L'e-bike perfetta non è più un sogno: Chimera nasce dalla passione

In tante occasioni avete letto sulle nostre pagine articoli riguardanti le e-bike, dai modelli più semplici e dedicati alle città, fino a quelli dedicati all'enduro o alle escursioni più impegnative. È un mercato che in pochi anni è cresciuto tantissimo, così come è cresciuto il numero delle aziende che ne occupano con interesse e profitto.

Parallelamente non poteva che aumentare anche l'interesse sui social network, con tanto di gruppi dedicati. Ma ce n'è uno in particolare che ha ottenuto grandi risultati, su Facebook, ovvero quello chiamato semplicemente EBIKE Italia. Il gruppo, creato e amministrato da quello che tutti conoscono con il "nome d'arte" Fil Palmer, arriva oggi a sfiorare i 32.000 utenti, proponendo di continuo discussioni interessanti e informazione a 360 gradi.

Ma l'admin voleva fare di più, portando tutta la sua esperienza e passione di rider nella creazione di una e-bike, una eMTB per la precisione, diversa da tutte le proposte sul mercato, che rispondesse alle sue esigenze e ai suoi desideri, quasi un sogno, da qui il nome Chimera. Dopo tanti mesi di lavoro, oggi la Chimera viene rivelata, ed abbiamo avuto l'opportunità di fare quattro chiacchiere con il suo ideatore.

Ciao Fil, complimenti per il tuo progetto e per l'ottimo lavoro che hai fatto in questi anni con EBIKE Italia, gruppo facebook che ormai è uno dei più affermati e seguiti.
Fil: Ciao, grazie per la possibilità e l'interesse per il mio progetto!

Allora, quasi tre anni fa ormai hai dato il via a questo ambizioso progetto, e oggi finalmente ce lo mostri in tutto il suo "lucente" splendore!
Fil: Sì, sono stati veramente mesi e mesi di lavoro estenuante. Quando mi sono imbarcato in questa avventura pensavo che sarebbe stato molto più facile, lo confesso. Non avevo idea delle ore ed ore di lavoro che gli avrei dovuto dedicare. Ogni minuto libero, notte e giorno, weekend ecc. Ovviamente compatibilmente agli impegni familiari...
Non c'era un pezzo che andasse bene con l'altro, tutto è stato adattato, bucato, limato, saldato, filettato...mamma mia. Ogni volta, anche solo per una regolazione, banale magari, andava smontata mezza bici. Il guaio di non avere progettato nulla su carta ed avere "improvvisato", mettiamola così.

Beh, che fosse un progetto ambizioso e complesso lo avevamo intuito ma finalmente sei arrivato in fondo. Sei già riuscito a collaudarla un po'? Come si comporta?
Fil: Sì, ho fatto qualche piccola prova, giretti diciamo, non ancora un "giro enduro" lungo vero e proprio ma devo dire che le sensazioni sono ottime. La posizione in sella è veramente strana, sembra di stare su una motoGP ma con lo sterzo di un chopper. In velocità è incredibilmente stabile ma allo stesso tempo mi sembra agile, nonostante anche il peso che è sicuramente altissimo. In salita fa paura. Mai avuto una bici così capace.

Hai scelto il motore Bikee Bike the Lightest che è stato presentato praticamente anche lui quando hai iniziato i lavori
Fil: Sì. Diciamo che visto il telaio "donatore" che ho usato per il progetto, non potevo usare motori oem. Quindi dopo tanto cercare pensavo che il Best di Bikee Bike potesse essere una buona soluzione. Ho contattato quindi l'azienda e gli ho raccontato tutto e loro mi hanno detto che stavano lavorando su un nuovo particolare kit che sembrava fatto apposta. Mi hanno dato la possibilità di provare il prototipo e me ne sono innamorato. Quindi sono anche stato un "beta tester" del motore definitivo e questo è l'ultimo atto, visto che la loro commercializzazione è iniziata. È nata una bella amicizia.

Per il resto della componentistica come il cambio che hai scelto è andata allo stesso modo?
Fil: Beh no, diciamo che ho contattato alcune aziende ma un piccolo progetto indipendente per la stragrande maggioranza dei big brand non è rilevante, anche se ad esempio il servizio clienti di Enviolo è stato disponibile alle mie domande. Tra l'altro sto aspettando con ansia l'arrivo sul mercato della versione gearbox che sembra fatta apposta. Il mio l'ho dovuto far tornire per entrare nel telaio e credo non gli abbia fatto benissimo...

Parlavi di telaio donatore, puoi dirci che cosa hai scelto, e come hai dovuto metterci mano?
Fil: Il telaio di partenza è uno Zerode dh G2,5 che è stato modificato e saldato con nuove geometrie...

Dicci qualcosa di più sul lato tecnico? Che batteria hai usato? E come mai la doppia catena?
Fil: La batteria è sempre Bikee Bike da 670 Wh. La doppia catena è necessaria per separare l'entrata e l'uscita del cambio, come avviene su certe bici cargo, dove appunto si usa un sistema simile. Il lato "pedali" entra nel gearbox, dove viene lavorato per ridurre o moltiplicare i giri, poi passa dall'altro lato alla ruota.

Progetti per il futuro?
Fil: Per ora conoscere bene ed esplorare i limiti di tutte le soluzioni che sto sperimentando. Magari alleggerirla un po'. Ma per ora direi solo sentieri. Ho passato veramente troppo tempo in garage!

Bene, attendiamo allora futuri sviluppi, in bocca al lupo e ancora complimenti.

Per chi volesse approfondire, o conoscere l'identità dell'admin di EBIKE Italia, può contattare Fil Palmer direttamente. È possibile anche visionare un video rilasciato appositamente per la prima presentazione, e nel canale YouTube sono disponibili diversi video dove vengono spiegati gli aspetti primari del progetto.