In Norvegia scoperto il più grande giacimento di terre rare europeo

di pubblicata il , alle 14:31 nel canale Batterie In Norvegia scoperto il più grande giacimento di terre rare europeo

La Norvegia ha annunciato la scoperta di quello che potrebbe essere il più grande giacimento di terre rare in Europa, situato nel Complesso di Fen, a circa 100 chilometri da Oslo.

 

Secondo Rare Earths Norway (REN), il deposito appena scoperto nei pressi di Oslo contiene 8,8 milioni di tonnellate di ossidi di terre rare, superando di gran lunga il giacimento svedese di Kiruna, ovvero quello che fino a oggi è stato considerato il più grande giacimento di terre rare europeo, che ne contiene tra 1 e 2 milioni di tonnellate. Questa scoperta potrebbe avere un impatto significativo sull'approvvigionamento europeo di questi materiali, cruciali per tecnologie di transizione energetica, hi-tech e difesa.

Le stime preliminari indicano che il giacimento norvegese contiene, per quanto riguarda i materiali particolarmente ricercati, circa 1,5 milioni di tonnellate di ossidi di neodimio e praseodimio. REN ha condotto esplorazioni mirate nell'area per tre anni e, nonostante le stime siano ancora preliminari, l'azienda è ottimista riguardo al potenziale del deposito.

REN, iinfatti, prevede di poter prendere una decisione finale sull'investimento entro il 2030, con un progetto iniziale stimato in 10 miliardi di corone (circa 870 milioni di euro). L'obiettivo è creare una filiera di produzione completa, "dalla miniera al magnete", a basso impatto ambientale e capace di soddisfare il 10% del fabbisogno dell'Unione Europea per le terre rare, in linea con il Critical Raw Materials Act (Crma).

Terre rare

Fondata nel 2016, REN è sostenuta dalla European Raw Materials Alliance (Erma) e da EIT RawMaterials. La società si impegna a utilizzare le tecnologie estrattive e di lavorazione dei minerali più sostenibili per minimizzare l'impatto ambientale del processo produttivo.

Le terre rare, come noto, sono materiali essenziali per molte tecnologie avanzate, inclusi i supermagneti utilizzati nelle pale eoliche e le batterie delle auto elettriche. Attualmente, l'Europa dipende fortemente dalla Cina, che controlla oltre l'80% della produzione mondiale di questi metalli. La scoperta norvegese potrebbe ridurre questa dipendenza e promuovere l'autosufficienza europea. Inoltre, con il supporto delle istituzioni europee e un forte impegno verso la sostenibilità, la Norvegia potrebbe diventare un pilastro importante per l'approvvigionamento di terre rare in Europa.

18 Commenti
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Unrue07 Giugno 2024, 14:37 #1
MOLTO bene, adesso bisogna sfruttarle a dovere.
silvanotrevi07 Giugno 2024, 14:43 #2
maremma!! forza bischeri, si va tutti in norvegia a lavorare e li si guadagnan tanti soldini!
marco_zanardi07 Giugno 2024, 14:55 #3
Ci andrà anche Putin?
Mparlav07 Giugno 2024, 15:00 #4
Le terre rare, a dispetto del nome, sono piuttosto diffuse.
Il punto è quanto si vuole scendere a compromessi tra costi estrattivi e sostenibilità ambientale; in Norvegia è sulla terra ferma, dovrebbe essere più "semplice" rispetto a quello che hanno scoperto al largo del Giappone a 3000 m di profondità nel Pacifico.

Vedremo se saranno anche economicamente sostenibili.
Nicodemo Timoteo Taddeo07 Giugno 2024, 15:00 #5
Sti Norvegesi, fino a l'altro ieri non li conosceva nessuno, popolo di "migranti" alla ricerca di fortuna all'epoca dei vichinghi, oggi hanno tutto in casa. Dal petrolio al gas alle terre rare...

silvanotrevi07 Giugno 2024, 15:03 #6
Originariamente inviato da: Nicodemo Timoteo Taddeo
Sti Norvegesi, fino a l'altro ieri non li conosceva nessuno, popolo di "migranti" alla ricerca di fortuna all'epoca dei vichinghi, oggi hanno tutto in casa. Dal petrolio al gas alle terre rare...



E hanno anche donne stupende da perdere la testa
azi_muth07 Giugno 2024, 15:03 #7
Se tutto va bene ci vogliono 5-7 anni per mettere in produzione questi giacimenti...

Qui un articolo fatto bene sull'argomento:

https://www.agendadigitale.eu/merca...ato-della-cina/
Paganetor07 Giugno 2024, 16:49 #8
Originariamente inviato da: Mparlav
Le terre rare, a dispetto del nome, sono piuttosto diffuse.
Il punto è quanto si vuole scendere a compromessi tra costi estrattivi e sostenibilità ambientale; in Norvegia è sulla terra ferma, dovrebbe essere più "semplice" rispetto a quello che hanno scoperto al largo del Giappone a 3000 m di profondità nel Pacifico.

Vedremo se saranno anche economicamente sostenibili.


Esatto. Il problema è estrarle e processarle, attività che ha un notevole impatto a livello ambientale (inteso come distruzione dell'ecosistema e produzione di sostanze inquinanti).

Più facile che lo "tengano da parte" (tanto non scappa ) in attesa che i prezzi si alzino e che saltino fuori tecnologie più efficienti. Nel frattempo possono continuare a sfruttare l'estrazione di petrolio dai loro giacimenti del Mare del Nord (in barba alla sostenibilità e con un bel greenwashing).
Ripper8907 Giugno 2024, 17:10 #9
Originariamente inviato da: Nicodemo Timoteo Taddeo
Sti Norvegesi, fino a l'altro ieri non li conosceva nessuno, popolo di "migranti" alla ricerca di fortuna all'epoca dei vichinghi, oggi hanno tutto in casa. Dal petrolio al gas alle terre rare...


Ce le hanno anche gli altri ma non li estraggono.
Il nostro paese ne è il più grande esempio, con i depositi di gas naturale succhiati con la cannuccia dai croati.
zappy08 Giugno 2024, 21:14 #10
Originariamente inviato da: Ripper89
Ce le hanno anche gli altri ma non li estraggono.
Il nostro paese ne è il più grande esempio, con i depositi di gas naturale succhiati con la cannuccia dai croati.


ancora 'sta leggenda metropolitana...
Tutti i giacimenti di gas italiani, sia noti che ipotizzati, NON COPRONO NEANCHE UN ANNO dei consumi dell'Italia.
in pratica sfruttarli o non sfruttarli non cambia praticamente NIENTE

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