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L'automotive europeo si comporta da cicala; la scorta di metalli per batterie è insufficiente
di Giulia Favetti pubblicata il 04 Dicembre 2023, alle 18:02 nel canale Batterie
Secondo la nuova analisi di Transport & Environment (T&E), le case automobilistiche dell'UE si sarebbero assicurate meno di 1/5 dei metalli per batterie (litio, nichel e cobalto) di cui avranno bisogno da qui alla fine del decennio, ovvero nei prossimi sei anni
76 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoPerchè siamo in Italia: abbiamo avuto una dittatura e il popolo ha il terrore di perdere il controllo ancora. Ma non vedi che il nostro sistema politico è concepito in modo che maggioranza ed opposizione praticamente si annullano a vicenda? E le riforme vanno sempre avanti a rilento, bloccate per anni.
Mah negli altri paesi europei i politici non hanno organizzato un referendum (a parte l'idiozia di adesso della Germania)
Farò peccato a pensare male, ma secondo me semplicemente erano volate mazzette
Come dimostrano Nord Corea e Israele, non ti servono centrali elettronucleari(comunque tendenzialmente inadatte e non economiche da utilizzare nella produzione di plutonio weapon grade) per fare la bomba.
E se ce la fa il Nord Corea ce la puo' fare tendenzialmente chiunque.
Se l'Italia ha rinunciato al nucleare e' perchè (quasi?) nessun partito voleva perdere consensi.
Vedo che stai usando il nick azzeccato per l'argomento
Però, insomma, se avessimo una industria nucleare,
nelle facoltà italiane di fisica ed ingegneria il nucleare sarebbe molto più di moda.
https://www.gevernova.com/nuclear/c...modular-reactor
Costruzione stimata a regime di 24-36 mesi.
Spettacolare, ne voglio una, quanto costa ?
hai rotto i coglioni
nelle facoltà italiane di fisica ed ingegneria il nucleare sarebbe molto più di moda.
Certamente. Oltretutto l'Italia ha una competenza mondiale, se non a volte e' proprio leader, nei settori d'ingegneria industriale, energetica, meccanica, dell'automazione e civile. Tutti settori che sono coinvolti nella costruzione di un impianto nucleare.
Visto che il costo del kWh nucleare e' dato prevalentemente dal costo dell'impianto, una parte significativa del denaro speso ritornerebbe sotto forma di tasse allo stato italiano e stipendi. Tra le altre cose si parla di lavori ad alta qualifica, di cui l'Italia ha disperato bisogno.
La stessa cosa non si puo' dire di idrocarburi e rinnovabili dove quasi tutto viene acquistato da aziende estere. Si parla di diverse decine di miliardi di euro che ogni anno prendono il volo.. E spesso le filiere non si trovano in paesi particolarmente 'democratici'.
GE parla di circa un miliardo per i costi overnight del primo reattore e meno di 700 milioni per la costruzione a regime..
Vediamo come vanno. A fine decennio i primi reattori con questo design dovrebbero essere completati in Polonia e Canada.
A proposito di scemi.
Si ipotizza che quei bidoni siano a fine vita, e ...
Un esempio è offerto da quelle poche persone, chiamatele famiglie se volete, sparse nel mondo che detengono tutte le ricchezze e il potere.
Lo sò , e da una parte spingeva il progresso. Percui a qualcosa è servito. Ma come si dice a noi umani , si deve crescere, e ora sarebbe il momento di una rivoluzione "economica"?
Ho sentito qualcuno dire che per attenuare i danni del cambiamento climatico serva redistribuire la ricchezza.
Ma sono discorsi, sensati ma utopici. Finiremo col ammazzarci a vicenda, in una maniera o nell'altra, inteso o direttamente o indirettamente.
Farò peccato a pensare male, ma secondo me semplicemente erano volate mazzette
A prescindere da chi sia partita l'idea del referendum, in ogni caso gli italiani l'hanno approvato. Quindi loro ci hanno dato il manico di scopa, ma noi ce lo siamo infilati nel culo. Perdona l'esempio colorito, ma rende bene l'idea.
Comunque, se puo' consolare (io non lo sono), i primi a votare un referendum contro il nucleare sono stati gli austriaci.
Avevano una centrale nuova di pacca da quasi 700MW e l'hanno buttata nel cestino appena completata.
L'Italia invece aveva due reattori (per un totale di ~2GW) quasi completati al momento del referendum che sono stati rimpiazzati da una 'salubre' centrale ad olio combustibile. Da quel che leggo, operava circa 3000 ore l'anno, che per i gruppi da 660 MW, equivalgono a circa 8 TWh.
Visto che mediamente le centrali ad olio combustibile uccidono 18-19 persone per TWh, [COLOR="black"][U]si puo' stimare la morte di circa 150 persone/anno causate dall'abbandono del nucleare solo per questa centrale.[/U][/COLOR]
Gli italiani hanno scelto di abbandonare il nucleare per motivi 'di sicurezza' scegliendo fonti energetiche che sono 600 volte piu' letali dello stesso (il carbone e' anche peggio visto che e' 800+ volte piu' letale del nucleare e l'Italia ha prodotto 20.9 TWh da questa fonte lo scorso anno..).
Brutto dirlo e probabilmente molti non erano informati all'epoca ma, oltre al danno economico, ecologico e geopolitico (del dare centinaia di miliardi a petrostati e oligarchi), chi ha deciso di uscire dal nucleare e' corresponsabile della morte di molte migliaia di italiani.
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