Stop ai veicoli a combustione dal 2035: arriva il via libera del Consiglio Ue
di Rosario Grasso pubblicata il 29 Giugno 2022, alle 10:43 nel canale Auto ElettricheNuovo storico passaggio nell'iter di approvazione delle misure del pacchetto 'Fit for 55', volto a ridurre le emissioni di emissioni di Co2, fino a eliminarle del tutto nel 2035 per quanto riguarda le auto e i furgoni nuovi
106 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoma non era una critica al "sistema capitalistico" ma alle produzioni normative futuristiche, del caso, da parte dei primati conclamati ed €U-cratici che sono al comando che stanno astraendo, e NON è il caso, dalla situazione corrente, meglio fosse stato se avessero deciso di rimandare la decisione, piuttosto che tornarci dopo,
tanto il progresso non andrà avanti basandosi sulle speranze dei predetti primati
Come se poi volesse dire un minor impatto ambientale...
Io vado tranquillo, tanto se apro un mutuo, la mia auto di 17 anni la terrò per altri 20.
Intanto in australia https://www.dday.it/redazione/42991...crisi-mai-vista
ma che dici? togliendo le auto a combustione si risolverà ogni problema, dal 2035 vivremo in un mondo perfetto in europa, non lo sapevi?
Basterebbe che i carburanti andassero, e c'è una possibilità concreta, a 5€ al litro e vedrete che bel mondo ci aspetta.
Oltre al controllo di massa, l'abolizione della proprietà privata è lo step successivo ideale: favorisce un sistema di consumo potenzialmente infinito: il modello dello sharing, dell'affitto, dello streaming con pagamenti mensili per cui di fatto niente è tuo, consumi soltanto.
Chiaramente la Cina è vista come una dittatura, quindi meglio regalare qualche diritto inutile qui e là e dare l'impressione che si estendano i diritti, quando di fatto la pandemia ci ha fatto vedere che è tranquillamente possibile per i nostri governanti restringerli totalmente, e giustificare il tutto con lo stato d'emergenza.
Bello il futuro eh... sarà fatto da schiavi, però eco-sostenibili e gender-fluid.
La cosa assurda è che siamo in Italia, che da sempre ha una distribuzione capillare della popolazione, sparsa tra mille comuni e cittadine.
Fossimo chessò in Francia, dove certamente esiste la "provincia" ma il grosso della popolazione è concentrato in poche grandi città potrei capire, ma in Italia questo modo di pensare è assurdo.
PS: e per favore anche basta con questo "brum brum" per cercare di lanciare il solito flame su ogni discussione che riguarda la mobilità.
Al prossimo io comincio a segnalare.
La cosa assurda è che siamo in Italia, che da sempre ha una distribuzione capillare della popolazione, sparsa tra mille comuni e cittadine.
Fossimo chessò in Francia, dove certamente esiste la "provincia" ma il grosso della popolazione è concentrato in poche grandi città potrei capire, ma in Italia questo modo di pensare è assurdo.
PS: e per favore anche basta con questo "brum brum" per cercare di lanciare il solito flame su ogni discussione che riguarda la mobilità.
Al prossimo io comincio a segnalare.
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La cosa assurda è che siamo in Italia, che da sempre ha una distribuzione capillare della popolazione, sparsa tra mille comuni e cittadine.
Fossimo chessò in Francia, dove certamente esiste la "provincia" ma il grosso della popolazione è concentrato in poche grandi città potrei capire, ma in Italia questo modo di pensare è assurdo.
Qualcuno non ha presente infatti questa situazione. O fa finta che non esista. Qui nei piccoli comuni è tanto che sia arrivata con la pandemia una fttc scrausa, figuriamoci tutto il resto.
Al prossimo io comincio a segnalare.
Ottima idea ! Queste prese in giro hanno stufato. Possibile che non si possa ragionare senza buttarla in caciara ?
Infatti, lavorare 8/10 ore al giorno per arrivare a malapena a fine mese non è schiavismo, in compenso possiamo comprare il cellulare ultimo modello ogni 6 mesi approfittando delle mirabolanti promozioni per cui lo puoi pagare comodamente in 100 rate mensili e contribuire in modo sostanzioso all'esaurimento delle risorse del pianeta non tralasciando lo sfruttamento delle popolazioni che hanno la sfortuna di essere nate dove queste risorse sono presenti.
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