È attivo il primo campo fotovoltaico nel deserto cinese, ed è enorme
di Massimiliano Zocchi pubblicata il 02 Maggio 2023, alle 12:23 nel canale Energie RinnovabiliSi trova nel deserto del Tengger il primo di diversi campi fotovoltaici ed eolici che saranno installati nelle zone aride cinesi. Un progetto enorme, con produzione altissima
34 Commenti
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questo secondo la tua personalissima e sbagliatissima idea, suffragata dal nulla, e postata solo per polemizzare.
Ciao visto che sull'argomento navigo nell'ignoranza mi potresti delucidare sulle affermazioni di Tasslehoff
molto in breve.
1) di modi per immagazzinare l'energia ce ne ne sono a carrettate, dalle dighe con pompaggi (pompi l'acqua su per "caricare", e la fai venire giù per "scaricare" l'accumulo) che sono quella più tradizionale e in uso da decenni, ad accumuli termici vari (nella roccia, nella sabbia, nell'acqua, in sali chimici vari). Dalle classiche batterie (con chimiche varie ed in fortissima innovazione) ad accumuli più "stani" come quelli a gravità o con volani ad alta velocità.
2) che i costi di trasporto dell'energia siano alti è una pura ipotesi priva di qualunque riscontro fatta da tasslehoff.
questo secondo la tua personalissima e sbagliatissima idea.
concordo
1) di modi per immagazzinare l'energia ce ne ne sono a carrettate, dalle dighe con pompaggi (pompi l'acqua su per "caricare", e la fai venire giù per "scaricare" l'accumulo) che sono quella più tradizionale e in uso da decenni, ad accumuli termici vari (nella roccia, nella sabbia, nell'acqua, in sali chimici vari). Dalle classiche batterie (con chimiche varie ed in fortissima innovazione) ad accumuli più "stani" come quelli a gravità o con volani ad alta velocità.
2) che i costi di trasporto dell'energia siano alti è una pura ipotesi priva di qualunque riscontro fatta da tasslehoff.
Sarebbe interessante poi discutere dei rischi visto che fin'ora il bilancio umano tra le vittime di incidenti legati ai bacini idrici è giusto giusto di svariati ordini di grandezza superiore a tutte le vittime di incidenti radiologici (per altro in stragrande maggioranza legati ad applicazioni industriali e mediche che non hanno nulla a che fare con la produzione di energia elettrica).
Poi è curioso notare che quando si parla di batterie si cita sempre la "grandissima" innovazione, fatto salvo che nelle applicazioni in un decennio l'efficienza delle batterie è cambiata di pochi punti %, l'unico modo per immagazzinare più energia è stato quello di aumentare la capacità delle batterie, e l'unico modo per velocizzare la ricarica è stato quello di pompare più energia, insomma la cara vecchia legge del maialino, ovvero "di più è meglio"
Però non disperiamo, a forza di fandonie, figuracce e morti da inquinamento (Germania docet) pian piano il muro di gomma si sta sgretolando.
Occorre solo aspettare una nuova generazione che non abbia i preconcetti dei propri genitori (in gran parte derivati da ignoranza).
https://www.sciencedirect.com/scien...589004221014668
https://www.sciencedirect.com/scien...360544222018035
non sono affatto teorici. sei solo tu che sei fossilizzato sul passato.
certo. oggi nel cellulare hai batterie al piombo-acido...
https://www.sciencedirect.com/scien...360544222018035
Per classificare il nucleare come costoso viene utilizzato l' LCOE ma poi questo è un metodo assolutamente inadeguato per valutare il costo delle rinnovabili perchè non tiene costo dei costi di rete e dei fantomatici accumuli di cui ancora non esiste nessuno che abbia dimensioni necessarie a soddisfare la rete quindi non si capisce bene secondo quale criterio le rinnovabili potrebbero costare meno del nucleare se a oggi non si puo' contare su una tecnologia di rete per l'accumulo e non se ne conoscono nemmeno i costi e l'impatto ecologico.
Si parla in modo idiota di batterie quando il più grande impianto al mondo, relizzato in collaborazione con Tesla, è in grado di sostenere la rete per sole 4 ore e lo stesso Musk dice che la dismissione delle centrali nucleari tedesche è una follia.
D'altro canto fanno sorridere le doppie misure applicate sulle rinnovabili e sul nucleare: la ricerca sulle rinnovabili porterà sicuramente ad accumuli di rete che ancora non esistono, mentre la ricerca applicata sul nucleare non sarebbe in grado nè di ridurre le scorie con la finalizzazione dei reattori di IV generazione, nè di creare reattori ancora più sicuri.
Da una parte ci sarebbe la "lobby" dei cattivi nuclearisti, dall'altra dei buoni " imprenditori delle rinnovabili. Peccato che che negli ultimi 10 anni il business delle rinnovabili sia stato 7 volte più redditizio di quello delle fonti fossili quindi se proprio c'è da guaradre a una lobby è proprio quella che installa pannelli e pale eoliche ovunque senza curarsi troppo dei costi che vengono scaricati sulla collettività sotto forma di costi di rete.
Alla fine il naso lo sbatteremo. Peccato che sarà tardi per l'ambiente.
I pannelli FV con la ricerca hanno enormemente aumentato l’efficienza, e i costi sono drasticamente diminuiti.
Le batterie idem, siamo passati dal piombo-acido a litio passando per varie chimiche
Il nucleare invece? in 70 anni NON si è risolto il problema delle scorie (perchè NON ha soluzione), NON si è avuto "un incidente ogni milione di anni" ma molti di più, NON si sono ridotti i costi (anzi sono enormemente cresciuti), NON si è aumentata l'efficienza (sempre attorno al 30% quando una normalissima termoelettrica fa il 60), NON si è mantenuta NESSUNA delle fantasiose promesse nonostante miliardi spesi.
Si, fa proprio sorridere che qualcuno creda ancora alle baggianate dei nuclearisti. Davvero mi chiedo cosa abbiano in testa. Pura ideologia, forse. O forse proprio il vuoto, muffe e vecchiume.
Le batterie idem, siamo passati dal piombo-acido a litio passando per varie chimiche
Restiamo sulle batterie al litio, se prendiamo auto elettriche (visto che sono una applicazione significativa e su cui ci sono dati ormai statisticamente rilevanti) e confrontiamo l'autonomia dei modelli che c'erano 10 anni fa con gli equivalenti di oggi, a parità di capacità l'autonomia (teorica) è cambiata di pochi punti %.
L'unica differenza rispetto a 10 anni fa è che gli stessi modelli di auto hanno anche allestimenti con batterie più capienti, ma a parità di capacità non è cambiato pressochè nulla.
Quello delle scorie è un aspetto che non ha bisogno di soluzioni perchè semplicemente non è un problema rilevante, lo è solo per chi ha interesse a screditare la produzione di energia pulita mediante fissione.
Se il sesto paese per produzione elettrica termonucleare (Canada), che produce con centrali a fissione "vecchie" dagli anni '70, ha prodotto una quantità di scorie tale che messe tutte insieme ci stanno in un capannone di 50x50m, mi spieghi dov'è il problema?
E no, non serve tirar fuori immagini catastrofiche di bidoni abbandonati da cui cola il blob verde fluorescente con pesci triocchiuti, le scorie stanno buone buone dentro i loro silos a prova di bomba, producono in qualche secolo abbastanza elio da gonfiare un palloncino e basta...
E' infinitamente maggiore la quantità di isotopi altamente radioattivi che già gestiamo ora (in qualunque paese del mondo) e dovremo sempre gestire per applicazioni industriali e mediche (sterilizzazione, analisi dei materiali, medicina nucleare, diagnostica, etc etc...).
A questo si aggiunge il riprocessamento delle scorie per produrre materiale fissile per i reattori, questo sì ambito in cui c'è tantissima ricerca e su cui negli anni sono stati fatti passi da gigante.
Per non parlare dei reattori autofertilizzanti (che esistono già e non sono ipotesi come gli accumulatori a sali o altre fantasiose soluzioni per l'accumulo, se non erro siamo a 4 all'attivo) che ridurranno sempre di più l'accumulo di scorie.
Quindi no, obiezione scorie bocciata...
Sui costi basterebbe dare un'occhiata al paper che ho linkato prima per dimostrare che non c'è partita tra i costi reali del nucleare rispetto ai costi reali delle rinnovabili, ma sei liberissimo di ignorarlo e continuare a raccontarti la favola delle rinnovabili a costo zero o quasi.
Parlando di miliardi spesi, per onestà intellettuale dovresti anche citare le centinaia di miliardi (quindi ordini di grandezza superiori) spesi per progetti faraonici sulle rinnovabili nonostante i quali si è osservato:
- aumento dei prezzi dell'energia
- capacità di rete assolutamente insufficiente
- mantenimento, anzi aumento della produzione da centrali a combustibili fossili (cfr dati di emissione CO2 Germania letteralmente fuori scala)
- inesistente politica sull'accumulo per far fronte al capacity factor ridicolo
Ma non mi sorprendere perchè è lo stesso atteggiamento oltranzista e antiscientifico che si osserva negli organismi che fanno lobbying sulle rinnovabili (tra cui molti produttori di risorse fossili, chiaramente interessati a tecnologie che non elimineranno mai la dipendenza dalle risorse che loro vendono e su cui speculano).
Senza contare che sull'efficienza delle rinnovabili poi pesa sempre la loro caratteristica di essere discontinue quindi per sostituire l'energia fossile e nucleare dovrebbe essere per forza essere trasportata dove serve e accumulata dove possibile con tutte le relative perdite. A volte l'energia rinnovabile viene proprio persa perchè non è possibile accumularla nè trasferirla.
Quindi ammesso che sia utile parlare si di efficienza bisognerebbe farlo nella sua completezza.
Ma questo è molto comodo a chi vende fotovoltaico e pale eoliche e sono quasi sempre soggetti privati che beccano contributi pubblici.
Il capacity factor poi qui è proprio un concetto sconosciuto, c'è anche chi lo ha confuso con il load factor e poi ha pure detto che è stato la causa del disastro di Chernobyl.
Siamo a questi livelli
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