Tesla porta la guida autonoma nel cuore di Roma: il video della Model 3 nel traffico è impressionante

Una Tesla Model 3 ha percorso autonomamente le strade di Roma, dimostrando che la guida Full Self-Driving di Tesla è tecnicamente pronta anche per l’Europa. L’ostacolo resta solo normativo, mentre negli USA il debutto dei robotaxi è ormai imminente.

Roma, Campidoglio, Colosseo, Circo Massimo: non è l’itinerario di un turista, ma il percorso di una Tesla Model 3 che, in un recente video ufficiale, ha attraversato il cuore della Capitale senza che il guidatore toccasse il volante. L’auto si è destreggiata tra il traffico, le insidie delle strade romane e la complessità urbanistica, mostrando come la piattaforma Full Self-Driving (FSD) di Tesla sia ormai pronta ad affrontare anche i contesti più impegnativi d’Europa.

Il tutto, però, resta – almeno per ora – un esercizio di stile: la normativa europea, molto più restrittiva rispetto a quella statunitense, non consente ancora la piena attivazione della guida autonoma sulle nostre strade.

Un test tutto italiano: la Model 3 di serie sulle strade della Capitale

Il test condotto a Roma non ha visto protagonisti prototipi o versioni speciali: la vettura utilizzata è una Tesla Model 3 di serie, identica a quella che chiunque può acquistare oggi. L’unica differenza è il software, una versione sperimentale del Full Self-Driving supervisionato, non ancora disponibile per i clienti europei. Nel video, la Model 3 affronta senza esitazioni semafori, incroci, pedoni e motorini, offrendo una dimostrazione concreta della maturità raggiunta dal sistema FSD. L’auto esegue accelerazioni, frenate, cambi di corsia e svolte in totale autonomia, mentre al guidatore resta solo il compito di supervisionare e intervenire in caso di necessità.

Il messaggio che Tesla vuole trasmettere è chiaro: la tecnologia c’è, il vero ostacolo è solo normativo. Non a caso, accanto al video pubblicato su X (ex Twitter), campeggia la dicitura “Pending regulatory approval”, ovvero “in attesa di approvazione normativa”.

Tesla Vision: niente LiDAR, solo reti neurali e telecamere

Il cuore dell’approccio Tesla alla guida autonoma è la piattaforma Tesla Vision: una soluzione che si affida esclusivamente a telecamere e a reti neurali end-to-end, addestrate su miliardi di chilometri percorsi da veicoli reali. Nessun sensore LiDAR, nessuna mappa HD: il sistema interpreta l’ambiente circostante in tempo reale, puntando su una scalabilità superiore e su una maggiore adattabilità alle diverse condizioni stradali. Questo approccio, secondo Tesla, permette di replicare la guida autonoma in contesti urbani e geografici molto diversi, come dimostrato dai test già effettuati ad Amsterdam, Parigi e ora Roma.

Il nodo normativo: l’Europa si muove, ma con cautela

Se la tecnologia sembra ormai pronta, il vero freno resta la legislazione. In Europa, i sistemi di guida autonoma sono soggetti a regole molto più stringenti rispetto agli Stati Uniti. Attualmente, solo la Germania ha concesso alcune autorizzazioni per la guida di Livello 3 (“hands off, eyes off”) su tratti selezionati di autostrada, mentre la piena autonomia urbana resta ancora vietata. 

Un cambiamento è però atteso per l’autunno 2025, quando le nuove normative europee consentiranno l’attivazione della guida “hands-off” su alcune autostrade, aprendo la strada a un futuro in cui la FSD potrebbe finalmente arrivare anche sulle nostre strade.

USA: debutto imminente per i robotaxi Tesla

Mentre in Europa si attende il via libera delle autorità, negli Stati Uniti Tesla è pronta a lanciare il suo primo servizio di robotaxi completamente autonomi. Il debutto è fissato per il 22 giugno 2025 ad Austin, Texas: una flotta iniziale di 10-20 Model Y, equipaggiate con la nuova versione del software FSD “unsupervised”, opererà in aree georeferenziate e sotto supervisione remota. Si tratta di un passo storico, che segna la transizione di Tesla da semplice produttore di auto elettriche a fornitore di servizi di mobilità autonoma. Il progetto prevede un’espansione graduale in altre città statunitensi entro la fine dell’anno, mentre l’Europa resta in attesa di una svolta normativa.

I dati raccolti da Tesla mostrano che i sistemi di assistenza alla guida già oggi riducono drasticamente il rischio di incidenti, con una probabilità dieci volte inferiore rispetto alla media dei conducenti umani. Tuttavia, la piena autonomia solleva ancora interrogativi su sicurezza, responsabilità e gestione delle emergenze, temi su cui le autorità europee stanno lavorando con grande attenzione.

La Tesla che attraversa da sola il traffico di Roma non è più fantascienza, ma una realtà tecnologica pronta a rivoluzionare la mobilità urbana. Il futuro della guida autonoma è ormai alle porte: resta solo da capire se l’Europa saprà cogliere questa opportunità, trovando il giusto equilibrio tra innovazione e sicurezza