Caldaia a gas, pellet o pompa di calore, una ricerca svela il riscaldamento più conveniente e sostenibile
di Massimiliano Zocchi pubblicata il 27 Dicembre 2024, alle 15:58 nel canale Energie RinnovabiliUna ricerca da una università tedesca ha messo a confronto diversi sistemi di riscaldamento, per scoprire il migliore per convenienza e impatto ambientale
96 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoÈ possibile perché spesso nei vecchi edifici si andava a naso spesso con dimensionamenti eccessivi per "prudenza" ma non è una soluzione applicabile in tutti i casi: se l'isolamento è scarso e le superfici non sono pensate per essere utilizzate a temperature basse può non bastare allungare i tempi di riscaldamento
Al netto che dare una mano di bianco o anche cambiare le mattonelle nel bagno ha un costo diverso che installare un impianto radiante
assolutamente no, una stufetta sarà sempre sotto il 100% di efficienza partendo da una fonte di energia già nobile, com'è l'elettricità (che per produrla però si usano sorgenti "sporche" e non tanto efficienti)
caldaie a metano meno che meno, con le varie dispersioni, un po meglio quelle a condensazione ma comunque un 10-15% si disperde
anche peggio il pellet che però, stranamente, gode di una bassa tassazione quindi apparentemente conviene
ma una pdc ha efficienza del 400% in condizioni ideali e comunque non scende sotto il 200% anche quando va in defrost, ma di cosa stiamo parlando? si usano pure in nord europa a -20°, ovviamente vanno scelte quelle tarate per la temperatura giusta, non sono tutte uguali
e nessuno cita la sicurezza, ma non li sentite i TG? ogni anno ci sono morti per scoppio e per CO...
una soluzione semplice, anche se esteticamente non gradevole, è aggiungere delle ventole ai vecchi radiatori
caldaie a metano meno che meno, con le varie dispersioni, un po meglio quelle a condensazione ma comunque un 10-15% si disperde
anche peggio il pellet che però, stranamente, gode di una bassa tassazione quindi apparentemente conviene
ma una pdc ha efficienza del 400% in condizioni ideali e comunque non scende sotto il 200% anche quando va in defrost, ma di cosa stiamo parlando? si usano pure in nord europa a -20°, ovviamente vanno scelte quelle tarate per la temperatura giusta, non sono tutte uguali
e nessuno cita la sicurezza, ma non li sentite i TG? ogni anno ci sono morti per scoppio e per CO...
La pompa di calore in arriva a fare risparmiare ad oggi ( con il prezzo del gas ancora alto) fino al 30% sui costi di riscaldamento ( ma con impianti geotermici).
A sentire i tuoi commenti sembra che consumi il 30% al massimo.
Ma per raggiungere il 30% di risparmio devi avere un impianto geotermico con scorta d'acqua e costi che lievitano di conseguenza. ( Oltre ad avere spazio sufficiente, e relativo aumento dei costi dell'impianto).
Un impianto così fatto ti porterà un roi molto lungo.
Certo che avere la possibilità dello scambiatore geotermico con il 65% di sconto termico ammortizzi in 8/10 anni il costo sostenuto, poi 5/6 anni di accumulo per mettere da parte dindi per sostituire la PdC ( ormai a fine vita).
Insomma una PdC ha comunque un ROI elevato.
Ad oggi ci troviamo nella stessa situazione delle caldaie a condensazione.
Quindi nuova abitazione ok PdC.
Sostituzione vecchia caldaia defunta ( senza interventi al resto dell' impianto) ok.
Per il resto non saprei, ma attenzione, tra 15 20 anni possiamo trovarci con tecnologie diverse e ritrovarci nella condizione odierna di PdC vs Condensazione.
Ci sono dei copri termo che aumentano lo scambio del 30% con i radiatori in alluminio alettati sfruttando l'effetto camino.
Probabilmente con temperature dell'acqua sotto i 60 gradi anche qualcosa di più.
Chi ha capacità manuali : 12 cm di vuoto tra la griglia e la mensola superiore e 10 cm tra il pavimento e la griglia frontale.
Come prototipo si può usare anche un Mac up di cartone per rendersi conto della validità o meno della cosa col vostro termo
PS la griglia ( frontale ) può essere di qualsiasi cosa ( paglia di Vienna, rete metallica, doghe di legno ravvicinati) la sua funzione è obbligare il flusso d'aria dentro la struttura.
Sotto la mensola serve un pianetto con inclinazione tra i 22 ed i 30 gradi ( per non creare zone di pressione dietro il termo) i fianchi rigorosamente chiusi ed aderenti alla parete.
La griglia frontale deve rimanere 4 cm distante dal termo per massimizzare l'effetto camino.
Un copri termo così fatto aumenta il flusso d'aria che lambisce la massa radiante e allontana il flusso d'aria dalla parete posteriore ( tenda se sotto finestra) favorendo anche una temperatura omogenea nella stanza.
Va bene con qualsiasi tipo di impianto .
A farlo fare da un falegname difficilmente si va sotto i 450€ a termo. Con il fai da te si può scendere anche a 30€ ( e decolarlo a piacere, incluso stampe su carta applicate a mo' di decoupage)
Ma se hai radiatori vecchi, in alluminio senza arrivare alla ghisa, spesso al cambio ci arrivi comunque a farlo, che ti piaccia o no.
A volte puoi incollare sul vecchio pavimento quello nuovo, quello che tutti vorrebbero fare a prescindere.
Più spesso arrivi a togliere cm di spessore perché vuoi recuperare le porte interne e le porte-finestre senza tagli, e giù fin sotto al massetto che ha perso integrità nel tempo.
A quel punto l'impianto a pavimento non è più un costo "improponibile".
E ci sono anche i termoarredo in acciaio, che vengono richiesti a prescindere per un discorso estetico, così come i pannelli radianti in cartongesso, "verticali o orizzontali", con o senza interventi sulle tramezzature o per il controsoffitto.
Altrimenti dopo aver fatto la manutenzione "leggera" ti ritrovi a fare subito dopo quella pesante e con maggior aggravio di costi, visto che nel frattempo hai anche arredato.
Di soluzioni tecniche ce ne sono in abbondanza.
Certo che mettere una stufa in una vecchia roulotte è MOLTO rischioso e purtroppo muoiono tanti innocenti.
Si cambiano se sono deteriorati altrimenti perchè cambiare?
Ci sono case con termosifoni in ghisa che hanno tranquillamente quarant'anni...
Ma non ci fai un impianto di riscaldamento a pavimento.
A quel punto l'impianto a pavimento non è più un costo "improponibile".
Parliamo sempre di condizioni degradate.
Non è impoponibile solo si ragiona in termini di una ristrutturazione pesante dell'immobile che spesso non è giustificata.
Ma se parliamo di mettere le Pdc sono tutte soluzioni che richiedono riqualificazioni pesanti e costose nei vecchi immobili che allungano a dismisura tempi di rientro. Non è la caldaietta che si monta e via.
A sentire i tuoi commenti sembra che consumi il 30% al massimo.
perchè parlo di rendimento, non di costi, che sono falsati (per quali motivi?) da una tassazione errata
11KWh di metano costano 1€ circa, fosse in elettricità costerebbero quasi 3€
teniamo però anche conto delle manutenzioni e sicurezza, tra bollini blu, prova fumi, pezzi che si rompono, incendi e scoppi, avvelenamenti da CO...
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