Facciate fotovoltaiche, uno studio analizza come ridurre il rischio incendi
di Massimiliano Zocchi pubblicata il 30 Dicembre 2024, alle 11:59 nel canale Energie RinnovabiliLe facciate fotovoltaiche BIPV sono ormai una realtà, e ci sono buone pratiche che riducono drasticamente il rischio incendi
Con i pannelli fotovoltaici in una fase di sovra produzione mondiale, ed i prezzi destinati a calare nel breve e medio termine, stanno diventando sempre più popolari le installazioni BIPV, acronimo di Building Integrated Photovoltaics, definizione con cui genericamente si indicano i pannelli installati su pareti, facciate di edifici, e non nel classico metodo su tetti e coperture.
Le facciate fotovoltaiche rappresentano una risorsa importante, grazie a metrature che spesso sono molto più generose di quelle delle coperture, ma nascondono anche dei rischi, soprattutto legati al pericolo di incendio. Per questo uno studio con una collaborazione internazionale tra più enti ha cercato di individuare delle linee guida per mitigare il più possibile questi rischi.
Hanno collaborato allo studio ricercatori norvegesi e danesi, con la partecipazione del RISE Fire Research AS, del Fire Research and Innovation Centre (FRIC) e del Danish Institute of Fire and Security Technology (DBI). Una delle prime cause di incendio di grosse dimensioni, forse una ovvietà, è la dimensione dell'innesco, che poi aggredisce i polimeri infiammabili dei pannelli fotovoltaici. Ma lo studio ha individuato delle pratiche che possono contrastare il fenomeno.
Come scoperto, installare i pannelli troppo vicini alla parete crea una camera di propagazione rapida del calore e dell'incendio. Si è osservato che una distanza di 6 cm dalla parete genera incendi molto più intensi, mentre aumentare la distanza di soli 4-5 cm cambia radicalmente lo scenario. Non è importante solo la distanza dalla parete, ma anche tra i pannelli stessi. Prevedere delle interruzioni tra i pannelli crea dei percorsi preferenziali per il calore, che fuoriesce da queste aperture, evitando quindi di aggredire anche i pannelli successivi.
Contano molto anche i pannelli stessi, e la ricerca ha sottolineato come i pannelli bifacciali, ricoperti di vetro su entrambi i lati, siano un fattore decisamente mitigante in caso di incendio. I moduli monofacciali non hanno una superficie resistente come il vetro nel lato interno vicino alla parete, risultando quindi più esposti al rischio di propagazione delle fiamme.
Un'altra parte dello studio che potrebbe risultare ovvia riguarda i materiali delle pareti, sia esterni, come eventuali isolanti, sia i materiali di riempimento, che possono, se inadeguati, accelerare le fiamme. Lo studio inoltre evidenzia una inadeguatezza delle norme attuali, come lo standard europeo EN 13501-1, non pensato per componenti moderne come le facciate BIPV, e che quindi necessita di una importante revisione per includere le novità odierne.
16 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoPdC e FV su facciata SUD per la corrente comune. Il tetto diviso in millesimi ai privati per montarsi il proprio impianto.
Il problema è la filosofia diffusa che non serve mai un professionista, come ho letto anche qui dentro ogni volta in tutte le discussioni legate al pdc, fvt,110, e famiglia.
ndr anche l'applicazione di un semplice capotto o facciata ventilata prevederebbero delle considerazioni in merito.
PdC e FV su facciata SUD per la corrente comune. Il tetto diviso in millesimi ai privati per montarsi il proprio impianto.
In realtà il tetto non va diviso in millesimi, vige chi prima arriva meglio alloggia. Chi si oppone deve dimostrare di avere un progetto per occupare una parte del tetto, altrimenti chi lo comunica per primo ha diritto ad usarne quanto ne vuole.
La risposta non è corretta: non esiste un diritto all'utilizzo indiscriminato di proprietà condominiale. E' solo vero che il condomino può usare il lastrico solare senza pregiudizio per gli altri condomini. Quindi non può usare il 100% del lastrico per montare il proprio impianto FV senza lasciare spazio per gli altri condomini che vogliano montarsi il proprio impianto.
Come da articolo 1102 del Codice civile:
Ciascun partecipante può servirsi della cosa comune, purché non ne alteri la destinazione e non impedisca agli altri partecipanti di farne parimenti uso secondo il loro diritto. A tal fine può apportare a proprie spese le modificazioni necessarie per il miglior godimento della cosa.
Come da articolo 1102 del Codice civile:
Ciascun partecipante può servirsi della cosa comune, purché non ne alteri la destinazione e non impedisca agli altri partecipanti di farne parimenti uso secondo il loro diritto. A tal fine può apportare a proprie spese le modificazioni necessarie per il miglior godimento della cosa.
No, c’è una norma apposita, redatta quando governava il M5S, e mai modificata, che stabilisce che per il fotovoltaico non c’è limite, e puoi prenderti quanto tetto vuoi. Difatti è proprio quello che è successo nel palazzo dove siamo.
No, il godimento della cosa comune deve essere per tutti. Di conseguenza il singolo condomino non può effettuare nulla che pregiudichi la futura fruizione da parte di altri condomini. E' come per l'installazione della caldaie nei vani scala: non si può fare perchè se lo fai tu non lo può fare nessun altro (per non superare i 35 kW e rendere necessario rendere REI il vano scale).
Idem per il tetto, non puoi usare lo spazio "degli altri" a meno di esplicito permesso, da quel che ricordo di tutti gli altri e non a maggioranza di assemblea.
Art. 1102 del CC
Idem per il tetto, non puoi usare lo spazio "degli altri" a meno di esplicito permesso, da quel che ricordo di tutti gli altri e non a maggioranza di assemblea.
Art. 1102 del CC
Ripeto che no, non è più così. In un pacchetto di semplificazioni e apposite per favorire le energie rinnovabili è stato liberalizzato l’uso dello spazio. Gli altri condomini non si possono opporre, se non esplicitando la volontà di utilizzo (comprovata, non ipotetica futura).
Non proprio, l'utilizzo di pannelli in classe 1 o adeguare i tetti a B-roof, permette di risolvere molte installazioni; continuo a dire: non andare dal commerciale che vende FVT ma da un professionista che segua tutto dalla parte antincendio, alla sicurezza, alle pratiche edilizie e catasto etc.
Come anticipato prima, anche in questa discussione, si è paventato chi predilige la propria esperienza al rifarsi ad un professionista.
Io sapevo che posso godere del bene comune solo fin tanto che non lo altero e non inficio il diritto di altri a goderne parimenti.
Ma se c'è una legge che me lo lascia fare aggiungo 3 pannelli da 415W e mi faccio altri 1400KWh/anno che con la macchina elettrica e l'induzione, male non fanno.
Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".