Pannelli solari: uno studio olandese indaga la possibilità di installarli sugli argini fluviali
di Giulia Favetti pubblicata il 03 Marzo 2023, alle 11:33 nel canale Energie RinnovabiliLa Fondazione olandese per la ricerca idrica applicata (STOWA) e le varie autorità idriche locali nei Paesi Bassi hanno condotto uno studio preliminare per testare la fattibilità di implementare alcune dighe con impianti solari, generando energia rinnovabile senza rubare terreni ad altre attività
Accanto alla volontà di produrre energia pulita, abbattendo le emissioni e staccandosi dal fossile, c'è anche la necessità di non sottrarre terreni ad altre attività (in primis agricoltura, ma non solo); e come in molti casi "la necessità aguzza l'ingegno".
I Paesi Bassi possono vantare circa 17.000 km di argini fluviali, quindi perché non provare a installare lì dei pannelli solari?
Iniziative di questo tipo sono già state sperimentante in varie parti del mondo, dimostrando il loro potenziale non solo per la produzione di energia elettrica, ma anche per contrastare l'evaporazione dell'acqua in quelle zone particolarmente soggette alla siccità.
A tale proposito abbiamo parlato della sperimentazione della California, annunciata nel 2021 (qui l'articolo) e partita un anno dopo (qui la notizia), o del progetto svizzero per un impianto fotovoltaico costruito sui muri della diga del lago Muttsee (la più alta d'Europa).
Questa idea è stata particolarmente brillante, perché i pannelli funzionano benissimo persino (e forse soprattutto) d'inverno, quando l'aria è più nitida e la luce solare viene riflessa anche dalla neve, colpendolo le celle solari da diverse angolazioni.
Potete leggere l'articolo a questo link.
Anche il Portogallo ha pensato di sfruttare una diga per costruire un impianto fotovoltaico: si tratta del parco fotovoltaico galleggiante più grande d'Europa, e ne abbiamo parlato in questo articolo.
Il progetto "Zon op Dijken" (Solar on Dykes) va' quindi ad aggiungersi ad una lunga storia di successi che vede uniti acqua e solare, con l'aggiunta di un'attenzione particolare riservata a non comprometttere in alcun modo la funzione primaria degli argini, ovvero quella di protezione nel caso di inondazioni.
Il progetto ha valutato nel complesso quattro diversi sistemi fotovoltaici progettati e realizzati in due diverse posizioni a livello dell'argine:
- un sistema classico montato su pali e dotato in parte di pannelli colorati;
- uno sulla superficie del terreno, costruito su elementi in calcestruzzo;
- uno "sospeso" sopra il pendio;
- e un sistema realizzato su un argine pavimentato, dove l'erba è stata sostituita da un manto simile a cemento.
"Durante il periodo di prova, tutti gli impianti sono risultati generalmente molto funzionanti dal punto di vista della produzione di energia elettrica", ha spiegato TNO, un'organizzazione di ricerca indipendente nei Paesi Bassi, che ha preso parte all'iniziativa.
Inoltre in nessuna installazione sono stati osservati fenomeni di erosione diretta, uno dei più grandi problemi da tenere sotto controllo per gli argini fluviali.
I sistemi fotovoltaici sugli argini pavimentati sono quelli che hanno dato risultati migliori, anche per la facilità di integrazione nelle attuali pratiche di costruzione (ad esempio, durante un'operazione di rinforzo).
Due installazioni hanno riscontrato invece problemi con l'isolamento elettrico e i ricercatori hanno suggerito, per progetti futuri, di fare maggiore attenzione a posizionare il cablaggio affinché sia il più protetto e asciutto possibile.
Il progetto Solar on Dykes è stato realizzato con una sovvenzione del Ministero dell'Economia e del Clima nell'ambito del programma Top Sector Energy, implementato dall'Agenzia olandese per le imprese.
Sul sito ufficiale di TNO è possibile scaricare il pdf del progetto per ulteriori informazioni.
14 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoVa bene l'argine artificiale di una diga, ma coprire il letto dei fiumi no.
Il progetto messo in piedi in California putroppo è quasi obbligatorio dato che hanno grossi problemi di siccità e limitare l'evaporazione è fondamentale.
Anche l'agrivoltaico è dimostrato che migliori i raccolti e diminuisca il bisogno di acqua dato che la condensa ricade sul terreno aumentandone l'umidità.
Qui in nord europa, almeno dove sono io, ormai tutte le nuove case che costruiscono le fanno di default in classe A usando blocchi ytong e 12 cm di polistirene espanso + camera d'aria e muro esterno, pannelli fotovoltaici e pompa di calore.
Va bene l'argine artificiale di una diga, ma coprire il letto dei fiumi no.
Dimmi che hai commentato a cavolo, senza dirmi che hai commentato a cavolo.
'Bboni (cit buonanima Maurizio)
@bonzoxx: immagino Ventilazione meccanica e filtrata a manetta, altrimenti muffe e condense..
@bonzoxx: immagino Ventilazione meccanica e filtrata a manetta, altrimenti muffe e condense..
Si, la VMC è presente ma non in tutte le case.
Anche casa mia è circondata da 12cm di polistirolo ma di muffa nemmeno l'ombra, solo in un punto dove avevo un ponte termico non risolvibile sono intervenuto dall'interno.
Muffa e condenza si formano quando c'è un punto freddo da qualche parte, altrimenti non si formano: poi basta arieggiare pochi minuti per risolvere
Ma quale letto dei fiumi Sono gli argini dei canali. Cosa ben diversa.
1. Anche gli argini hanno il loro perché se non parliamo di canali artificiali nel mezzo di una città.
2. Stanno sperimentando anche coperture SOPRA il letto del fiume stesso. Cosa assurda a meno che non si tratti di canali artificiali dove non c'è vita.
Esempio: negli ultimi anni, in alcune zone del lago di garda, certe tempeste estive improvvise si stanno facendo sempre più devastanti; facendo un giro con la mia xt600e ho visto un bel po' di case con pannelli solari praticamente polverizzati.
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