Nave cargo in fiamme in Alaska con 3.000 auto a bordo: è rischio ambientale
di Lorenzo Tirotta pubblicata il 06 Giugno 2025, alle 08:50 nel canale Auto Elettriche
La nave Morning Midas, con oltre 3.000 veicoli tra cui centinaia di auto elettriche e ibride, è stata abbandonata dall’equipaggio dopo un incendio al largo dell’Alaska. Cresce la preoccupazione per l’impatto ambientale e la sicurezza delle batterie.
Nelle scorse ore, la nave cargo Morning Midas, lunga 183 metri e battente bandiera liberiana, è stata abbandonata dal suo equipaggio dopo che un incendio ha reso impossibile il controllo della situazione a circa 300 miglia (490 km) a sud-ovest dell’isola di Adak, in Alaska.
A bordo della nave, partita il 26 maggio da Yantai, Cina, e diretta al porto messicano di Lázaro Cárdenas, erano stivati oltre 3.000 veicoli: secondo le ultime stime della Guardia Costiera statunitense, 70 erano completamente elettrici e 681 ibridi. Inizialmente alcune fonti avevano parlato di 800 veicoli elettrici, ma il dato aggiornato conferma una presenza comunque significativa di batterie al litio, notoriamente difficili da gestire in caso di incendio.
la nave Morning Midas in fiamme con 3.000 auto, tra cui centinaia elettriche, al largo dell’Alaska
Il primo segnale d’allarme è arrivato intorno alle 15:15 di martedì 3 giugno, quando il fumo è stato avvistato provenire dal ponte dove erano stivate le auto elettriche. L’equipaggio, composto da 22 persone, ha tentato di attivare il sistema antincendio di bordo, ma senza successo: le fiamme si sono propagate rapidamente, costringendo tutti ad abbandonare la nave su una scialuppa di salvataggio.
Il salvataggio è avvenuto grazie all’intervento della nave mercantile Cosco Hellas, che si trovava nelle vicinanze, e della Guardia Costiera americana, che ha inviato aerei e una nave in supporto. Fortunatamente, non si registrano feriti tra i membri dell’equipaggio, ora al sicuro sulla nave di soccorso.
A bordo restano circa 350 tonnellate di gasolio e 1.530 tonnellate di olio combustibile a basso tenore di zolfo, oltre alle batterie dei veicoli: il rischio di inquinamento marino in caso di affondamento è elevato e le autorità stanno predisponendo piani di emergenza per contenere eventuali sversamenti.
Non è ancora stata accertata la causa dell’incendio, anche se le prime ipotesi puntano su un possibile corto circuito di una batteria al litio di un veicolo elettrico, con conseguente reazione termica incontrollata. La Guardia Costiera ha annunciato l’apertura di un’indagine, ma sottolinea che è troppo presto per attribuire con certezza la responsabilità alle auto elettriche.
33 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoAppositi sensori avrebbero potuto individuare per tempo l'aumento anomalo della temperatura e far scattare i controlli, anziché attivarsi quando fumo e fiamme erano già ben sviluppati...
Tassazioni particolari?
Più che tassazioni particolari è che se avviene qualche disastro, nessuno ne risponde
Le navi sono intestate a società matriosca/fantasma per cui risalire all'effettivo proprietario è quasi impossibile e quindi va tutto in "pane ed acqua"
Gomblotto !!!
Appositi sensori avrebbero potuto individuare per tempo l'aumento anomalo della temperatura e far scattare i controlli, anziché attivarsi quando fumo e fiamme erano già ben sviluppati...
Leggevo che le assicurazioni si stanno rompendo le scatole di queste navi piene di auto elettriche, troppo rischiose da assicurare (secondo i loro standard naturalmente)
al netto che è carino capire il colpevole per prevenire altri problemi in futuro.. la questione è che se continuiamo a produrre in Cina e portare a spasso per il mondo questo tipo di problemi sarà sempre presente perchè è una legge universale.. più cose ci sono e più cose possono andare storte..
aumenta il traffico marittimo e quindi aumentano i possibili problemi in mare
se riduciamo l'export cinese e torniamo a produrre quello che possiamo in casa riduciamo le navi che danneggiano i mari e riduciamo i rischi
che poi sia partito dalla sala macchine, da una batteria difettosa, da un cretino che ha appiccato volontariamente un incendio.. è poco rilevante.. se abbiamo una nave che deve solcare tutto l'oceano per portare 3 mila auto in Canada è il fatto che esistano centinaia di migliaia di navi il problema e non la batteria di quel veicolo.. questa è solo la conseguenza della globalizzazione e dell'uso delle risorse in modo poco etico
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