L'energia rinnovabile raggiunge il 40% della produzione mondiale, ma le bollette aumentano lo stesso
di Vittorio Rienzo pubblicata il 08 Aprile 2025, alle 18:34 nel canale Energie Rinnovabili
Le energie rinnovabili superano il 40% della produzione globale. Forte la crescita del fotovoltaico anche in Europa, dove si è registrato un massiccio calo della produzione energetica da combustibili fossili
Un gruppo di esperti di Ember, società di ricerca del Regno Unito, ha stimato che nel 2024 la produzione energetica mondiale originata da fonti rinnovabili ha superato il 40% del totale. In particolare, il 2024, ha brillato per gli impianti solari che hanno visto un aumento importante soprattutto in Cina e in Europa.
Una forte spinta è stata data anche dalla ripresa dell'energia idroelettrica, oltre che naturalmente dall'eolico. Tuttavia, la crescita degli impianti eolici ha subito un ulteriore rallentamento per il terzo anno di fila. In particolare, la produzione di energia eolica è aumentata del 7,9% rispetto al 2023, con una crescita di 182 TWh e una produzione complessiva mondiale di 2.494 TWh.
Una crescita indubbiamente importante, ma inferiore a quella registrata negli anni precedenti. Secondo la documentazione prodotta da Ember, la ragione principale risiede nelle condizioni ambientali meno ventose soprattutto in Cina che hanno quindi intiepidito l'interesse dei produttori in nuovi impianti di questo tipo.
Molto bene, invece, l'energia solare che ha registrato una crescita della produzione di addirittura il 29%. Si tratta della crescita maggiore degli ultimi 6 anni, pari a 474 TWh in più rispetto al 2023 raggiungendo un totale di 2.131 TWh, con Cina e Stati Uniti che guidano la produzione.
Numeri positivi, comunque, si sono registrati anche in Europa, dove la produzione di energia dal Sole è quella in più rapida crescita con un +21%. L'aspetto positivo è che l'Europa ha visto il più grande calo della produzione di energia dal carbone lo scorso anno, facendo segnare il sorpasso all'energia solare. Dati che appaiono quasi in controtendenza con i numeri in bolletta che sembrano costantemente aumentare.
Seppur minore, non è da sottovalutare il contributo fornito dall'energia nucleare. Per quanto non sia stata così incisiva, ha comunque aiutato a ridurre le emissioni e la produzione da fonti non rinnovabili come gas e carbone.
È interessante notare, però, che anche l'energia prodotta dai combustibili fossili è lievemente aumentata (+1,4%). Secondo gli analisti, è un effetto delle temperature ambientali più elevate e delle ondate di calore che hanno aumentato la richiesta di energia per il raffreddamento. Tuttavia, gli esperti sostengono che si tratti di una fluttuazione naturale, ma al contempo le fonti rinnovabili hanno coperto il 96% dell'aumento della richiesta, un dato estremamente incoraggiante.
"Escludendo questi effetti della temperatura, la generazione da fonti pulite ha soddisfatto il 96% dell'aumento della domanda nel 2024. Isolando la tendenza delle fluttuazioni a breve termine, diventa chiaro che il mondo è molto vicina a un'era caratterizzata da un calo della produzione energetica da combustibili fossili".
È chiaro che, con tutta probabilità, la richiesta energetica aumenterà nei prossimi anni, soprattutto in vista di una massiccia crescita dell'adozione dell'IA che pare essere solo all'inizio. Di conseguenza, cloud e data center avranno esigenze energetiche crescenti.
Tuttavia, è incoraggiante vedere che le fonti rinnovabili riescono a far fronte anche ad eventuali aumenti imprevisti della domanda, ragione per cui è lecito pensare che in un futuro non troppo lontano la quasi totalità della richiesta energetica possa essere soddisfatta dalle fonti pulite.
Viene solo da chiedersi in che modo inciderà questo fondamentale intervento sulle bollette degli utenti. D'altronde, se da un lato la produzione di energia pulita e sostenibile cresce, dall'altro va anche considerato che gli impianti di grandi dimensioni per la distribuzione di massa rimangono proprietà delle multinazionali.
D'altronde, il prezzo dell'energia in Europa è ancora legato a quello del gas importato. Un meccanismo che avrebbe dovuto incentivare gli investimenti in energia rinnovabile attraverso l'aumento del margine sul prezzo di vendita all'ingrosso.
Tuttavia, come ben sappiamo, non è andata esattamente così. Preso atto, però, che la produzione di energia pulita a costo quasi zero (se si escludono quello iniziale per l'impianto e quelli di manutenzione) copre circa la metà del fabbisogno totale in Europa, forse l'UE può permettersi di intervenire per ridurre i costi in bolletta (e gli extra profitti).
15 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoIl sistema italiano è diabolico: basta un colpetto di GAS al momento opportuno e voilà
Ricordo negli anni 80 quando in 5 a casa con lo scaldabagno si consumavano 80000 lire a bimestre in inverno e 60000 lire in estate
Oggi a casa con riscaldamento a gas , in 2 di corrente elettrica paghiamo 80 euro al mese e le lampadine sono led e non a incandescenza come una volta quando con 4 lampadine accese scaldabagno e lavatrice , scattava il contatore
Anche l’articolo fa confusione su questo punto.. e dare la colpa al metano è puerile quando in realtà in questo momento non ci sono alternative reali al metano e la percentuale di FER sulla rete causa problemi costosi che sono risolti con soluzioni costose
Anche con le batterie a 100 €/kWh che sono ormai disponibili il problema dello stoccaggio di energia, di scarsa reliability e disponibilità delle FER è un problema costoso
Anche tolto il marginal price non cambierebbe molto ma di certo il prezzo scenderebbe un pò e si sposterebbero i costi dal PUN al dispacciamento facendo cambiare solo chi becca i soldi e non abbassando il costo per noi
Le FER hanno bisogno di metano per funzionare in questo momento e le batterie costano nel lungo periodo.. l’idrogeno ci darà una mano a sostituire il metano ma costa anche quello.
Sognare che il sole ci regali bollette economiche è da bambini.. l’energia elettrica non è solo un sole con un foglio di silicio e basta vedere il fatturato di Terna ed e-Distribuzione per capirlo.
Vogliamo ridurre le bollette ? Aboliamo la ASOS in fattura visto che i conti energia hanno già fatto abbastanza danni nelle tasche della gente e riduciamo gli sprechi prima di sognare un energia più economica perchè questa è economica nei paesi che usano il carbone e non il solare a quanto pare.. Cina docet..
Se ogni casa fosse autosufficiente si.. ma in realtà non conosco persone che si sono staccate dalla rete e anche chi è autosufficiente all 99% è un problema
L’impossibilità di pianificare è quello che rende il sistema costoso.
Negli anni ‘90 terna aveva solo il problema di capire come consumavano i clienti
Dall’avvento delle FER e con la liberalizzazione il problema è raddoppiato, da un lato non si sa cosa consuma la gente fra 1 minuto e dall’altra non si sa se la produzione fra 1 minuto è quella programmata ieri
L’aumento dei sistemi di accumulo (batterie, pompaggio, etc) aiutano a risolvere il problema ma aiutano ad un costo
Tanto per ricordare.. dal 2022 il capacity market è uno degli strumenti che genera reddito a molte centrali e clienti perchè serve per la gestione della criticità della rete. Prima valeva niente adesso costa 3-4 volte il costo del 2021 e verrà sostituito da un nuovo sistema in futuro ancora più oneroso per la gestione delle FER
Il singolo invece può ridurre i suoi costi spendendo soldi.. il che vuol solo dire cambiare il modo di spendere.. chi ha fatto invece gli investimenti a casa con i conti energia o il 110% ha avuto un beneficio perchè ha caricato i costi sugli altri ma almeno per se stesso ha risolto il problema
L’egoismo nel sistema elettrico funziona alla grande
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