Tesla si lamenta di ritorsioni a causa dei dazi? È vero, inizia il Canada
di Massimiliano Zocchi pubblicata il 14 Marzo 2025, alle 16:07 nel canale Auto Elettriche
Tesla teme che i Paesi sottoposti ai dazi americani si possano vendicare anche nei suoi confronti, ed a quanto pare è vero
Negli ultimi giorni non si parla d'altro: la guerra commerciale mondiale a suon di dazi aggiuntivi e punitivi. Di sicuro una delle questioni che ha fatto più discutere è quella relativa ai dazi che il presidente Trump vuole imporre a Messico e Canada.
I tre Paesi storicamente sono alleati commerciali, e lo stesso Trump nel 2020 aveva firmato il trattato di libero scambio. Ora però pare essersene dimenticato, e Messico e Canada sono finiti nel mirino dei dazi. Tesla dal canto suo, non può certo essere contenta - anche se Elon Musk per ora dice di approvare tutto quello che fa il neo presidente - poiché ha diversi componenti che arrivano proprio dai due Paesi agli opposti confini.
Non solo, il team di policy interno a Tesla, tre giorni fa, ha scritto una lettera a Jamieson Greer, principale rappresentante commerciale del presidente Trump, per la preoccupazione di subire ritorsioni a causa della guerra commerciale innescata.
Ed infatti sono arrivati i primi segnali dal Canada. All'inizio cose banali, come una società di installazione di wallbox che ha escluso dagli sconti i prodotti Tesla, ma poi anche qualcosa di più serio dall'ambiente politico.
Il ministro dell'energia della Columbia Britannica, Adrian Dix, ha pubblicamente dichiarato che i veicoli Tesla non debbano ricevere sovvenzioni pubbliche, e anche che pensa che la maggior parte delle persone sosterrebbe la rimozione dall'elenco dei veicoli autorizzati. La provincia sta valutando di rimuovere Tesla dal programma che offre 4.000 dollari di incentivi per l'acquisto di un veicolo elettrico.
C'è poi Jagmeet Singh, leader del partito NDP, che potrebbe far parte del nuovo governo canadese se si formasse una coalizione dopo le prossime elezioni, che ha promesso dazi aggiuntivi del 100% sui veicoli Tesla provenienti dagli Stati Uniti.
7 Commenti
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La tecnica di scemociuffo è sempre quella: arriva a gamba tesa modello "spacco tutto" facendo saltare tutti dalla sedia per poi "ammorbidire" ed aggiustare il tiro come se ti vesse fatto una gentile concessione.
Ora.. UE, CINA, MESSICO, CANADA.. siamo qualcosina più di quattro gatti. Pensa di venire a fare il cazzone? BENE. La risposta DEVE essere una sola: contro-dazi raddoppiati da patre di TUTTI e giu a muso duro. Niente sconti e niente ritrattazioni.
Ti faccio venir giù un bel paio di litri di sangue dal culo e quando c'hai i contestatori che ti assediano la casabianca per le tue stronzate vediamo chi fa il galletto.
Secondo me non lo sa neanche lui. Poi se gli metti i controdazi si incazza pure
Comunque credo che tra lui e muschio tra poco voleranno piatti e stoviglie. Prima o poi anche Musk si accorgerà che ste michiate dei dazi lo danneggiano enormemente. Quando poi il titolo Tesla crolla di un -80% forse si sveglia.
Da Europeo vedo borse a picco, trattati decennali stracciati, ripicche, atteggiamenti infantili, licenziamenti veri o presunti, ma sinceramente di vantaggi o benefici per le persone comuni neanche l'ombra.
Però magari oltre l'Atlantico hanno un punto di vista diverso, magari tutte le mattine il territorio USA viene solcato da numerosi C130 che scaricano a ripetizione banconote da "100 dollah" sulla popolazione.
Boh!
Risultato finale: Europa da terzo mondo e resto del pianeta tutto ok
La lettera Tesla:
https://comments.ustr.gov/sfc/servl...SJ00000QKIOUYA5
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