Energia rinnovabile in Italia: per la prima volta ha coperto più del 40% della domanda elettrica
di Rosario Grasso pubblicata il 20 Gennaio 2025, alle 09:39 nel canale Energie RinnovabiliNel 2024 l’Italia ha raggiunto un traguardo senza precedenti nel settore dell’energia rinnovabile, con il 41,2% del fabbisogno elettrico nazionale soddisfatto da fonti rinnovabili. Produzioni fotovoltaica e idroelettrica trainano la crescita
Italia protagonista di un cambiamento epocale nel settore energetico: nel 2024, per la prima volta, le fonti rinnovabili hanno coperto il 41,2% della domanda elettrica, segnando un record storico. Secondo i dati pubblicati da Terna, i consumi elettrici italiani sono aumentati del 2,2% rispetto al 2023, attestandosi a 312,3 miliardi di kWh (con punta oraria massima di 57,5 GW registrata il 18 luglio dalle 15 alle 16).
Le fonti rinnovabili hanno prodotto 128 mila gigawattora, con un contributo determinante delle centrali idroelettriche (+30,4%) e degli impianti fotovoltaici (+19,3%). In calo, invece, l’eolico (-5,6%) e la geotermia (-0,8%). Il fotovoltaico ha raggiunto un nuovo massimo storico, superando i 36 TWh di produzione.
Anche la capacità installata ha registrato un incremento significativo: nel 2024 sono stati aggiunti 7,5 GW di nuova potenza, e questo ha portato il totale a 76,6 GW, di cui 37,1 GW fotovoltaici e 13 GW eolici, raggiungendo i 50 GW di rinnovabili tra solare ed eolico. Parallelamente, la crescita degli impianti di accumulo è stata notevole, con 730 mila nuove installazioni che offrono una capacità complessiva di 12.942 MWh.
A livello territoriale, l’aumento della domanda elettrica è stato uniforme, con un +2,2% al Nord, +2,3% al Centro e +2,1% al Sud e nelle Isole. Questo incremento è stato influenzato, in parte, da temperature più alte della media nei mesi estivi.
Il dato più rilevante riguarda il netto declino delle fonti fossili, in particolare il carbone, che ha registrato una riduzione della produzione del 71%, ormai limitata alla Sardegna. Questa contrazione ha contribuito a una consistente riduzione delle emissioni di CO2, quantificata in oltre 8 milioni di tonnellate.
L’aumento della capacità di export di energia, che in alcune ore ha superato i 4.000 MW, e il potenziamento delle interconnessioni internazionali, confermano il ruolo chiave dell’Italia nella condivisione di risorse energetiche e nell’adattamento alla variabilità delle fonti rinnovabili.
9 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infodetto questo è normale che aumentando le installazioni aumenti la produzione
noi installiamo quasi solo rinnovabili e quindi è ovvia la cosa..
buffo vero che la verde sardegna sia l'unica a voler usare il carbone ?
T O P
stando al GSE il calo è previsto dal 2030->2035 ..
il problema è che l'energia rinnovabile costa più di quella "classica" per il sistema e quindi si andrà verso un sistema di perequazione per non danneggiare la qualità di rete e permettere alle FER di essere immesse in rete come oggi anche domani.
è un falso mito che le FER siano gratis o economiche. il prezzo di riferimento della sola generazione è di 65 €/MWh a cui va ad aggiungersi la perequazione per un costo complessivo sugli 85 €/MWh che è il prezzo di produzione dell'energia da metano in pratica (47 €/MWh di gas -> rendimento 55% -> 85 €/MWh EE da gas)
è questo uno dei motivi che spingono a salire il prezzo del metano.. rendere le FER convenienti
detto questo è bello essere diversamente "indipendenti" per cui andiamo avanti così ma sarebbe da investire in termoelettrico visto che ne abbiamo le possibilità e migliorare il nostro mix.. pulire i bacini, aumentare i pompaggi e aggiungere un filino di eolico.. il 60% stabile è dietro l'angolo se ci impegniamo.. ma purtroppo si punta sul FVcinese e le Pilecinesi..
non vi è sfuggito l'aumento delle quote fisse e potenza da quando si sta spingendo l'FV vero ?.. nel 2018 hanno cambiato il sistema di fatturazione per pesare di più sulla gente e recuperare soldi per la transizione.. è stato un bel giochino ma molti non lo hanno notato.. d'altro canto qualcuno deve pagare i servizi di rete.. li usano tutti.. da chi ha l'FV a chi non lo ha ma purtroppo lo fanno pagare di più a chi non li usa.. dovrebbero aumentare queste quote per chi ha FV visto che ha vantaggi e crea peso sulla rete e forse la gente vedrebbe un calo delle bollette (un 100-150 euro anno..)
ma non è interesse di "nessuno" .. tutti danno la colpa al metano cattivo e quindi non serve dire la verità sull'aumento dei prezzi in fattura
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