. Posidonia che, è bene ricordarlo, guarda caso è proprio un eccellente catturatore e fissatore di carbonio.
Insomma, sempre la solita questione ideologica: spostare gli inquinamenti e gli impatti, non risolverli.
Direi di sì, fra raffinerie, metallurgia e poli industriali. Altro che piastre a induzione e condizionatori... Ma tanto il problema si risolverà a breve comunque: molte di queste industrie stanno fallendo.
1) la principale: ancora non esiste un metodo di stoccaggio efficace
2) le rinnovabili dipendono dalla quantità o meno di solare/eolico (un po' meno il resto)
In germania c'è un botto di eolico installato, ma se non c'è vento non c'è vento.
Ora, a quanto riporta https://app.electricitymap.org/zone/IT-SAR, in sardegna di installato c'è 20% carbone, 20% gas, 20% eolico e 20% solare (potrei essere più preciso ma non ho voglia di cercare). Adesso di 1.21GW di installato eolico, viene prodotto solo 8MW (0.74% di quanto può produrre). [ps: eolico non va se non c'è vento o se ce ne è troppo].
Detto questo, ben venga.
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