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Tesla vs Svezia: è l'inizio di un effetto domino per i diritti dei lavoratori?

di pubblicata il , alle 14:51 nel canale Auto Elettriche Tesla vs Svezia: è l'inizio di un effetto domino per i diritti dei lavoratori?

Dal 27 ottobre i rapporti fra Musk e la forza lavoro svedese (non solo quella direttamente alle dipendenze di Tesla) si sono incrinati, forse irreparabilmente. Comunque vada a finire la vicenda fra il magnate e i suoi lavoratori, quello che sta succedendo in Svezia ha già innescato un effetto domino che potrebbe travolgere tutti i dipendenti di Tesla

 

Il 27 ottobre, alle 00.01 è ufficialmente iniziato, in Svezia, il primo sciopero dei lavoratori di Tesla; ad oggi questa protesta è la prima anche in senso assoluto verso l'azienda di Musk, ma difficilmente sarà l'ultima.

Tesla VS Svezia

Al di là, infatti, di come potrebbe finire lo scontro fra il CEO e IF Metall, il sindacato che gestendo lo sciopero in essere, Christiane Benner, la prima donna alla guida di IG Metall (il corrispettivo tedesco del svedese IF Metall), ha già messo alle strette il patron di Tesla per quanto riguarda i diritti dei lavoratori in forza alla GigaBerlin.

Il dado è ormai tratto, dunque, ed ora non resta che giocare al meglio.

Tesla e lo sciopero svedese, cosa sta succedendo 

Per capire esattamente cosa sta succedendo, facendo ordine fra le notizie che in questi ultimi giorni stanno rimbalzando da una parte all'altra di internet, inseguendosi, ridimensionando le porzioni del fenomeno, e in alcuni casi negando in toto che in Svezia ci sia uno sciopero in corso, ho raccolto diversi articoli scritti da testate internazionali (alcune con corrispondenti in loco, che hanno quindi parlato personalmente con le parti coinvolte).

Fra queste: Bloomberg (x2), Le Monde, CleanTechnica, The New York Times, Business Insider India, WiredUK, CNBC, ARBETET SE (testata svedese), Omni SE (testata svedese) IF Metall (sito ufficiale del sindacato che sta guidando lo sciopero), The Verge, Social Europe, LabourNet Germany e Reuters.

Ho deciso, a mio giudizio personale, di non prendere in considerazione tweet postati da "Tesla Club" e/o di consultare notizie riportate da provider quali "MSN" o "Yahoo".

 Il quadro che emerge è del tutto privo di contraddizioni fra le diverse pubblicazioni, che riportano tutte una situazione di conflitto fra Tesla (ma in questo caso è assolutamente corretto parlare specificatamente di Musk) e i lavoratori svedesi che hanno deciso di compattarsi sotto l'ala di IF Metall (il sindacato di riferimento nel settore metalmeccanico, che ad oggi conta 300.000 iscritti appartenenti all'industria manifatturiera e chimica, nel settore minerario e nell'industria automobilistica) per portare avanti le loro richieste.

E qui andiamo a sciogliere il primo nodo: non tutta la forza lavoro svedese alle dipendenze di Musk sta protestando contro Tesla. Tutte le testate consultate hanno infatti riportano come dato reale 120-130 lavoratori operanti ai porti (addetti quindi alle operazioni di scarico delle vetture elettriche trasportate via nave e ormeggiate a Malmö, Södertälje, Göteborg e Trelleborg, gli unici porti svedesi in cui le navi di Tesla attraccano) che hanno deciso di incrociare le braccia.

Tesla VS Svezia

La presa di posizione dei lavoratori, unita alla loro più che ragionevole richiesta, che si sintetizza nello stilare un nuovo contratto che risulti in linea con quelli del medesimo settore (in una parola, equo) ha portato il sindacato dei lavoratori portuali (Hamnarbetarförbundet) ad unirsi ai colleghi di IF Metall negando la forza lavoro dei propri iscritti a Tesla (a partire dal 7 novembre) se quest'ultima non accetterà di sedersi al tavolo delle trattative (appuntamento fissato al 3 novembre).

Una presa di posizione molto forte e chiara, se si considerano due fattori:

  1. 2/3 dei lavoratori svedesi (in ogni ambito) sono iscritti al proprio sindacato di riferimento;
  2. la prima (e finora unica) risposta di Tesla è stata che i servizi di vendita ed assistenza post vendita sarebbero stati garantiti anche con lo sciopero in corso, tramite l’assunzione di "crumiri" (che non è detto la società riesca a trovare e formare in tempi brevi);

Oltre questo, IF Metall minaccia di estendere lo sciopero ai centri assistenza del marchio (circa qundici officine), aggiungendo altre 470 persone alla protesta.

Cosa chiedono gli operai svedesi VS cosa Tesla ha sempre offerto ai suoi lavoratori (e cosa vuole in cambio) 

Tesla VS Svezia

Come abbiamo accennato sia nel paragrafo precedente, sia nello scorso articolo, IF Metall (che indicheremo quale voce unificata degli scioperanti) sta chiedendo a Tesla di allineare il proprio contratto di lavoro a quelli vigenti, che regolano la manodopera operante nel medesimo settore merceologico. 

"Il motivo principale per cui IF Metall ha intrapreso un'azione sindacale contro Tesla è garantire che i nostri membri abbiano condizioni di lavoro dignitose e sicure. Per molto tempo [ndr, dal 2018] abbiamo provato a discutere con Tesla sulla firma di un contratto collettivo con noi, ma senza successo. Ora non vediamo altra soluzione che intraprendere un'azione sindacale" si legge nell'introduzione del sindacato riguardo a cosa lo abbia spinto a puntare i piedi contro Musk.

Di seguito, IF Metall sintetizza, in pochi punti, gli aspetti che vedono i lavoratori di Tesla in una situazione di fragilità e svantaggio rispetto ai colleghi sotto la tutela di un contratto collettivo: 

  1. I dipendenti di Tesla non hanno una copertura assicurativa completa;
  2. Ai dipendenti di Tesla manca il sostegno globale alla transizione contenuto nell'accordo principale tra le parti sociali;
  3. Le loro retribuzioni sono inferiori alla media prevista dal Contratto per l'industria automobilistica
  4. Non hanno alcuna garanzia riguardo l’aumento annuale dei loro salari;
  5. Non hanno la possibilità di sottoscrivere una pensione a tempo parziale;
  6. Non hanno alcuna riduzione sui loro orari lavorativi;

Qui il link di approfondimento riguarda i diritti stabiliti dai contratti nazionali svedesi.

Dall'altra parte, Musk non sta replicando in alcun modo alla vicenda, né prendendo parte alle trattative, né rispondendo alla stampa. A parlare in sua vece, fino a nuovo ordine, possono solo esseri i fatti (noti a tutti) riguardo il rapporto fra Tesla e i suoi lavoratori (in qualsiasi ambito e a qualsiasi livello).

Fra questi, una dinamica ben conosciuta (su Hardware Upgrade l'abbiamo menzionata più volte), che ogni testata del settore riporta fedelmente ad ogni chiusura del trimestre e che riguarda turni massacranti per consegnare quante più auto possibili prima della raccolta dei dati di vendita.

Il copione vede sempre il CEO mandare una lettera (puntualmente pubblicata, quantomeno per sommi capi) ai propri dipendenti (in primis quelli di Shangai), elogiandone il lavoro ma "spingendoli" a "dare il massimo"; questo modus operandi ha puntualmente portato Tesla ad essere ai primi posti per vendite di auto elettriche, ma potrebbe comportare (a questo punto è legittimo chiederselo) condizioni di lavoro non altrettanto "al top".

L'altra vede la società con sede ad Austin, in Texas (ma nata a Palo Alto, in California) guardare col fumo negli occhi chiunque intenda aderire a un sindacato. Per quanto Musk non abbia mai espressamente proibito ai suoi dipendenti di iscriversi a un ente a protezione dei lavoratori, non ha mai nemmeno celato di essere contrario a tali adesioni; chi lavora per lui può liberamente scegliere, consapevole però che l'iscrizione a un sindacato lo priverà del benefit di ricevere alcune quote azionarie in aggiunta allo stipendio.

 

Sebbene il titolo di Tesla sia estremamente volatile, in linea di principio avere un gruzzoletto di azioni "regalate" che andrà ad aumentare di anno in anno, rappresenta un asset finanziario di discreto valore. E questo è il punto cruciale su cui Musk si sta arroccando, tentando di ridimensionare (se non azzerare) le accuse di sfruttare i suoi lavoratori. Questa pratica (ovvero l'aut-aut fra il benefit delle azioni o l'iscrizione al sindacato), è però stata dichiarata illegale ad aprile di quest'anno da un tribunale statunitense.

La protesta svedese e l'effetto domino che sembra stia già scaturendo da essa, a partire dalla Germania 

Il polverone che si è alzato in Svezia una settimana fa un effetto lo sta già ottenendo; al di là di come verrà risolta la questione (e per il bene di entrambe le parti sarebbe auspicabile che la diatriba si concludesse in tempi brevi), in Germania IG Metall, la controparte tedesca del svedese IF Metall, ha colto la palla al balzo per portare avanti le sue richieste di aumento salariale per i lavoratori tedeschi.

Christiane Benner (che come detto ad inizio articolo è la prima donna a capo di IG Metall) ha deciso di battere il ferro finché è caldo, scucendo a Musk (che al momento deve presentare ufficialmente il suo Cybertruck, organizzare il prossimo lancio di SpaceX, difendere in tribunale il suo software di guida autonoma e redimere la diatriba in Svezia) un aumento salariale pari al 4% per gli 11.000 operai che lavorano alla GigaBerlin. I dipendenti, inoltre, a dicembre riceveranno un bonus di 1.500 euro.

In patria, ovvero negli USA, la situazione non è migliore, col sindacato UAW (United Automobile Workers) che, uscito vittorioso contro GM, Ford e Stellatis, ha messo nel suo mirino Tesla (accanto a Toyota e Honda), decidendo di portare oltre-oceano le richieste dei lavoratori svedesi. Primo fra tutti, il diritto ad unirsi a un sindacato.

Tesla VS Svezia

15 Commenti
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Ora9206 Novembre 2023, 16:51 #1
Bisognerebbe prendere questi lavoratori e portarli nei lager delle PMI italiane a 5 euro all'ora per fare sempre le stesse cose. Dovrebbero essere loro a pagare la tesla per dargli un lavoro e un senso alla loro vita non il contrario.
abbatheking06 Novembre 2023, 18:57 #2
Originariamente inviato da: Ora92
Bisognerebbe prendere questi lavoratori e portarli nei lager delle PMI italiane a 5 euro all'ora per fare sempre le stesse cose. Dovrebbero essere loro a pagare la tesla per dargli un lavoro e un senso alla loro vita non il contrario.


Insomma...
Se pretendi di offrire innovazione al mondo, devi anche essere in grado di garantirla ai tuoi dipendenti.
Ed è anche giusto che sotto i riflettori vada un'azienda che è sulla bocca di tutti cosicché i risultati possano poi fare d'esempio per le altre aziende meno note.
Giulia.Favetti06 Novembre 2023, 19:04 #3
Originariamente inviato da: Ora92
Bisognerebbe prendere questi lavoratori e portarli nei lager delle PMI italiane a 5 euro all'ora per fare sempre le stesse cose. Dovrebbero essere loro a pagare la tesla per dargli un lavoro e un senso alla loro vita non il contrario.


Se "92" è il tuo anno di nascita, c'è un problema enorme: una persona giovane non può ragionare in questo modo, al "fintanto che c'è chi sta peggio di me, allora va tutto bene".
Zappz06 Novembre 2023, 19:19 #4
Originariamente inviato da: abbatheking
Insomma...
Se pretendi di offrire innovazione al mondo, devi anche essere in grado di garantirla ai tuoi dipendenti.
Ed è anche giusto che sotto i riflettori vada un'azienda che è sulla bocca di tutti cosicché i risultati possano poi fare d'esempio per le altre aziende meno note.


Io pero' non capisco, quando sono andati a bussare in casa Tesla gli e' stato proposto un contratto che hanno accettato senza problemi? Ora di cosa si lamentano? Fra l'altro e' un azienda abbastanza recente, percio' hanno tutti contratti fatti da poco tempo.

Se le altre aziende offrono posizioni migliori che vadano a lavorare per loro...
Vash8806 Novembre 2023, 19:22 #5
Ottimo articolo, complimenti.

Vogliono esportare il metodo anglosassone del lavoro in Europa. Alcune cose sono accettabili ma i diritti dei lavoratori vanno difesi soprattuto quando la ditta in questione è ormai dominante nel suo settore. Gli unici lavoratori che si salvano in UK sono quelli sotto grandi sindacati, come le ferrovie. Nell'ultimo anno hanno provato a screditarli in ogni modo ma alla fine il governo ha dovuto cedere:
The offer included an uplift on salaries of between 14.4% for the lowest paid grades to 9.2% for the highest paid, the union said.
Douglas Mortimer06 Novembre 2023, 19:55 #6
Chi sciopera contro il contratto che ha firmato va licenziato.
Giulia.Favetti06 Novembre 2023, 20:11 #7
Originariamente inviato da: Douglas Mortimer
Chi sciopera contro il contratto che ha firmato va licenziato.


E alle ortiche lotte sindacali e diritti dei lavoratori, che in alcuni casi sono diritti umani: fra le fragilità messe in luce da IF Metall riguardo i lavoratori di Tesla c'è il non avere alcuna garanzia sull'aumento annuale di stipendio.

In pratica fra 5 anni si ritroveranno lo stipendio di oggi, al netto di epidemie, guerre e quant'altro che potrebbe alzare a dismisura il costo della vita: ti sembra una cosa sensata?

E non vale nemmeno la pena di menzionare il pacchetto azioni, visto che lo scorso anno (in questo periodo fra l'altro) sono crollate a picco.

Una famiglia non può fare affidamento su un titolo che può fluttuare cosi tanto da un giorno con l'altro, e un datore di lavoro (padre di una squadra di calcio di marmocchi) che si ostina a fare orecchie da mercante, sulla pelle degli altri, è scandaloso.

Ma ancora più assurde (a mio parere) sono le vostre prese di posizionate: un contratto di lavoro non è per la vita, non esiste che se firmi allora tieni tutto com'é e non fiati, per sempre.

Guardate che il 900 è finito da un pezzo; e fra l'altro Tesla esiste da 20 anni tondi (è nata nel 2003) giovane sì, ma non fino a questo punto.
Cromwell06 Novembre 2023, 20:52 #8
Originariamente inviato da: Ora92
Bisognerebbe prendere questi lavoratori e portarli nei lager delle PMI italiane a 5 euro all'ora per fare sempre le stesse cose. Dovrebbero essere loro a pagare la tesla per dargli un lavoro e un senso alla loro vita non il contrario.


Originariamente inviato da: Douglas Mortimer
Chi sciopera contro il contratto che ha firmato va licenziato.


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the_joe06 Novembre 2023, 20:53 #9
Un dipendente che parteggia per i "padroni" dovrebbe essere espatriato.

E voglio chiarire che io sono un professionista con p. iva
Zappz06 Novembre 2023, 21:29 #10
Sta mentalità comunista contro gli industriali (che ti pagano lo stipendio), visti come padroni brutti e cattivi, non ha mai portato a niente di utile e fatto solo danni enormi.

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