Tesla cede anche in Italia: stangata da 2.000 euro su tutte le Model 3. L'usato vola

Nella giornata di ieri vi avevamo parlato dell'aumento dei prezzi delle Tesla americane, un cambiamento dettato dal rialzo di alcune materie prime e dalle tensioni internazionali. Sembrava in un primo che gli aumenti non riguardassero anche il nostro mercato, ma stamattina i clienti italiani desiderosi di ordinare una Model 3 hanno trovato una brutta sorpresa.

Il listino è aumentato di 2.000 euro, su tutte le versioni senza distinzione. Per portarsi a casa una Model 3 base (che non si chiama più SR+) ora servono 51.990 euro, mentre per passare alla Long Range bisogna sborsare 58.990 euro.

Cambia per la prima volta dopo tanto tempo anche la Performance, rimasta per molti mesi sotto la soglia dei vecchi incentivi italiani: passa a 62.990 euro. Diversamente dal listino americano, in Italia è aumentata di prezzo anche la entry-level, dotata di batterie LFP, il che fa traballare l'ipotesi che gli aumenti siano dovuti al costo del nichel. Questa versione infatti non ne fa uso. Probabilmente la verità sta nel mezzo, e il costo maggiore è dovuto a una somma di fattori.

Nessun cambiamento per ora per la Model Y, che resta a 60.990 euro e 68.990 euro. Interessante anche questo fattore, dettato forse dalla partenza della produzione nella fabbrica di Berlino: il risparmio dato dalla non importazione ha probabilmente permesso di tenere stabile il prezzo di questa vettura.

Continua a volare il mercato dell'usato, in generale per tutto il settore automotive, ma dopo oggi ancora di più per Tesla. Il prezzo più alto e l'assenza di incentivi stanno rendendo molto attraenti le vetture usate, con quotazioni generalmente maggiorata del 20-30% rispetto al valore di pochi mesi fa. Sicuramente un vantaggio per quei clienti che si trovano costretti a cambiare auto, o che vogliono fare un upgrade verso un modello superiore.