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Renault vuole rinviare l'addio ai motori termici al 2040: teme il crollo di Dacia
di Massimiliano Zocchi pubblicata il 09 Settembre 2021, alle 17:05 nel canale Auto Elettriche
Renault, da sempre tra i pionieri della mobilità elettrica, fa marcia indietro sull'abbandono dei motori endotermici. Secondo un dirigente, il 2035 imposto dall'Europa è troppo presto. Il rischio è che le auto costino troppo
53 Commenti
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io dico 30
Qui servono 3 comuni per fare 12000 abitanti.
I paesi sono da 200-1000 abitanti e sono piuttosato sparsi, quindi devi moltiplicare quei costi, ma ridurre notevolmente l'afflusso per singola stazione.
La mia è una media approssimativa, non voleva certo essere un calcolo di precisione. Chi parla di estinzione del motore termico entro 13 anni, non ha chiaro il problema della rete, i costi per aggiornarla e nemmeno come si possano produrre simili quantità di energia di picco.
Se usiamo le rinnovabili, avremmo produzione con scarsissima regolazione e se usassimo lo stoccaggio incrementeremmo ulteriormente costi già altissimi abbattendo ancora di più l'efficienza
30 anni è la mia stima, forse qualcosa in più...giusto in tempo per il reattore DEMO e i suoi derivati, che faranno apparire rinnovabili e centrali standard come pile a carbone scariche.
Se usiamo le rinnovabili, avremmo produzione con scarsissima regolazione e se usassimo lo stoccaggio incrementeremmo ulteriormente costi già altissimi abbattendo ancora di più l'efficienza
30 anni è la mia stima, forse qualcosa in più...giusto in tempo per il reattore DEMO e i suoi derivati, che faranno apparire rinnovabili e centrali standard come pile a carbone scariche.
Ma guarda, nel mio caso volevo fare un esempio che rende ancora piú improbabile avere un'infrastruttura adeguata, non fare le pulci sui tuoi numeri.
se continua così prevedo, a malincuore, che motori nuovi non ne usciranno, magari quelli che sono già in fase di sviluppo ma dubito, con l'aria che tira, che i produttori investiranno ancora in nuovi motori ice.
Non è fattibile una colonnina su strada o box per ogni singola auto. Per tanto, serviranno distributori con enormi potenze (da mezzo MW in su) per ricariche rapide e la fluidificazione del traffico diretto vero i centri di ricarica, tipo stazioni di servizio. Non so se hai idea di quanto costi una cabina per 6 postazioni da 500 kW, per non parlare della rete elettrica principale che dovrebbe essere come minimo raddoppiata in termini di capacità. Servirebbero almeno 3 stazioni di quel tipo, su un paesino di 12.000 abitanti e 800MW di produzione turbogas per una 70ina di paesini. Non so se ho reso l'idea.
I produttori di materiale elettrico, NON potrebbero star dietro alla domanda entro il 2035, ammesso ci siano quei soldi da spendere. Il limite sarà quello come del resto, ha dichiarato anche il presidente toyota. Comunque ad oggi le elettriche FULL rappresentano 1/20 della vendita europea, nonostante potenti incentivi. Al momento in cui li toglieranno (l'infrastruttura mostrerà i suoi limiti), quelle vendite si stabilizzeranno fino ai decenni necessari per l'aggiornamento della rete.
Ad oggi abbiamo una rete che salta pure durante l'estate per i climatizzatori. Non guardate quindi all'auto, ma a cosa la deve supportare. Serviranno decenni, questo progetto andava attuato negli anni 90.
Quoto tutto quello scritto. Oggi il concetto che stanno cercando di far passare nelle varie pubblicita' e' quello che coin una semplice spina attacchi l'auto alla presa e si ricarica. La realta' e' ben diversa o meglio forse oggi quelle 10 persone che hanno l'auto elettrica riescono a farlo ma quando diventeranno 100/1000/100000 / etc etc ci sara' il collasso delle attuali linee oramai obsolete.
Bisogna inoltre calcolare anche i tempi di ricarica, se oggi per un pieno impiego 3/4 minuti domani nopn penso che le auto riusciranno a fare il pieno con le stesse tempistiche e se le auto fossero vermaennte tante la vedo dura.
Per ultimo, ma non trascurabile, calcolate che il peso delle accise sui combustibili e' una grossa fetta dei bilanci di uno stato e perdere quella fetta di soldi senza escogitare qualche cosa in "cambio" non fara' certo accellerare l'abolizione dell'endotermico.
Per avere infrastrutture adeguate ci vorranno ancora 30/40 anni da oggi quindi fatevi due conti.
I big hanno segato tutte le auto economiche e adesso stanno trottando.
Si sono accattati nel tempo tutti i marchi economici rendendoli più di pregio ma praticamente al costo degli altri
Autobianchi , Seat cytroen , Skoda , Daewoo , Opel , e altri.
Dacia era rimasta l'unica economica , ma visto che non ha praticamente concorrenza costa poco meno rispetto alle altre
io dico 30
e va be dai volevo esse bono.....
Forse ti sfugge il fatto che volutamente le specifiche di euro VII e VIII sono così restrittive che le case automobilistiche non credono di poter riuscire a realizzare questi motori.
O che la loro progettazione richiederà così tante risorse da rendere più economico il passaggio all'elettrico.
Forse ci sarà uno slittamento nelle date ma il passaggio all'elettrico ci sarà perchè è una scelta politica su scala mondiale.
Le modalità le deve fornire la ricerca in un modo o nell'altro (batterie, idrogeno, metanolo, etanolo, ecc).
Non stanno parlando di avere un parco macchine solo elettrico nel 2035 stanno parlando che dal 2035 voglio che siano in vendita solo auto nuove elettriche.
Già oggi ci sono in circolazione auto di 20 anni, quindi prima di avere il cambio di tutto il parco circolante serviranno 15-20 anni.
Francamente lo ritengo possibile.
Le batterie sono una soluzione per le auto ma non credo che siano la soluzione per i mezzi pesanti. Manca ancora una soluzione credibile in questo ambito.
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