Accumulo domestico, ecco la batteria a flusso che utilizza solo acqua e sale

di pubblicata il , alle 14:59 nel canale Batterie Accumulo domestico, ecco la batteria a flusso che utilizza solo acqua e sale

Accanto al progresso del settore FER, anche quello dei sistemi di accumulo compie costantemente passi in avanti; l'ultima innovazione arriva dalla società norvegese Statkraft e la start-up olandese Aquabattery, che hanno messo a punto una batteria domestica a base di acqua salata

 

Le batterie di accumulo per l'uso domestico ed industriale diventano ogni giorno più importanti all'interno di uno scenario che vede il graduale e costante abbandono della combustione fossile come fonte di energia, in favore delle rinnovabili.

Se da una parte le FER stanno dimostrando di poter soddisfare la domanda di energia (a patto di lavorare anche sulla rete elettrica, rendendola smart e modulare) dall'altra, per poterle sfruttare la meglio, è necessario mettere al loro fianco dei sistemi di accumulo, ove letteralmente stipare l'energia in eccesso, potendola poi riprendere nei momenti di scarsa produzione.

Batteria accumulo sale da cucina

La ricerca del settore, similmente a quanto avviene per le batterie destinate ai veicoli elettrici, è estremamente prolifica di nuove scoperte ed innovazioni che vanno a risolvere i limiti specifici legati a questa destinazione d'uso.

Se infatti un accumulo domestico non deve sottostare ai medesimi standard di una batteria per auto elettriche (ad esempio un degrado minimo anche con frequenti cicli di carica/scarica) deve però soddisfarne altri: primo fra tutti, essere in grado di mantenersi carica per molto tempo. Non solo giorni, ma anche diversi mesi, indipendentemente dalla temperatura.

Statkraft e Aquabattery, rispettivamente un'avviata società norvegese operante nelle FER e una start-up olandese che sviluppa celle e batterie, hanno unito le forze per mettere a punto un sistema di stoccaggio che potesse conservare l'energia accumulata per diversi mesi e non necessitasse di materie prime rare e costose.

La soluzione è una batteria a flusso per l'accumulo di energia a lunga durata, le cosiddette LDES (Long Duration Energy Storage) che sfrutta sale da cucina e acqua: ad oggi questo tipo di celle hanno una durata compresa fra 1 e 4 ore, mentre il nuovo sistema di Acquabattery può arrivare a sei ore, immagazzinando l'energia per periodi intra e plurigiornalieri (8 ore o fino a più giorni o settimane).

Batteria accumulo sale da cucina


La batteria a flusso utilizza l'elettricità verde per convertire il sale in due soluzioni chimiche, che potranno essere riconvertite quando la rete ha necessità di acquisire energia.

Le due società intendono testare la batteria per un periodo di minimo sei mesi e massimo dodici, all'interno di un progetto pilota che partirà a breve a Delf, nei Paesi Bassi:

"Siamo molto entusiasti di questa partnership. La nuova tecnologia di Aquabattery è promettente. Ha il potenziale per accelerare e rivoluzionare lo sviluppo dello stoccaggio energetico di lunga durata. Senza il giusto mix di stoccaggio dell'energia nel sistema, rischiamo di rallentare il ritmo dell'introduzione dell'energia eolica e solare e di conseguenza della transizione verde", ha affermato Christian Rynning-Tønnesen, CEO di Statkraft.

La partnership è stata annunciata all'interno della (controversa) COP28 di Dubai, dove entrambe le società hanno sostenuto che il triplicamento della capacità totale globale di energia rinnovabile entro il 2030 sia un passaggio cruciale per mantenere in vita l'obiettivo di 1,5 gradi di massimo aumento della temperatura terrestre.

"Poiché il mondo ha bisogno di triplicare le energie rinnovabili, avere successo con lo stoccaggio dell'energia a lungo termine è uno dei tanti tasselli necessari nel puzzle per far sì che ciò accada davvero. Questa tecnologia è anche sostenibile dal punto di vista ambientale, il che rappresenta una priorità per Statkraft...Non vediamo l'ora di lavorare con il team dedicato, innovativo e ambizioso di Aquabattery. Le partnership sono ciò di cui abbiamo bisogno per saperne di più e per portare nuove tecnologie pulite sul mercato" ha concluso il CEO di Statkraft.

"La collaborazione con Statkraft è un passo importante per convalidare la proposta di valore unica di Aquabattery e ridurre i rischi nel percorso verso il mercato della generazione solare ed eolica" ha aggiunto Jiajun Cen, CEO e co-fondatore di Aquabattery "Essere un innovatore europeo nel campo delle tecnologie climatiche significa creare non solo una nuova alternativa per lo stoccaggio energetico a lunga durata, ma anche un'alternativa migliore per quanto riguarda la sostenibilità delle batterie, la sicurezza e la resilienza della catena di approvvigionamento. Utilizzando due dei materiali più abbondanti ed economici al mondo, sale da cucina e acqua, Aquabattery sta facendo proprio questo".

36 Commenti
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Notturnia12 Dicembre 2023, 15:19 #1
ok niente, adesso ho riascoltato meglio il video e guardato il sito.
l'energia viene usata per creare base e acido che poi generato energia in retromarcia

non avevo capito questo passaggio.. per quello non capivo come funzionava
!fazz12 Dicembre 2023, 15:28 #2
Originariamente inviato da: Notturnia
ok niente, adesso ho riascoltato meglio il video e guardato il sito.
l'energia viene usata per creare base e acido che poi generato energia in retromarcia

non avevo capito questo passaggio.. per quello non capivo come funzionava


è una batteria di flusso quindi non è altro che una batteria normale ma con anodo e catodo in fase liquida quindi puoi aumentare a dismisura la capacità della batteria ad un costo ridicolo (3 serbatoi più grandi) mantentendo "bassa" la potenza della batteria se funziona ed è stabile questa al sale non è male visto il costo irrisorio del nacl
Saved_ita12 Dicembre 2023, 15:34 #3
E arriverà qualche amico dell'atomo a dire che non vanno bene, che costeranno troppo, che ci vorranno materie rare, che verranno prodotte in Cina, che occupano spazio e insomma, il fatto che gli accumuli siano il nuovo territorio di ricerca e che molto probabilmente arriveranno sistemi di accumulo molto convenienti prima che, anche riuscissimo a farlo accettare e rendere realizzabile, si riesca ad avviare il primo reattore in Italia (reattore che ci terremmo sul groppone a costi esorbitanti per circa 100-120 anni quado arriveranno altre e nuove tecnologie più convenienti ma... non lo vuoi ammortizzare il reattorone atomicone??)
demon7712 Dicembre 2023, 15:46 #4
Originariamente inviato da: Saved_ita
E arriverà qualche amico dell'atomo a dire che non vanno bene, che costeranno troppo, che ci vorranno materie rare, che verranno prodotte in Cina, che occupano spazio e insomma, il fatto che gli accumuli siano il nuovo territorio di ricerca e che molto probabilmente arriveranno sistemi di accumulo molto convenienti prima che, anche riuscissimo a farlo accettare e rendere realizzabile, si riesca ad avviare il primo reattore in Italia (reattore che ci terremmo sul groppone a costi esorbitanti per circa 100-120 anni quado arriveranno altre e nuove tecnologie più convenienti ma... non lo vuoi ammortizzare il reattorone atomicone??)


In attesa del commento dell'amico dell'atomo abbiamo già fresco fresco il commento di quello che il nucleare "oddiocernobbbbeeeel"
Opteranium12 Dicembre 2023, 15:51 #5
si sa quali sono i tempi di risposta di queste soluzioni? Cioè, non ho capito in che punto della rete andrebbero messe, perché non penso possano bilanciare carichi istantanei come le batterie normali
!fazz12 Dicembre 2023, 15:57 #6
Originariamente inviato da: Opteranium
si sa quali sono i tempi di risposta di queste soluzioni? Cioè, non ho capito in che punto della rete andrebbero messe, perché non penso possano bilanciare carichi istantanei come le batterie normali


possono essere utilizzate tranquillamente per il bilanciamento, alla fine sono batterie normali l'unica cosa che viene disaccoppiata la potenza della batteria dalla capacità della stessa a differenza delle batterie tradizionale dove vanno a braccetto quindi se la cella ha potenza sufficente può bilanciare i carichi

infatti il loro uso tipico (almeno per quelle al vanadio meno sperimentali) è per bilanciare l'output di impianti eolici ma sono ottime anche per l'accumulo domestico dove potrebbe bastare montare una cella da 3 -6 kWh e mettere 100-200-500kWh di storage ad un costo minimo se si ha spazio
Ombra7712 Dicembre 2023, 16:13 #7
E arriverà qualche amico dell'atomo a dire che non vanno bene, che costeranno troppo, che ci vorranno materie rare, che verranno prodotte in Cina, che occupano spazio e insomma, il fatto che gli accumuli siano il nuovo territorio di ricerca e che molto probabilmente arriveranno sistemi di accumulo molto convenienti prima che, anche riuscissimo a farlo accettare e rendere realizzabile, si riesca ad avviare il primo reattore in Italia (reattore che ci terremmo sul groppone a costi esorbitanti per circa 100-120 anni quado arriveranno altre e nuove tecnologie più convenienti ma... non lo vuoi ammortizzare il reattorone atomicone??)

Genio, queste sono batterie. Le vuoi caricare a pedali?
xxxyyy12 Dicembre 2023, 17:07 #8
Originariamente inviato da: Ombra77
Genio, queste sono batterie. Le vuoi caricare a pedali?


L'"amico dell'atomo" (fissione pre 4a gen.) contesta che le rinnovabili non sono suffcienti perche' non sono costanti etc etc...
Se trovi una soluzione a basso costo allo stoccaggio di energia, l'"amico dell'atomo" e' fottuto. Non che non lo fosse gia' prima.
Sandro kensan12 Dicembre 2023, 17:55 #9
Andrebbero messe in ogni casa che ha i pannelli fotovoltaici e rese obbligatorie, altro che dare lo scambio sul posto gratis. Oppure batterie a flusso per ogni quartiere o zona sempre a carico di chi ha pannelli fv e togliere il benefit dello scambio sul posto.

Il costo lo paga il possessore dei pannelli e poi vende energia elettrica all'Enel al prezzo di mercato e quando l'enel vuole comprare energia.

Enel o Terna, fate voi.
Ombra7712 Dicembre 2023, 18:23 #10
L'"amico dell'atomo" (fissione pre 4a gen.) contesta che le rinnovabili non sono suffcienti perche' non sono costanti etc etc...
Se trovi una soluzione a basso costo allo stoccaggio di energia, l'"amico dell'atomo" e' fottuto. Non che non lo fosse gia' prima.


Vale il discorso di prima, puoi avere stoccaggi energetici 1000 volte più densi di adesso, ma la corrente da dove la prendi per riempirli? qualcuno li userà e li finirà ad un certo punto.
La chiave di volta è scoprire sorgenti energetiche sostenibili battendo campi non ancora del tutto sfruttati (prossime generazioni di energia atomica, geotermico profondo, fusione fredda, per assurdo usare l'attività vulcanica, è pur sempre energia).
Se i timori per le centrali nucleari sono una seconda chernobil perchè non costruirle su piattaforme ormeggiate a 50k in mezzo al mare collegate con cavi sottomarini (elettrodotti sommersi operativi ben piu lunghi ne esistono gia).

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