Rete e Energia
Anche la Corea del Sud a rischio blackout: il difficile rapporto tra reti tradizionali e fonti rinnovabili
di Roberto Colombo pubblicata il 01 Luglio 2025, alle 11:11 nel canale Energie Rinnovabili
Il problema nasce dal fatto che, con la domanda di energia ridotta in primavera, non è più sufficiente limitare la produzione delle centrali a combustibili fossili, rendendo necessaria la sospensione anche degli impianti solari privati per evitare blackout o danni alla rete
28 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoUna soluzione potrebbe essere la produzione di idrogeno, non so però quanto sia modulabile.
Che siano Bitcoin o idrogeno il problema é lo stesso. Se devo far lavorare le macchine un numero limitato di ore anziché h24, il "prodotto finale" rischia di costare molto di piú anche a bassi prezzi dell'energia. E questo perché va considerato l'investimento per l'infrastruttura e i costi fissi.
Devi considerarlo un costo integrato, analogamente a quello che si faceva all'inizio con gli alti costi del fotovoltaico che venivano coperti alzando il prezzo della corrente prodotta in modo tradizionale.
Va bene. Ma rimane costoso indipendentemente da come spalmi I costi.
Il problema delle centrali nucleari che quando fa caldo (molto) il reattore non si raffredda a sufficienza, e per evitare una simpatica fusione si abbassa il rendimento, quindi di giorno che fa caldo c'è il fotovoltaico e di notte si va di homer 😁, poi esiste le batterie che sono ottime per sovrastare I picchi di consumo, stabilizzando la richiesta della rete quasi nell'immediato
Si certo un reattore che arriva a qualche migliaio di gradi si fa problemi per 40 gradi, ma dove leggete le informazioni su topolino?
Il problema delle centrali nucleari che quando fa caldo (molto) il reattore non si raffredda a sufficienza,[B][U] e per evitare una simpatica fusione si abbassa il rendimento,[/U][/B] quindi di giorno che fa caldo c'è il fotovoltaico e di notte si va di homer ��, poi esiste le batterie che sono ottime per sovrastare I picchi di consumo, stabilizzando la richiesta della rete quasi nell'immediato
Molte centrali nucleari in Francia usano l'acqua dei fiumi per raffreddare i reattori. In estate con il riscaldamento globale accade che la portata d'acqua dei fiumi sia inferiore e l'acqua più calda e questo può danneggiare l’ecosistema acquatico.
In Francia, l’autorità per la sicurezza nucleare (ASN) e le autorità ambientali impongono limitimassimi di temperatura dell’acqua rilasciata nei fiumi o laghi, limiti all’incremento della temperatura rispetto a quella prelevata.
Questi limiti variano da centrale a centrale, ma sono tipicamente intorno a:
[LIST]
[*]1°C a +3°C di aumento massimo consentito nella temperatura dell’acqua restituita.
[*]Un limite assoluto di temperatura massima del fiume, spesso tra 26°C e 30°C
[/LIST]
Per rispettare i limiti ambientali sulle temperature massime di scarico, EDF su richiesta dell'autorità, deve quindi limitare la produzione in alcune centrali (come quelle lungo il Rodano o la Garonna) devono ridurre la potenza, quindi producono meno calore da smaltire.
Le centrali costruite vicino al mare hanno limitazioni più lasche per via del maggior volume di acqua disponibile.
I reattori Francesi sono di tipo PWR: al cuore della pastiglia di combustibile puo' raggiungere i 1200° C ma la temperatura dell’acqua che circola nel reattore è intorno ai 290-300° C.
L'acqua è mantenuta in pressione a 155 bar per evitare l'ebollizione.
L'acqua è mantenuta in pressione a 155 bar per evitare l'ebollizione.
Lo so benissimo, stavo rispondendo al simpaticone che ha detto che il reattore fonde in estate perché le temperature sono troppo alte
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