La Germania risolve la dipendenza dal gas russo: accelera sulle rinnovabili, 100% entro il 2035
di Massimiliano Zocchi pubblicata il 01 Marzo 2022, alle 10:01 nel canale Energie Rinnovabili
La crisi in Ucraina ha portato l'esecutivo tedesco a riconsiderare i piani sulle fonti di energia rinnovabile. Con nucleare e carbone già in fase di abbandono, resta solo l'opzione delle rinnovabili al 100%
43 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoil fatto è che dobbiamo ringraziare quel tipo di ricerca se abbiamo parecchie tecnologie utili. Senza di loro, vivremmo in un mondo ben peggiore.
https://www.nasa.gov/specials/60counting/tech.html
qui la fonte: https://italien.diplo.de/image/1789...ration-2017.jpg
qui la fonte: https://italien.diplo.de/image/1789...ration-2017.jpg
Hai letto GWh ma nell'articolo parlano sempre di GW. Cosa corretta a mio parere (Potenza =/= Energia)
Semplicemente, non è fattibile. In più lo storage elettrochimico per stabilizzare la rete non può essere considerato come opzione perché manca di densità energetica sufficiente e capacità produttive per soddisfare la domanda.
Stando ad ultime news del mercato, andrà di lusso se la produzione di batterie entro il 2030 sarà sufficiente a soddisfare la domanda dei soli EV.
In più, tanto per citare un dato, nel 2020 ha soffiato meno vento del normale in Germania, tanto che nel 2021 hanno dovuto riaccendere centrali a carbone per sopperire.
In più, per stessa ammissione del governo tedesco, gli obbiettivi climatici 2020 sono stati falliti, come anche 2021, e probabilmente anche il 2022 farà questa fine.
Io credo che in molti casi, quello che sfugga nel ragionamento su indipendenza energetica/decarbonizzazione sia semplicemente la scala del problema. Gli "zeri", dietro le quantità di energia.
Io credo che a qualcuno verrà in mente di ripensare al phase-out nucleare anche solo per metterci una toppa momentanea.
Magari avete opinioni diverse, ma il 100% rinnovabile è una favola irrealizzabile. lndipendenza energetica e decarbonizzazione vanno affrontate con molto pragmatismo.
é più facile andare su marte, perlomeno non hanno i limiti sulle emissioni quando sparano materiale in orbita.
Semplicemente, non è fattibile. In più lo storage elettrochimico per stabilizzare la rete non può essere considerato come opzione perché manca di densità energetica sufficiente e capacità produttive per soddisfare la domanda.
Stando ad ultime news del mercato, andrà di lusso se la produzione di batterie entro il 2030 sarà sufficiente a soddisfare la domanda dei soli EV.
In più, tanto per citare un dato, nel 2020 ha soffiato meno vento del normale in Germania, tanto che nel 2021 hanno dovuto riaccendere centrali a carbone per sopperire.
In più, per stessa ammissione del governo tedesco, gli obbiettivi climatici 2020 sono stati falliti, come anche 2021, e probabilmente anche il 2022 farà questa fine.
Io credo che in molti casi, quello che sfugga nel ragionamento su indipendenza energetica/decarbonizzazione sia semplicemente la scala del problema. Gli "zeri", dietro le quantità di energia.
Io credo che a qualcuno verrà in mente di ripensare al phase-out nucleare anche solo per metterci una toppa momentanea.
Magari avete opinioni diverse, ma il 100% rinnovabile è una favola irrealizzabile. lndipendenza energetica e decarbonizzazione vanno affrontate con molto pragmatismo.
che ci voglia pragmatismo e attenzione ai numeri è sacrosanto. a quanto ho letto gli obbiettivi di decarbonizzazione della germania sono dati per falliti anche per il 2022 prima ancora che scoppiasse questa guerra.
dopo i recenti e tristi avvenimenti direi che possono dare per saltati anche quelli del 2023.
dipende da molti fattori, si tratta di un discorso complesso.
ma sostanzialemente per arrivare ad un 100% rinnovabili in paesi che non abbiano risorse naturali abnormi o popolazione ridottissima servono degli accumulatori per accumulare l'energia delle rinoovabili aleatorie quando producono in abbondanza per riusarla quando non producono.
purtroppo l'unica forma di accumulo che funzioni su questa scala sono i bacini idrici in quota. gli accumulatori a bettrie chimiche sono di diversi ordini di grandezza inferiori a quanto servirebbe a livello di sistema paese.
il più grande impianto di accumulo a batterie è prodotto da tesla e considerando il suo costo e moltiplicandolo per quello che sarebbe necessario avere in un ipotetica italia 100% rinnovabili il costo si aggirerebbe attorno a 3.000 miliardi di Euro. e per produrre quella quantità di batterie servirebbero 4 anni di al ritmo dell'intera produzione mondiale di batterie.
ovviamente questi calcoli sono sbagliati alla radice perché se e quando potremmo costruire accumulatori così grandi lo faremo ovviamente con tecnologie diverse che costino di meno sia economicamente che ambientalmente (una quantità tale di batterie chimiche richiederebbe uno sforzo da punto di vista dell'uso di energia, di risorse naturali e di futuri prodotti da smaltire enorme).
ma questo esempio serve a dare un riferimento di scala ai problemi tecnologici che dobbiamo affrontare, non possiamo semplicemente dire, tranquilli, "le batterie fra poco costeranno meno e potremmo farcela".
perché il miglioramento quanto ad efficienta e densità energetica che dovrebbero fare è enorme e non lo possiamo dare per scontato. anche perché oramai le batterie al litio sono una tecnologia relativamente matura ed è difficile possa fare grandi passi avanti di questo genere.
quindi ammettendo che la germania, visti i costi più ridotti delle odierne rinnovabili possa installare una potenza rinnovabile così grande (cosa difficile ma possibile) resterebbe da capire come farebbero a fare andare il loro paese d'inverno quando l'insolazione in germania è ridottissima e magari capita una settimana intera senza vento.
va bene che la Francia punta ad un piano altrettanto folle di aumentare i propri reattori nucleari mentre già sfrutto meno del dovuto gli attuali (i reattori per essere sostenibili economicamente dovrebbero funzionare sempre al 100% o quasi, mentre in Francia la media sta attorno al 70% perché ne hanno molti ed in certi momenti li devono staccare dalla rete perché non saprebbero come utilizzare quell'energia).
mi vien da pensare che l'obbiettivo della Francia sia esportare ancora più energia elettrica e venderla pure ai tedeschi, ma anche questo non è molto sensato ambientalmente parlando.
avrebbe più senso che la germania tenesse attivi il suo attuale parco reattori e ci facesse il suo 20-25% di energia in quel modo.
un buon mix energetico dovrebbe vedere una quota di nucleare di base ed il resto fatto con rinnovabili, anche un 70-80% a nucleare è sbagliato sia economicamente che ambientalmente.
ma sostanzialemente per arrivare ad un 100% rinnovabili in paesi che non abbiano risorse naturali abnormi o popolazione ridottissima servono degli accumulatori per accumulare l'energia delle rinoovabili aleatorie quando producono in abbondanza per riusarla quando non producono.
purtroppo l'unica forma di accumulo che funzioni su questa scala sono i bacini idrici in quota. gli accumulatori a bettrie chimiche sono di diversi ordini di grandezza inferiori a quanto servirebbe a livello di sistema paese.
il più grande impianto di accumulo a batterie è prodotto da tesla e considerando il suo costo e moltiplicandolo per quello che sarebbe necessario avere in un ipotetica italia 100% rinnovabili il costo si aggirerebbe attorno a 3.000 miliardi di Euro. e per produrre quella quantità di batterie servirebbero 4 anni di al ritmo dell'intera produzione mondiale di batterie.
ovviamente questi calcoli sono sbagliati alla radice perché se e quando potremmo costruire accumulatori così grandi lo faremo ovviamente con tecnologie diverse che costino di meno sia economicamente che ambientalmente (una quantità tale di batterie chimiche richiederebbe uno sforzo da punto di vista dell'uso di energia, di risorse naturali e di futuri prodotti da smaltire enorme).
ma questo esempio serve a dare un riferimento di scala ai problemi tecnologici che dobbiamo affrontare, non possiamo semplicemente dire, tranquilli, "le batterie fra poco costeranno meno e potremmo farcela".
perché il miglioramento quanto ad efficienta e densità energetica che dovrebbero fare è enorme e non lo possiamo dare per scontato. anche perché oramai le batterie al litio sono una tecnologia relativamente matura ed è difficile possa fare grandi passi avanti di questo genere.
quindi ammettendo che la germania, visti i costi più ridotti delle odierne rinnovabili possa installare una potenza rinnovabile così grande (cosa difficile ma possibile) resterebbe da capire come farebbero a fare andare il loro paese d'inverno quando l'insolazione in germania è ridottissima e magari capita una settimana intera senza vento.
va bene che la Francia punta ad un piano altrettanto folle di aumentare i propri reattori nucleari mentre già sfrutto meno del dovuto gli attuali (i reattori per essere sostenibili economicamente dovrebbero funzionare sempre al 100% o quasi, mentre in Francia la media sta attorno al 70% perché ne hanno molti ed in certi momenti li devono staccare dalla rete perché non saprebbero come utilizzare quell'energia).
mi vien da pensare che l'obbiettivo della Francia sia esportare ancora più energia elettrica e venderla pure ai tedeschi, ma anche questo non è molto sensato ambientalmente parlando.
avrebbe più senso che la germania tenesse attivi il suo attuale parco reattori e ci facesse il suo 20-25% di energia in quel modo.
un buon mix energetico dovrebbe vedere una quota di nucleare di base ed il resto fatto con rinnovabili, anche un 70-80% a nucleare è sbagliato sia economicamente che ambientalmente.
Avevo prima scritto una mezza pappardella e erroneamente non avevo inviato il messaggio
facevo la premessa che non sono super ferrato in materia, ma alla fine ero arrivato sostanzialmente alla tua conclusione
Utilizzare l'idroelettrico, dove puoi calcolare molto bene la produzione di energia e produrla volendo h24 oppure solo in determinate fasce orarie o periodi di carenza di vento sole
Io però avevo fatto un pensiero diverso utilizzando impianti di medie medio/piccole dimensioni molto distribuiti nel territorio (parlo degli invasi) con un triplice uso, quello di evitare inondazioni e contrastare la siccità (che provocano entrambe danni per milioni di euro) e al tempo stesso utilizzare l'acqua nei bacini volendo anche sottoterra (per non "rubare" terreno) dove sopra si potrebbero fare delle colture in serre, ma gli usi multipli potrebbero essere infiniti.
in questo modo l'energia prodotta in momenti di surplus dalle rinnovabili (sole vento) potrebbe essere pompata in un ciclo infinito e fungerebbe da riserva di energia tipo batterie come dicevi tu, senza avere il problema dei cicli finiti di carica scarica e delle terre rare da estrarre e lavorare.
per quanto riguarda la produzione degli impianti una volta fatti mi pare che il loro ciclo di vita sia estremamente lungo collegandomi al tuo primo post nella discussione
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