Svolt
L'Europa dorme e la Cina ne approfitta: Svolt vuole costruire cinque fabbriche di batterie
di Massimiliano Zocchi pubblicata il 17 Aprile 2023, alle 10:54 nel canale BatterieLa cinese Svolt dopo il successo in patria è pronta ad aprire almeno cinque stabilimenti in Europa, fornendo batterie anche a costruttori locali
40 Commenti
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La Cina, si legge in una nota della Commissione Ue, impedisce alle aziende europee che hanno i brevetti su alcune tecnologie chiave di difendere questi diritti quando vengono utilizzati illegalmente o senza una “compensazione adeguata”, ad esempio dai costruttori cinesi di smartphone. “Chi detiene i brevetti e si rivolge a tribunali fuori dalla Cina – sottolinea la Commissione Ue in una nota– spesso si trova a subire sanzioni particolarmente alte da Pechino – che mettono le compagnie europee nella necessità di trovare accordi per mettere a disposizione le proprie tecnologie a prezzi molto più bassi rispetto a quelli di mercato”. Questa politica adottata dalla Cina, denuncia la Commissione Ue, è estremamente dannosa per l’innovazione e la crescita in Europa, e priva le tech company europee della possibilità di far valere i propri diritti.
https://www.corrierecomunicazioni.i...la-cina-al-wto/
Eh hai trovato una cosa in Cina, bene. Sono sicuro ce ne saranno altre e che anche i cinesi ne troverebbero di simili da noi.
E gli Stati Uniti che non riconoscono i nostri marchi dop/doc e ci fanno perdere miliardi di export ogni anno? Blocchiamo anche gli Stati Uniti perche' adottano politiche anti concorrenziali contro la nostra industria alimentare, giusto? O gli investimenti americani ci piacciono?
Tu hai fatto una domanda io ho risposto.
In realtà c'è molto di peggio come il trasferimento forzato di tecnologia "una pratica governativa informale che richiede il trasferimento di tecnologia da investitori stranieri come condizione per l'accesso al mercato o per gli investimenti"
La Cina ha usato le sue leggi sugli investimenti per indurre il trasferimento di tecnologia dall’estero. La sua politica più nota di trasferimento forzato di tecnologia (FTT) è quella di usare restrizioni alla proprietà straniera per facilitare il trasferimento de facto di tecnologia dalle aziende straniere ai loro partner cinesi. La Cina ha richiesto alle imprese straniere che vogliono investire in certi settori di stipulare accordi di cooperazione, come accordi di joint venture (“JV”, con partner cinesi.
L’investimento della parte cinese non poteva essere inferiore al cinquanta per cento nel settore della produzione automobilistica, mentre l’investimento straniero non poteva superare il cinquanta per cento nel settore dei servizi di telecomunicazioni a valore aggiunto. Il requisito della JV e le restrizioni alla proprietà si applicavano a molti altri settori, tra cui i treni ad alta velocità e i veicoli a nuova energia. Una volta che un’azienda straniera forma una joint venture con un’impresa cinese, non ha altra scelta che fornire all’impresa partner cinese i segreti commerciali e le informazioni confidenziali.
Inoltre, poiché sono richieste le approvazioni governative per l’operatività della JV, il governo può costringere la parte straniera a trasferire la sua tecnologia e le sue informazioni proprietarie ai suoi partner cinesi, cosa che la parte straniera potrebbe altrimenti non essere disposta a fare. Inoltre, l’impresa partner cinese potrebbe diventare un potenziale concorrente dell’impresa straniera in futuro. Alcune imprese straniere, come DuPont, sostengono che il governo cinese favorisce il FTT usando i poteri regolatori, come le indagini antitrust, per minacciare le imprese straniere durante le controversie sulla proprietà intellettuale con i partner locali. Molti esperti ritengono che il sistema obbligatorio delle JV abbia facilitato con successo il trasferimento di tecnologia dall’estero e migliorato il livello tecnologico della Cina.
Non mi sembra che per aprire una fabbrica in EU o USA devi sottostare a ricatti simili.
Questa pratica spiega come abbia fatto la Cina a fare un balzo avanti in tempi così ristretti.
Ora a dire il vero a fronte di pressioni internazionali sembra che il governo cinese solo molto recentemente abbia promulgato delle leggi che puntano a ridurre questo fenomeno...( cosa di cui non avrebeb avuto bisogno se non esistesse) ma la Cina non è un paese come altri c'è poco da fare perchè è una autocrazia dove non esiste lo stato diritto.
La cina produce l'80% delle batterie mondiali. Com'e` ovvio che sia visto che produce la maggior parte di cobalto, litio e grafite e dunque ha fortemente investito in tali settori anni fa.
Come facciamo a competere in Europa o Nord America se ci mancano le materie prime? Aggiungiamo che mentre noi pensavamo alle farfalle e a dire di no alla transizione elettrica loro hanno investito fortemente anche da un punto di vista logistico, industriale e tecnologico.
Tra l'altro questo tipo di fabbriche e' stra inquinante e questo si riflette su come vengono tirate su le fabbriche, ulteriore motivo per cui non potremmo essere competitivi (da un punto di vista economico).
La maggior parte delle batterie per auto ora in produzione non usa più cobalto (CATL e le litio-ferro-fosfato), il sorpasso è appena avvenuto.
Non si estingueranno del tutto le NMC, ma la quota di mercato si ridurrà drasticamente.
Le NMC811 usano la metà del cobalto delle NMC622, perché il cobalto costa ed è problematico.
E la Cina comunque non lo produce il cobalto, ma lo importa insieme al litio come chiunque altro.
Le miniere di cobalto in Congo appartengono ad un azienda statale, di gran lunga il primo esportatore mondiale.
Per decreto tutto il cobalto viene dato in esclusiva ad un azienda con sede a Singapore che contratta la vendita sul mercato (Trafigura che appartiene allo stesso fondatore della Glencore, che ha esclusive su altre miniere fuori dal Congo).
La Cina, primo importatore sul mercato, lo compra dalla Trafigura.
Ma hai detto bene: la Cina si è mossa molto prima degli altri per questi contratti minerari, e sul discorso logistico e tecnologico.
Il cobalto è solo uno tra tanti minerali, e sono almeno 20 anni che muovono sul mercato, non hanno bisogno di chiedere il permesso.
La produzione di batterie di per sé non è più inquinante di altre produzioni industriali ampiamente diffuse.
Lo è soprattutto l'estrazione delle materie prime, ma questo come ho detto non avviene in Cina. Il nickel ed il ferro, lo importano dalla Russia da sempre.
Poi c'è il discorso delle terre rare, ma questo riguarda soprattutto la produzione dei motori elettrici e l'elettronica "di contorno".
È facile comprendere perché vogliano eliminare il cobalto dalle batterie: costi ed approvvigionamento.
P.s.: se volete disgustarvi un po':
https://www.glistatigenerali.com/co...o-averne-paura/
e infatti i paesi africani hanno finalmente dato una svolta alla loro economia e alla vita dei loro abitanti.
francamente non so quale nesso ci sia tra il protezionismo e la crisi del 29.
non mi è nemmeno ben chiaro a quale protezionismo si faccia riferimento, a dire il vero.
Nessuna delle cose che elenchi (gia' molto avanzata comunque) e' impattata dall'uso medio delle automobili.
Nico Rosberg (ex pilota F1 Mercedes), con la EQS ha fatto Montecarlo-Parigi (piu di 700 km) dovendosi fermare due volte per 15 minuti di fast charge ed arrivando a Parigi con ancora il 30% di batteria.
In realta' la media sarebbe di 43Km al giorno. Non che con 30 cambi molto.
Con autonomia da utilitaria e tempi di rifornimento da autocisterna, non ci si fa molto.
Il problema è proprio il contrario, ci siamo imposti tappe troppo serrate. Non è pronta la nostra industria, non è pronta, se mai lo sara', la tecnologia.
a ginoworld quale sarebbe una tappa non serrata? il 2090? o non entro 5 lustri comunque, sia mai che ci si debba addirittura impegnare per fare passi avanti
infatti l'Europa è favorevole ANCHE agli e-fuel (oltre all'elettrico) così tu sei contento.
peccato che in pratica poi non se li inculi praticamente nessuno degli attori in gioco perchè li ritengono antieconomici (o forse solo perchè vogliono fare uno sgarbo a ginopilot che dall'alto della sua cameretta ha già capito tutto il nuovo ordine mondiale )
L’elettrico è inadeguato, non ha alcun senso imporre tappe forzate fino a quando non si troveranno soluzioni.
peccato che in pratica poi non se li inculi praticamente nessuno degli attori in gioco perchè li ritengono antieconomici (o forse solo perchè vogliono fare uno sgarbo a ginopilot che dall'alto della sua cameretta ha già capito tutto il nuovo ordine mondiale )
Gli elettrofili sono proprio uno spasso
Comunque leggendo questi commenti al limite del becero populismo non mi stupisco dei risultati elettorali in Italia.
Che per oltre 10 anni la priorità italiana è stata quella di sfavorire gli imprenditori e accogliere quanta più delinquenza nera.
La cina produce l'80% delle batterie mondiali. Com'e` ovvio che sia visto che produce la maggior parte di cobalto, litio e grafite e dunque ha fortemente investito in tali settori anni fa.
Poi te lo diranno che il 53% ( più della metà quindi ) e oltre del Litio prodotto viene dall'Australia, ovvero una colonia usa, che si spaccia per stato autonomo.
[URL="https://www.agcnews.eu/australia-canberra-entra-a-gamba-tesa-nel-mercato-del-litio/#:~:text=L'Australia%20detiene%20una%20quota,il%20principale%20produttore%20di%20batterie"]https://www.agcnews.eu/australia-canberra-entra-a-gamba-tesa-nel-mercato-del-litio/#:~:text=L'Australia%20detiene%20una%20quota,il%20principale%20produttore%20di%20batterie[/URL]
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