In Norvegia scoperto il più grande giacimento di terre rare europeo
di Rosario Grasso pubblicata il 07 Giugno 2024, alle 14:31 nel canale BatterieLa Norvegia ha annunciato la scoperta di quello che potrebbe essere il più grande giacimento di terre rare in Europa, situato nel Complesso di Fen, a circa 100 chilometri da Oslo.
Secondo Rare Earths Norway (REN), il deposito appena scoperto nei pressi di Oslo contiene 8,8 milioni di tonnellate di ossidi di terre rare, superando di gran lunga il giacimento svedese di Kiruna, ovvero quello che fino a oggi è stato considerato il più grande giacimento di terre rare europeo, che ne contiene tra 1 e 2 milioni di tonnellate. Questa scoperta potrebbe avere un impatto significativo sull'approvvigionamento europeo di questi materiali, cruciali per tecnologie di transizione energetica, hi-tech e difesa.
Le stime preliminari indicano che il giacimento norvegese contiene, per quanto riguarda i materiali particolarmente ricercati, circa 1,5 milioni di tonnellate di ossidi di neodimio e praseodimio. REN ha condotto esplorazioni mirate nell'area per tre anni e, nonostante le stime siano ancora preliminari, l'azienda è ottimista riguardo al potenziale del deposito.
REN, iinfatti, prevede di poter prendere una decisione finale sull'investimento entro il 2030, con un progetto iniziale stimato in 10 miliardi di corone (circa 870 milioni di euro). L'obiettivo è creare una filiera di produzione completa, "dalla miniera al magnete", a basso impatto ambientale e capace di soddisfare il 10% del fabbisogno dell'Unione Europea per le terre rare, in linea con il Critical Raw Materials Act (Crma).
Fondata nel 2016, REN è sostenuta dalla European Raw Materials Alliance (Erma) e da EIT RawMaterials. La società si impegna a utilizzare le tecnologie estrattive e di lavorazione dei minerali più sostenibili per minimizzare l'impatto ambientale del processo produttivo.
Le terre rare, come noto, sono materiali essenziali per molte tecnologie avanzate, inclusi i supermagneti utilizzati nelle pale eoliche e le batterie delle auto elettriche. Attualmente, l'Europa dipende fortemente dalla Cina, che controlla oltre l'80% della produzione mondiale di questi metalli. La scoperta norvegese potrebbe ridurre questa dipendenza e promuovere l'autosufficienza europea. Inoltre, con il supporto delle istituzioni europee e un forte impegno verso la sostenibilità, la Norvegia potrebbe diventare un pilastro importante per l'approvvigionamento di terre rare in Europa.
18 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoIl punto è quanto si vuole scendere a compromessi tra costi estrattivi e sostenibilità ambientale; in Norvegia è sulla terra ferma, dovrebbe essere più "semplice" rispetto a quello che hanno scoperto al largo del Giappone a 3000 m di profondità nel Pacifico.
Vedremo se saranno anche economicamente sostenibili.
E hanno anche donne stupende da perdere la testa
Qui un articolo fatto bene sull'argomento:
https://www.agendadigitale.eu/merca...ato-della-cina/
Il punto è quanto si vuole scendere a compromessi tra costi estrattivi e sostenibilità ambientale; in Norvegia è sulla terra ferma, dovrebbe essere più "semplice" rispetto a quello che hanno scoperto al largo del Giappone a 3000 m di profondità nel Pacifico.
Vedremo se saranno anche economicamente sostenibili.
Esatto. Il problema è estrarle e processarle, attività che ha un notevole impatto a livello ambientale (inteso come distruzione dell'ecosistema e produzione di sostanze inquinanti).
Più facile che lo "tengano da parte" (tanto non scappa ) in attesa che i prezzi si alzino e che saltino fuori tecnologie più efficienti. Nel frattempo possono continuare a sfruttare l'estrazione di petrolio dai loro giacimenti del Mare del Nord (in barba alla sostenibilità e con un bel greenwashing).
Ce le hanno anche gli altri ma non li estraggono.
Il nostro paese ne è il più grande esempio, con i depositi di gas naturale succhiati con la cannuccia dai croati.
Il nostro paese ne è il più grande esempio, con i depositi di gas naturale succhiati con la cannuccia dai croati.
ancora 'sta leggenda metropolitana...
Tutti i giacimenti di gas italiani, sia noti che ipotizzati, NON COPRONO NEANCHE UN ANNO dei consumi dell'Italia.
in pratica sfruttarli o non sfruttarli non cambia praticamente NIENTE
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