Renault non sarà più motorista in Formula 1, proprio ora che le vetture stanno per diventare elettriche al 50%

Dal 2026, anno che vedrà l'ingresso delle nuove regole sui motori, Renault smetterà di essere motorista in Formula 1. La casa transalpina lo ha annunciato ufficialmente, confermando le indiscrezioni che si susseguivano da mesi. Gli alti costi da sostenere e le spese necessarie alla progettazione dei nuovi motori 2026 si sommano agli scadenti risultati ottenuti dal team Alpine, l'unico rimasto a utilizzare i motori Renault, e sono tra le cause che hanno spinto verso questa decisione.

Sempre le indiscrezioni sostengono che sarà Mercedes a fornire i motori al team Alpine dal 2026, anche se non c'è niente di ufficiale in tal senso, mentre la squadra francese sembra andare verso un baratro di risultati e di capacità ingegneristiche senza fine. Alpine diventerebbe così un team cliente e non più un fornitore diretto di power unit.

La decisione, inoltre, porta a conseguenze per lo storico stabilimento di Viry-Chatillon (vicino a Parigi), che oggi produce i motori per le vetture di Formula 1 Alpine e che è stato responsabile anche delle precedenti versioni dei motori Renault, alcuni capaci di spingere le vetture su cui erano installati alla vittoria del titolo iridato. Questo stabilimento, infatti, ha prodotto tutti i motori Renault fin dall'ingresso di quest'ultima in Formula 1, risalente al 1977. Alla luce di queste decisioni, verrà convertito in un centro di eccellenza ingegneristica e ad alta tecnologia, come si legge nel comunicato stampa diramato dall'azienda che annuncia che il progetto Hypertech della divisione motori di Viry-Chatillon si trasformerà in Hypertech Alpine.

Le tempistiche con cui arriva questa notizia non sono felici neanche dal punto di vista della transizione verso la propulsione elettrica, di cui Renault è protagonista come tutti gli altri produttori automobilistici. Tra le novità più rilevanti del regolamento 2026 della Formula 1, infatti, c'è la sparizione della complicata MGU-H, con la parte elettrica che conterà solo sulla MGU-K. Quest'ultima però vedrà crescere notevolmente la sua importanza, tanto che si potrebbe parlare di vetture elettriche al 50%, con la potenza della MGU-K che salirà dagli attuali 120 kW a 350 kW.