Hawaii, arrivano i Tesla Megapack al posto dell'ultima centrale a carbone
di Massimiliano Zocchi pubblicata il 28 Giugno 2022, alle 10:02 nel canale Energie RinnovabiliLe gigantesche batterie Tesla andranno a formare una centrale di accumulo per supportare la rete e la produzione di rinnovabili, sostituendo l'ultima centrale a carbone dello Stato
I Tesla Megapack sono delle enormi batterie, della dimensione di un container, con una capacità di accumulo energetico di 3 MWh. I moduli contengono già tutto il necessario, dagli inverter all'elettronica di gestione, e persino i sistemi di connessione per creare grandi centrali di accumulo costituite da più moduli.
Proprio quello che sta per accadere alle Hawaii, presso il sito denominato Kapolei Energy Storage facility (KES). Questo diventerà uno dei più grandi progetti di accumulo al mondo, con una potenza di 185 MW, e una capacità di 565 MWh. Si tratta di una collaborazione tra la locale Hawaiian Electric e Plus Power, che hanno scelto Tesla come partner tecnico.
I 158 Megapack sono in viaggio verso Oahu, dove si conta di rendere operativa la centrale di accumulo entro settembre 2022, stesso periodo in cui è previsto lo spegnimento dell'ultima centrale elettrica a carbone delle Hawaii, che si trova proprio nelle vicinanze del nuovo sito.
Le Hawaii hanno già una quota pro capite di energia solare tra le più alte, ma devono ovviamente fare i conti con l'alternanza di produzione giorno/notte. Il KES servirà proprio a questo, immagazzinando energia durante i picchi di produzione, e restituendola alla sera. Oltre a questo, la notevole velocità di intervento sulla rete, già dimostrata in altri progetti, servirà a stabilizzarla nei momenti di picco di richiesta. A tutto ciò si aggiunge anche la funzione di enorme "jump-start", per riavviare la rete elettrica nel caso possa crollare a causa di calamità naturali.
16 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoComunque il problema è come al solito che dipendono dalle condizioni atmosferiche. Se non c'è il sole, una volta finite le batterie sei a piedi.
Comunque il problema è come al solito che dipendono dalle condizioni atmosferiche. Se non c'è il sole, una volta finite le batterie sei a piedi.
L'unica altra fonte che garantisce continuità è il nucleare, ma ormai manco a parlarne... La strada ormai è questa, c'è poco da fare. Comunque quelle sono solo batterie, quindi puoi caricarle in svariati modi in teoria, mica solo il con il solare.
Io sono convinto che col tempo si potrebbe veramente arrivare a basarci sulle rinnovabili come solare ed eolico, ma servono sistemi di accumulo molto migliori delle batterie.
Le batterie vanno bene per uso domestico: pennelli sul tetto che di giorno caricano le batterie tipo powerwall e poi si usa per tutta la casa.
Gli impianti più sofisticati già oggi permettono di avere abitazioni autosufficienti o quasi, col tempo miglioreranno ancora.
Ma per la grande rete, l'industria, ecc. fare enormi batterie al litio non mi sembra la strada giusta.
https://www.bloomberg.com/news/articles/2022-06-23/australia-s-energy-crisis-and-electricity-breakdown-explained
https://www.quotidiano.net/esteri/crisi-energetica-australia-1.7796964
Anche li hanno puntato forte su solare e batterie, salvo poi accorgersi che nei periodi di magra, tipo un inverno particolarmente povero di sole, poi sono dolori.
https://www.bloomberg.com/news/articles/2022-06-23/australia-s-energy-crisis-and-electricity-breakdown-explained
https://www.quotidiano.net/esteri/crisi-energetica-australia-1.7796964
Anche li hanno puntato forte su solare e batterie, salvo poi accorgersi che nei periodi di magra, tipo un inverno particolarmente povero di sole, poi sono dolori.
Io lì non leggo di problemi dovuti alla mancanza di sole, ma dall'aumento del costo di materie prime.
batterie: le LFP durano 5000 cicli COMPLETI 0-100-0; con cariche / scariche parziali la durata si estende enormemente (da 30 a 80 non logora la batteria metà 0-100, ma molto meno). E dato che serve da tampone non è che le usi di continuo. Peraltro se è un sistema che viene usato chi fa un investimento da centinaia di milioni probabilmente avrà letto molto bene i datasheet
nucleare: basta parlarne. Per fare un singolo cazzo di reattore ci metti 20 anni e 3 o 4 volte il budget preventivato (in occidente). Il problema ce l'abbiamo oggi. Il tempo di deploy di rinnovabili / accumulo con batterie è ridicolmente breve, ed è quello che serve oggi se vogliamo una soluzione oggi e non tra 20 anni
"non puoi fare il 100% con le rinnovabili": ok, e quanto? perché se è il 20% è un paio di maniche, se è l'80 allora è tutt'altra storia. Spoiler: c'è chi (ricercatori ovviamente) ha preso i dati di sole e vento negli ultimi 50 anni per l'Europa e ha visto che sfruttandoli non si sarebbe MAI (e ripeto MAI, in 50 anni) scesi sotto l'85% di copertura del fabbisogno, ovvero, in altri termini, nel peggiore dei casi si sarebbe avuto bisogno di compensare il 15% della produzione
poi se vi piacciono le chiacchiere da bar andate avanti pure, tra qualche anno torneremo qui e ci faremo qualche risata sull'inerzia al cambiamento di qualcuno
Giusto un appunto: se vogliamo parlare di scorie, rischi ecc ok, ma questa storia che ci vogliono 20 anni mi ha proprio rotto le scatole. Anche 20 anni fa si facevano gli stessi discorsi, e pure 30 anni fa. A quest'ora avevamo già un bel pò di reattori funzionanti e magari non dovevamo prostrare il culo a Putin per il gas.
Che cacchio vuol dire ci voglio 20 anni? Bene, allora prima si inizia e meglio è. Le riforme strutturali richiedono tempo. Se si ragionasse così per ogni opera che richiede TOT anni non faremmo mai nulla.
Che cacchio vuol dire ci voglio 20 anni? Bene, allora prima si inizia e meglio è. Le riforme strutturali richiedono tempo. Se si ragionasse così per ogni opera che richiede TOT anni non faremmo mai nulla.
no.
indipendentemente da quando lo fai, è un investimento del cazzo.
nessuna azienda si può permettere di fare un investimento i cui ritorni iniziano ad arrivare FORSE 20 anni mentre invece ha la CERTEZZA di sedersi su una mina finanziaria dato che rispetto al preventivato i costi vanno come minimo a triplicarsi e poi può andare anche peggio.
in tutto questo ci sono poi tutti i rischi che ora che lo accendi è già superato (o come tecnologia o come costo per KWh).
chissà perché invece le rinnovabili stanno esplodendo:
- bassi costi (per watt e per wattora)
- tempo di deploy ridicolmente basso
cioè davvero a me pare che la questione nucleare esista solo come leit motiv di una certa politica per conquistare visibilità, ma se tiri fuori i numeri:
prendiamo ad es. Flamanville 3: siamo a 13 miliardi di euro per un reattore non ancora funzionante oggi iniziato a costruire nel 2007. Potenza installata 1650 MW. Per il nucleare si considera il 70% di funzionamento a regime quindi in un anno sono circa 10.000 GWh
una turbina off shore Haliade-x costa 11 milioni, 14 MW, 60% di funzionamento a regime (quindi non così dissimile dal nucleare, al di là delle chiacchiere che si fanno) => 74 GWh anno
dividiamo 10.000 per 74 => ce ne vogliono 135, per 11 milioni => 1,5 miliardi circa
un decimo di spesa
e le installi in 6 mesi
ma parliamo di costi e casini per smantellare una centrale nucleare a fine vita? dei problemi in caso di incidente? dei tempi di manutenzione?
ripeto, chissà perché chi deve cacciare i soldi punta oggi su solare e eolico... forse perché a parità di spesa preferisce avere 10 volte tanto e subito?
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