Un'auto elettrica come batteria di accumulo: in Giappone le EV di Nissan alimenteranno i centri di evacuazione
di Giulia Favetti pubblicata il 17 Febbraio 2023, alle 13:10 nel canale Auto ElettricheNissan Motor e la città di Kotohira hanno annunciato un nuovo accordo per l'utilizzo di veicoli elettrici come sistemi di accumulo per alimentare i centri di evacuazione nel caso in cui un disastro naturale colpisse il Giappone
La storia del Giappone annovera diversi disastri naturali, legati al fatto che la nazione insulare si trova lungo l'Anello di Fuoco, un'area dell'Oceano Pacifico dove convergono diverse placche tettoniche.
Queste placche, scontrandosi, hanno dato origine a una serie di vulcani sotterranei e, quando si "muovono", creano epicentri da cui partono violenti terremoti.
Lo Stato nipponico ha stanziato un congruo budget per la prevenzione dei disastri che include, fra le altre cose, edifici antisismici, sistemi di allarme, centri di evacuazione.
E anche Nissan intende fare la sua parte.
L'idea di utilizzare i suoi veicoli elettrici durante i disastri è nata l'11 Marzo 2011, 12 anni fa, quando a Tōhoku, un terremoto seguì a stretto giro un maremoto, provocando lo Tsunami che colpì la centrale nucleare di Fukushima.
Quasi 5 milioni di case si ritrovarono senza corrente e Nissan decise di mettere a disposizione della popolazione una piccola flotta di LEAF di prima generazione, per alimentare le loro abitazioni.
Da allora l'azienda ha iniziato a esplorare modi in cui usare le auto elettriche come generatori di corrente, sfruttando le loro batterie.
Nel Maggio 2018 è stato quindi lanciato il progetto Blue Switch, la cui missione è dimostrare come le EV possano essere utilizzate come fonti di energia per scopi che vanno oltre la mobilità.
Le occasioni non sono tardate ad arrivare.
Nel 2019 la prefettura di Nagano venne colpita dal tifone Hagibis, che interruppe le linee elettriche di tutta la regione; ma all'interno del centro di volontariato gli utensili elettrici erano in carica, pc e stampanti funzionavano, riso e caffè veniva serviti regolarmente.
Questo grazie a una Nissan LEAF bianca parcheggiata all'esterno del centro, che ne alimentava la rete elettrica, permettendo ai volontari di continuare a lavorare.
La casa automobilistica poté quindi dimostrare nella realtà l'alto valore delle auto elettriche viste come generatori mobili, in grado di caricarsi dove le linee elettriche sono ancora funzionanti per poi spostarsi, soprattutto durante le prime ore e nei giorni critici, nelle aree disastrate fornendo energia dove è più necessaria.
Dopo il tifone Faxai (Settembre 2019), le pubbliche amministrazioni delle zone colpite decisero di schierare diverse Nissan LEAF come supporto alla popolazioni e alle infrastrutture.
"Stiamo utilizzando la tecnologia ora, per soluzioni reali, per soddisfare esigenze immediate", affermò Asako Hoshino, vicepresidente esecutivo di Nissan e presidente del comitato di gestione dell'azienda per il Giappone e l'ASEAN.
Il Blue Switch venne premiato ai Japan Resilience Awards 2020, dove Nissan fu l'unica casa automobilistica nell'elenco dei vincitori.
Il programma fu citato per aver mostrato il potenziale delle auto elettriche durante le emergenze, insieme al loro ruolo nella gestione dell'energia e nella battaglia contro il cambiamento climatico.
Tre anni dopo, Nissan rinnova il suo impegno civile nei confronti della popolazione giapponese, stringendo un accordo con la città di Kotohira.
Il marchio metterà a disposizione le nuove Nissan LEAF come supporto energetico in caso di calamità naturali: la partnership è pensata anche per aumentare la consapevolezza ambientale e la prevenzione dei disastri in modo sostenibile.
Secondo l'accordo, qualora la corrente dovesse interrompersi nel distretto di Kotohira, Nissan metterà gratuitamente a disposizione i suoi modelli LEAF EV (tramite i concessionari locali) ai centri di evacuazione e ad altre strutture vitali, nel migliore interesse dei cittadini.
Inoltre, i veicoli elettrici verranno utilizzati in veste di generatori di elettricità anche in occasione di eventi cittadini quali manifestazioni o spettacoli, al fine di diffondere l'uso delle auto elettriche, in linea con gli obbiettivi di sviluppo sostenibile che la città di Kotohira sta perseguendo.
La pubblica amministrazione ha adottato un Nissan Sakura EV quale veicolo pubblico e dispositivo di alimentazione portatile, dando ufficialmente il buon esempio.
Come affermato da Nissan, i veicoli elettrici "guidano le batterie di accumulo" ed è ora di utilizzarli al massimo delle loro potenzialità, sfruttando appieno la tecnologia V2G, a cui abbiamo dedicato questo articolo.
L'iniziativa della casa di Nishi-ku (nella prefettura di Yokohama) potrebbe venire seguita anche da altre competitor, come ad esempio Toyota, che recentemente ha cambiato CEO (qui l'articolo) che potrebbe entrare a sua volta nel mercato delle auto elettriche con maggiore slancio.
38 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infonon si dice.. su EV-Upgrade non si parla di sistemi più economici e facili da usare ma solo di pubblicità riscaldata
Fa molto piacere vedere che girate sempre in coppia
Cito:
"La casa automobilistica poté quindi dimostrare nella realtà l'alto valore delle auto elettriche viste come generatori mobili, in grado di caricarsi dove le linee elettriche sono ancora funzionanti per poi spostarsi, soprattutto durante le prime ore e nei giorni critici, nelle aree disastrate fornendo energia dove è più necessaria."
Non mi risulta che i gruppi elettrogeni possano essere spostati qui e lì.
"Il Blue Switch venne premiato ai Japan Resilience Awards 2020, dove Nissan fu l'unica casa automobilistica nell'elenco dei vincitori.
Il programma fu citato per aver mostrato il potenziale delle auto elettriche durante le emergenze, insieme al loro ruolo nella gestione dell'energia e nella battaglia contro il cambiamento climatico."
Immagino che entrambi abbiate aperto il link inserito nell'articolo e che abbiate approfondito i meriti riconosciuti a Nissan e alle EV.
D'altronde in Giappone devo essere dei tardoni, se dopo decine di anni che hanno provato sulla loro pelle i limiti dei gruppi elettrogeni, adesso premiamo la tecnologia di Nissan.
Dovreste organizzare un incontro con le autorità locali, sicuramente il vostro prezioso POV sarebbe oltremodo apprezzato.
@Notturnia:
Aspetto il giorno in cui sarai coerente con te stess* e smetterai di leggere quello che scrivo.
Su questo devo dissentire. Ti risulta male. Provato in prima persona. Un brutto temporale con forte vento nel nostro paese, ha buttato giù un pino secco che ha poi spezzato i cavi della linea elettrica. Ovviamente non siamo rimasti tutti al buio ma solo la parte interessata da quel tratto di cavo. E per due giorni siamo stati alimentati con un gruppo elettrogeno mobile.
es. https://www.cat.com/it_IT/products/new/power-systems/electric-power/mobile-generator-sets.html
Spero ora sia tutto chiaro. Del resto anche in Trentino-Alto Adige vi saranno sicuramente capitati eventi simili e altrettanto sicuramente avrete utilizzato i suddetti gruppi elettrogeni mobili.
Saluti.
p.s. questa del gruppo elettrogeno "inamovibile" era un pochino "forzata" - mi pare "logico" e abbastanza "intuitivo" che un oggetto simile debba poter essere utilizzato anche in posti diversi...
https://www.quotidianomotori.com/au...oogle-e-gm-vpp/
https://www.quotidianomotori.com/au...oogle-e-gm-vpp/
E come no ! Ho solo voluto rendere partecipe il forum dell'esistenza di un oggetto già da anni e anni disponibile nel mercato e ampliamente utilizzato.
Ormai se ne comincia a parlare e trasformerà MILIONI di BEV in accumulatori di picchi di rinnovabili.
Si quella roba su cui IL MONDO si sta concentrando, ben sapendo che la generazione dell'enetgia in futuro sarà DISCONTINUA, si sono posti la questione di come immagazzinarla.
Le BEV sono uno di questi modi, se io fossi ministro dell'ambiente ed energia in Francia ne comincerei parlare domani dicendo: fino ad oggi ne moneti di magra, la notte essendo che le centrali nucleari sono poco modulabili tante volte abbiamo dovuto dar via la corrente per due spicci.
Da monai NO, da domani facciamo dei piani tariffari cons conti nei momenti di minor prelievo in cui i francesi che hanno una BEV potranno fare il pieno.
Almeno se dobbaimo svenderla ne avessero di vantaggio i connazionali che le centrali le hanno pagate.
Capisco che per noi acquirenti sarebbe un problema ma personalmente sarei di quell'idea lì.
Le BEV hanno dei plus NON indifferenzti rispetto alle ICE, uno di questi è che sono un accumulo di elettricità che puoi riempire o da cui puoi attingere e mantenerci casa.
Immaginiamo un connubbio FV/BEV in cui invece di spendere soldi per un accumulo uso la macchina come accumulo così di giorno immagazzino l'iper prduzione e di notte prelevo lasciando sempre a zero il contatore.
1-0 per le BEV.
Perdonami, parliamo di questi?
Link ad immagine (click per visualizzarla)
La domanda è retorica perché la foto l'ho presa dalla pagina che tu hai linkato.
Sotto un altro articolo un utente - dopo un botta e risposta - mi ha fatto presente che devo usare un linguaggio più semplice, in modo da non dare il via a incomprensioni.
Quindi lo riscrivo per te ed altri:
Rispetto ai gruppi elettrogeni, che devono essere presi dal concessionario, caricati e/o agganciati a un veicolo debitamente attrezzato, portati in loco e alimentati con diesel o gas naturale per tutto il tempo di funzionamento (cosa assolutamente fattibile dopo un uragano), un'auto elettrica dotata di tecnologia V2G, come la Nissan LEAF, la prendi e la porti dove vuoi.
Anzi, nel caso specifico te la porta il concessionario Nissan.
Quindi l'auto si muove, il gruppo elettrogeno si trasporta, giusto per mettere i puntini sulle "i" e i trattini sulle "t".
@TorettoMilano
Credo te lo abbiano fatto presente altri utenti, linkare notizie di altre testate nel forum è poco carino.
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