Ecco il fotovoltaico del futuro: il record del mondo di efficienza arriva dalla Cina
di Massimiliano Zocchi pubblicata il 29 Ottobre 2021, alle 12:31 nel canale Energie Rinnovabili
Il produttore cinese Longi ha stabilito il nuovo record mondiale di efficienza per una cella fotovoltaica, migliorando la resa della conversione della luce in energia elettrica. I precedenti record erano sempre suoi
148 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoin realtà ci sono gli stessi problemi ovunque, perchè sono problemi intrinseci alla tecnologia nucleare.
e comunque anche i +2° sarebbero un disastro specie perchè la velocità con cui aumenta la temperatura renderebbe di fatto impossibile qualunque adattamento.
Non so, forse volevi dire un'altra cosa?
Prospetti tempi più lunghi di 200 anni... e 2 gradi di aumento...
Però aumenta troppo rapidamente e non ci lascia il tempo di adattarci?
Questa va spiegata...
Corretto, conta solo l'incremento di massa del legno (fatto per il 50% circa di carbonio), il carbonio che va a costruire il fogliame non conta perché viene riemesso con la relativa perdita e decomposizione. Però dipende da cosa fai con gli alberi abbattuti: se li bruci liberi il carbonio che avevano fissato in tanti anni, perciò è male. L'ideale sarebbe abbattere gli alberi troppo anziani e interrarli, sostituendoli con alberi giovani. Un po' quello che è successo milioni di anni fa a ciò che ora estraiamo come petrolio. Oppure usarli come materiale da costruzione.
Questa si può definire in un solo modo: una minchiata colossale. E può essere figlia solo di due cose: o una profonda ignoranza oppure un totale menefreghismo ("Tanto io sono già vecchio, sono cazzi di chi vivrà dopo"
Chiaramente non serve che il pianeta diventi inabitabile come Venere per creare catastrofi alla nostra società, non si dovrebbe nemmeno spiegarlo!
Ma se serve spieghiamolo:
1. L'aumento della temperatura media atmosferica implica l'aumento dell'energia circolante, e l'energia circolante determina gli eventi metereologici. I modelli consolidati dicono che 1° di aumento della temperatura comporta l'aumento di 4 volte della frequenza degli eventi metereologici estremi e il raddoppio della loro intensità. Diciamo che con 1° si hanno dieci volte i danni da fenomeni metereologici estremi ("bombe d'acqua", tornado, uragani, grandinate eccezionali)? Questi danni impattano direttamente sull'agricoltura, sulle infrastrutture, sugli edifici, sui beni mobili, in generale causano dissesto idrogeologico e alla fine del gioco ci rendono tutti più poveri e meno capaci di sostenere la nostra società, mangiandosi una fetta del PIL.
2. L'aumento della temperatura media causa lo scioglimento dei ghiacciai e il conseguente aumento del livello dei mari, che comporta la sparizione di una quantità di terre costiere attualmente abitate o coltivate. Spariscono anche i ghiacciai montani, con relative conseguenze sugli ecosistemi e sulle riserve di acqua dolce, che sono per ovvi motivi alla base della nostra sussistenza.
Oltre ai ghiacciai si scongela il permafrost artico, con conseguente liberazione in atmosfera di grandi quantità di CO2 e di metano che a loro volta causeranno l'ulteriore accelerazione del processo di riscaldamento globale.
3. Il riscaldamento globale determina o accelera i processi di desertificazione, i quali per inciso rischiano di rendere sterili buona parte delle regioni meridionali e insulari del nostro bel paese. Questo aspetto è collegato anche al punto 2 (riduzione delle riserve di acqua dolce).
4. Il riscaldamento globale interessa ovviamente anche la temperatura media dei mari, che tra l'altro hanno già subito anche un netto incremento di acidità dovuto all'assorbimento di un terzo circa della CO2 emessa dalle attività umane. I mari sono responsabili della metà della produzione primaria del pianeta (conversione di carbonio in composti organici, da cui dipende tutta la vita).
In sostanza, togliendosi le fette di salame dagli occhi, è facile capire che con l'aumento di 2° della temperatura media globale l'uomo potrà certamente ancora vivere sul pianeta, ma difficilmente nel numero attuale e allo stesso tempo con gli attuali standard medi di benessere; ancora più difficilmente potranno vivere 11 miliardi di persone che sarebbero la popolazione prevista per fine secolo. Ergo, diventeranno molto più probabili ampi eventi "regolatori" della popolazione globale, siano essi grandi carestie o grandi guerre, e saranno sempre più grandi le differenze nella distribuzione delle risorse, perché chi ha tanto non vorrà rinunciare a nulla e chi già ora ha poco sopravviverà con ancora meno o soccomberà. I flussi migratori saranno sempre più vasti e incontrollabili, si radicalizzerà la xenofobia in tutti i paesi più o meno "ricchi", da cui altre guerre, genocidi, ecc., ecc.
Ragionare su un mondo con 8 o 11 miliardi di persone, già prossimo al collasso, come se fosse ancora un pianeta vergine popolato da 100.000 umanoidi disseminati qui e là denota una imbarazzante incapacità di comprensione della portata dei problemi. O semplice disinteresse per il futuro al di là del proprio naso.
Peraltro non abbiamo nessuna certezza di riuscire a contenere il riscaldamento in soli 2°, per ora siamo ancora alle chiacchere.
Ma a guardare bene ci sono anche gli aspetti positivi, ad esempio in Siberia stanno scoprendo le estati a 40°C. Sì, hanno avuto nel 2021 incendi per una superficie pari all'intera Italia, ma sicuramente ne è valsa la pena per stare in maniche corte a giugno!
Oh, comunque si starà sempre meglio che su Venere, tranquillo! E alla peggio ci sarà comunque la colonia marziana di Musk ben avviata, a garantire la continuità della specie.
Perché fate affermazioni a caso su materie che non conoscete? Intanto EROI (energy return on investment) è la misura di un rapporto, non si esprime in anni. In particolare è il rapporto fra l'energia totale producibile da una fonte di energia nella sua vita utile e l'energia impiegata per realizzare tale fonte e per mantenerla in funzione. Per il fotovoltaico questo rapporto è molto variabile in funzione della tecnologia utilizzata e anche del luogo dell'installazione, ma come dato medio si può considerare un valore fra 15 e 20, che significa che un impianto fotovoltaico produce nella sua vita (tipicamente 30 anni) 15-20 volte l'energia impiegata per costruirlo. Da questo dato si può calcolare un EPBT (energy payback time) mediamente pari a 1,5-2 anni. Gli impianti più recenti fanno meglio dei più vecchi, in questo senso, perciò sono numeri in progressivo miglioramento.
Lo "smaltimento" del fotovoltaico è un falso problema: è stato ben analizzato da molti anni e gli studi mostrano che il riciclo quasi totale dei materiali costituenti i moduli fotovoltaici non è problematico ed è economicamente auto-sostenibile, ovvero NON è un costo.
Peraltro in Europa i moduli sono classificati RAEE perciò gli ipotetici costi del relativo riciclo/riutilizzo/smaltimento sono già incorporati nel prezzo del nuovo.
Puoi facilmente informarti sulla materia, ad esempio qui:
https://www.openinnovation.regione....ciclo-dei-modul
Certamente, servono anche l'eolico, l'idroelettrico (che è
Più semplice rispetto a cosa? Costruire i moderni motori a combustione interna non è per nulla semplice, sono oggetti estremamente complessi e nonostante siano prodotti in quantità enormi con processi ben ottimizzati restano comunque nettamente più costosi di un motore elettrico di prestazioni paragonabili. Un motore elettrico da 100 kW costa una frazione di un ICE da 100 kW da ogni punto di vista: costruzione, esercizio, manutenzione e riciclo.
Ah perfetto, il nucleare è la fonte energetica migliore perché lo ha detto un tizio sul faccialibro, siamo a posto!
Senza infilarsi in considerazioni tecniche o pseudo-tali, la semplice storia ci ha ampiamente dimostrato che le centrali nucleari NON sono MAI sicure al 100%. Anche se il tasso di incidenti gravi o gravissimi con contaminazione radiottiva dell'ambiente è molto basso, la pericolosità, ampiezza, persistenza e irreversibilità dei danni che ne conseguono sono potenzialmente tali che anche bassissimi livelli di rischio non sono accettabili, per considerazioni etiche prima che economiche. Poi, anche in assenza di contaminazione da incidenti resta il problema delle scorie e dei materiali contaminati prodotti durante l'esercizio e con lo smantellamento. L'unica soluzione trovata per questo inquinamento pericolosissimo e irreversibile è ficcare tutto in qualche buco geologicamente stabile e mollare il fardello ai posteri con tanti auguri. Oppure pagare la mafia di turno che carica i fusti su qualche carretta del mare e l'affonda. Oppure ancora alla giapponese sversare direttamente in mare dalla costa che tanto si diluisce e non fa male.
Ciò detto, per chi non ha centrali già in funzione o in avanzata costruzione, mettersi oggi a pianificarne di nuove sarebbe un'idiozia senza se e senza ma, se non altro perché servirebbero decenni per metterle in funzione e il problema energetico va affrontato adesso, non fra 30 anni. Fra 30 anni saremo già a posto con le rinnovabili che producono energia a rischio zero, con tempi e costi certi e impatto ambientale perfettamente determinato e gestibile.
Poi, pensare di rimettersi a costruire centrali atomiche in Italia, quando sappiamo che la gestione delle nostre infrastrutture è talmente corrotta che non possiamo nemmeno far conto sulla manutenzione ordinaria dei ponti autostradali o delle scuole, francamente è surreale.
Senza dimenticare che finora non siamo stati neppure capaci di gestire lo smantellamento delle nostre vecchie centrali atomiche, che dopo 35 anni dalla chiusura sono ancora delle bombe ecologiche in stato di abbandono, e continuiamo a pagarle.
La prossima volta che chiedi se serve, aspetta la risposta, magari ti si risponde che il tuo pippone è inutile e ti risparmi mezz'ora persa a scrivere banalità.
Hai citato una mia frase senza minimamente preoccuparti di vedere a cosa stavo rispondendo. La frase a cui rispondevo era "se non si cambia rotta sarà il pianeta a spazzarci via" - Ora, siccome che mi stanno un po' sulle balle i discorsi iperbolici, il catastrofismo antiscientifico, i fanatici dell'estinzione e la letteratura distopica, ho risposto "2 gradi in 100 anni ci fanno una pippa", ma è da intendersi in quel contesto, cioè di sicuro nessuno verrà spazzato via. Che 2 gradi in più di temperatura media siano una scocciatura l'ho già scritto in altri messaggi di questo thread che probabilmente non hai letto, come probabilmente non hai letto come la penso sulla questione, cioè che malgrado alcune evidenze siano un po' deboli, il principio di precauzione impone di comportarsi come se non lo fossero immaginando il peggiore degli scenari, cioè quello che che hai sprecato tempo a descrivere.
Però a volte ho come l'impressione che la gente pensi che se questa cosa dovrà succedere, lo farà come nei film, cioè un giorno ti svegli e il sole inizia a prosciugare i laghi, l'asfalto prende fuoco oppure new york viene sommersa da metri di permafrost... Non funziona così, sono comunque processi lenti a cui l'uomo, con la sua tecnologia, è in grado di adattarsi. Con un costo, ovvio, ma l'umanità sa anche affrontare gli imprevisti gravi, due anni di Covid lo dimostrano abbastanza bene, e il Covid non ci ha dato 100 anni per prepararci.
Non ce lo siamo scelti come ci pareva questo pianeta, ce lo siamo presi con i deserti, gli uragani, i terremoti, le paludi, gli tzunami... Ci siamo adattati ad esso quando vestivamo di pelli e il nostro pinnacolo tecnologico erano il fuoco e le lance di pietra. Oggi sappiamo come vivere per mesi nello spazio, posso dire che due gradi ci fanno una pippa, con un po' d'orgoglio?
Prospetti tempi più lunghi di 200 anni... e 2 gradi di aumento...
Però aumenta troppo rapidamente e non ci lascia il tempo di adattarci?
Questa va spiegata...
veramente ho detto che la Terra non diventerà Marte in 100 o 200 anni.
ma anche fosse, molte città costiere (quantomeno da noi) esistono da anche 1000 anni. 200 per buttare tutto nel cesso sarebbe cmq poco.
francamente non credo. Anche la massa foliare rimane cmq materia organica (humus) costituita da carbonio, fissato a terra. Per cui contano anche le foglie
...
Ah perfetto, il nucleare è la fonte energetica migliore perché lo ha detto un tizio sul faccialibro, siamo a posto!
E consigliano pure 'sti canali di disinformazione
ma anche no, farà la fine della rana bollita, storia che non è il caso che spieghi.
Lo scenario è più quello prospettato da frncr, con carestie, guerre, pandemie. un Medioevo 2.0 senza prospettive di Rinascimento.
Lo scenario è più quello prospettato da frncr, con carestie, guerre, pandemie. un Medioevo 2.0 senza prospettive di Rinascimento.
Chiaramente un futuro alla Mad Max
abbastanza probabile.
Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".