Moto 2025, crolla il mercato italiano ma crescono i brand asiatici. Chi sono i nuovi protagonisti?
di Massimiliano Zocchi pubblicata il 14 Marzo 2025, alle 15:27 nel canale Mercato
In un panorama del mondo delle due ruote che sta incontrando grandi difficoltà, ci sono alcune aziende che invece crescono anche in tripla cifra. È l'invasione dall'oriente anche per le moto
Il settore delle moto e degli scooter non ha iniziato bene il 2025. Nel primi due mesi dell'anno, anche a causa dell'effetto fine-serie, le immatricolazioni del nuovo sono in pieno stallo. Rispetto al primo bimestre del 2024 si registra un calo del 18,02%, con le moto a quota 16.473, -27,2%, e gli scooter che vanno un po' meglio, ma perdono comunque il 7,44%, con 22.796 immatricolazioni.
Si può tranquillamente parlare di crollo, eppure per alcuni marchi non è stato così. Chi ha frequentato la fiera di EICMA negli ultimi anni, si sarà accorto degli stand faraonici di nuovi (alcuni non così tanto nuovi) brand, ricchi di prodotti interessanti, ed quanto pare non solo sulla carta.
Sì perché diversi di questi marchi hanno iniziato a vendere bene, con crescite importanti. Come Voge, marchio nato nel 2018, facente parte del Gruppo Loncin Motorcycle, che ha base a Chongqing, nella Cina centro meridionale. Solo design copiato e prezzi accessibili? Non proprio, il gruppo detiene migliaia di brevetti, e in questi due mesi ha segnato +59%.
Ancora meglio ha fatto CF Moto, con +74%. Anche qui parliamo di Cina, sede ad Hangzhou, con la sigla CF che sta per Chung Feng, cioè Vento di Primavera. In questo caso la produzione è piuttosto variegata, da moto e scooter, passando per i quad, fino ai quadricicli, e persino yacht.
Sempre crescita notevole, anche se più modesta, per il marchio più vecchio del mondo, Royal Enfield. Con la prima moto prodotta nel 1901, non c'è nessuno con più anni alle spalle di produzione continua, anche se la base non è più nel Regno Unito. Da anni è di proprietà indiana, con la sede e la produzione situate a Chennai, in India.
Infine nei primi mesi del 2025 il colpo più grosso lo ha fatto QJ Motor, che raggiunge addirittura il +206%. Si torna in Cina, con l'abbreviazione che sta per Qianjiang Group, a sua volta contrazione di Zhejiang Qianjiang Motorcycle Group Co., Ltd. La sede è a Wenling, a 480 km da Shanghai, e forse non tutti sanno che da diversi anni ha acquisito il marchio storico italiano Benelli. Ma in questa azienda troviamo anche un nome recentemente molto noto anche nelle quattro ruote, perché dal 2016 il pacchetto azionario di maggioranza è in mano al Gruppo Geely, che controlla anche marchi come Volvo, Lotus, Polestar e altri.
19 Commenti
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Belle le c@g@te elettriche in foto
Punto.
Belle le c@g@te elettriche in foto
Al netto dell'aggettivo che gli dai, noi di solito seguiamo di più questi prodotti, e non mi sembrava onesto usare foto di prodotti che non abbiamo mai trattato, anche se il discorso era più generale.
fino a che "permetteranno" alla Cina di avere un prezzo nettamente piu basso non ci saranno altre soluzioni
e badate bene, non sto indicando eventuali dazi ai prodotti cinesi, piuttosto di ABBASSARE i prezzi qui in Europa.
E' inutile mettere la tassa su questo e la tassa su quello e il contributo ambiente e il contributo diritti umani e il contributo di sto caxxo... quando poi alla fine altri vendono il prodotto alla metà del tuo prezzo e tu NON VENDI
E se non vendi i vari contributi che hai messo non portano nulla nelle casse
fino a che "permetteranno" alla Cina di avere un prezzo nettamente piu basso non ci saranno altre soluzioni
e badate bene, non sto indicando eventuali dazi ai prodotti cinesi, piuttosto di ABBASSARE i prezzi qui in Europa.
E' inutile mettere la tassa su questo e la tassa su quello e il contributo ambiente e il contributo diritti umani e il contributo di sto caxxo... quando poi alla fine altri vendono il prodotto alla metà del tuo prezzo e tu NON VENDI
E se non vendi i vari contributi che hai messo non portano nulla nelle casse
fino a che "permetteranno" alla Cina di avere un prezzo nettamente piu basso non ci saranno altre soluzioni
e badate bene, non sto indicando eventuali dazi ai prodotti cinesi, piuttosto di ABBASSARE i prezzi qui in Europa.
E' inutile mettere la tassa su questo e la tassa su quello e il contributo ambiente e il contributo diritti umani e il contributo di sto caxxo... quando poi alla fine altri vendono il prodotto alla metà del tuo prezzo e tu NON VENDI
E se non vendi i vari contributi che hai messo non portano nulla nelle casse
Per abbassare i prezzi qua in Europa basterebbe avere le stesse condizioni socio economiche cinese, chi ci starebbe?
così.
CAPITELO
Allora dovremmo vietare i prodotti Cinesi.
Oppure andare a produrre in Cina con tanto di bandiera dell'ipocrisia.
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