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Stellantis accelera la transizione: Citroën Berlingo, Peugeot Rifter e Opel Combo d'ora in poi solo elettrici. Stessa sorte per i van
di Massimiliano Zocchi pubblicata il 11 Gennaio 2022, alle 16:22 nel canale Auto Elettriche
Stellantis inizia il 2022 con una mossa a sorpresa: i mezzi versatili van e minivan sono ora ordinabili solo in versione elettrica. Opel dichiara già un passaggio totale all'elettrico nel 2028
41 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoHai scordato di dire che è anche un motore praticamente eterno...
Al momento nessun incentivo auto per il 2022, non si sa neanche se li metteranno in seguito, sinceramente spero di no, così vediamo davvero quanto vendono le auto.
Riguardo alla notizia in se sinceramente non ha molto senso, evidentemente non vendevano già prima, quindi hanno preferito puntare a una ristretta nicchia del mercato.
Magari un elettricista, imbianchino, idraulico, ecc. con il van pieno di attrezzi.
Te lo vedi un imbianchino in treno con secchi, pennelli e tutto il resto?
Ripeto che non ti sto dicendo che condivido questa idea e nemmeno voglio giustificarla... ti riporto soltanto quello che ho letto in giro sia l'idea che vogliono spingere.
Rispetto alla tua domanda credo e sottolineo credo perché non ho prove certe o fonti certe che il modello economico che vogliono promuovere sia che devi lavorare localmente ad esempio se sei un imbianchino imbiancherei in un raggio di 100/150Km al massimo.
Ovviamente cambieranno tanti paradigmi aziendali... lavori in cui ad oggi fai oltre 50.000Km/anno diventeranno sempre più sconvenienti e meriteranno sempre di più consorzi di aziende in modo da spalmare i costi.
La singola azienda anche di medie dimensioni sarà sempre più svantaggiosa e fuori mercato.
Poi ripeto questa è l'idea che mi sono fatto io leggendo in giro i vari piani ecc... ecc... niente vieta che sia una cantonata colossale però mi sembra che i segnali siano quelli.
Rispetto alla tua domanda credo e sottolineo credo perché non ho prove certe o fonti certe che il modello economico che vogliono promuovere sia che devi lavorare localmente ad esempio se sei un imbianchino imbiancherei in un raggio di 100/150Km al massimo.
Ovviamente cambieranno tanti paradigmi aziendali... lavori in cui ad oggi fai oltre 50.000Km/anno diventeranno sempre più sconvenienti e meriteranno sempre di più consorzi di aziende in modo da spalmare i costi.
La singola azienda anche di medie dimensioni sarà sempre più svantaggiosa e fuori mercato.
Poi ripeto questa è l'idea che mi sono fatto io leggendo in giro i vari piani ecc... ecc... niente vieta che sia una cantonata colossale però mi sembra che i segnali siano quelli.
È poco credibile, se sei una ditta che prende commesse anche da enti statali o parastatali è facile dover andare a fare lavori anche a distanze notevoli, non è che i materiali si trasportano da soli, così come non è conveniente mandare con il treno 3 o 4 operai, i costi sarebbero esponenzialmente più alti oltre che i tempi di lavoro più lunghi, senza contare che molto spesso si fanno lavori praticamente in mezzo al nulla, raggiungibili solo con l'automobile e spesso neanche con una normale...se i vari piani dicono di voler ammazzare l'industria penso siano cattivi piani che è meglio accantonare per qualcosa di più realistico
Vabbé ma che discorsi sono, allora quella ditta continuerá a usare prodotti con motore termico e come sempre è stato scaricherà i costi sul cliente.
Il discorso fatto da Darkon era quello che si voleva disincentivare il più possibile i lunghi spostamenti lavorativi, cosa senza senso, visto che sono la norma in qualsiasi azienda.
Prima cosa, non sono la norma in qualsiasi azienda, anzi, tutt'altro! Sono la norma in alcune aziende: magari nel tuo settore è normale e quindi lo proietti su tutti ma ti assicuro che non è così. Conosco gente che in 20 anni di lavoro non ha mai fatto un viaggio e anzi non è mai uscita dal proprio ufficio.
Seconda cosa, se si alzano i costi per questo tipo di lavori ci sono almeno due soluzioni: se possibile il cliente si rivolge ad un'altra azienda più vicina (e quindi abbassa i costi per se stesso) oppre si trovano altri modi per abbassare i costi (consorzi, uffici delocalizzati etc.).
È chiaro che ci sono lavori che saranno fortemente impattati ma non mi sembra una roba insormontabile.
Tali ditte con poche eccezioni si dividono in "ditte degli amici dei potenti" in cui guadagnano talmente tanto che è inutile parlare di modello economico perché tanto lavorano a prezzi fuori mercato.
Truffe in cui vincono l'appalto fanno il 20% dei lavori e spariscono con i soldi.
Gente onesta che fallirà per colpa dello stato.
Ad oggi ancora mi chiedo come possa esistere gente onesta che ci rimette tutto il patrimonio personale cercando di portare a termine appalti pubblici.
In ogni caso il mondo degli appalti è una realtà estremamente anomala e che va esaminata completamente a parte.
La risposta è semplice: inizieranno le pressioni illecite. Un tempo anche da me (nota bene multinazionale in cui i costi di una notula sono come comprare caramelle) se andavi in trasferta ti pagavano tutto. Oggi invece ti fanno velatamente capire che se rompi con la notula c'è tanta altra gente che per il tuo stesso stipendio viaggia con la propria macchina privata e senza rompere le scatole.
I sindacati sono ormai ai minimi termini per non dire completamente scomparsi e che fai?
Sulla carta dovresti fare l'eroe, nella pratica hai troppo da perdere e ci rimetti di tasca tua.
L'industria in Italia, fatta eccezione per alcuni specifici campi, è già sostanzialmente morta. I prodotti di massa costa molto meno farli produrre all'estero e farseli spedire che non produrli in Italia.
Anche nel mio lavoro tutto ciò che è back office, contabilità, call center, lavorazione dati ecc... ecc... che un tempo era in Italia è stato tutto o quasi spostato in Romania.
Anche cose di livello relativamente basso come può essere l'istruttoria di un mutuo non viene più fatta nella filiale ma bensì la filiale raccoglie la documentazione scannerizza e manda via. Qualcuno, chissà dove la lavora e manda i risultati alla filiale.
Quindi è palese che l'industria italiana al di fuori di alcuni grandi gruppi è morta a prescindere dall'elettrico. A questo aggiungiamoci anche che siamo il paese che più si ostina a usare forme societarie arcaiche come ditte individuali e società di persone pensando di essere più furbi degli altri.
Ma te lo immagini un Bezos in Italia? Sarebbe ancora nel garage con la ditta individuale perché vuole rimanere col forfettario o peggio con una società di persone dalla quale preleva soldi con "prelevamento soci" invece di dichiarare l'utile.
Ripeto non c'è bisogno di elettrico o manovre per determinare la morte dell'industria italiana, ci han pensato gli italiani e le poche cose che sopravvivono guarda caso sono tutte realtà che si sono evolute in multinazionali con un management che è stato al passo con i tempi.
Ben vi sta!
Beato te che vivi in città.. Per chi vive fuori sono discorsi fattibili solo su carta.. O non arrivano o non più di due corse al giorno..
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