Nave cargo in fiamme in Alaska con 3.000 auto a bordo: è rischio ambientale
di Lorenzo Tirotta pubblicata il 06 Giugno 2025, alle 08:50 nel canale Auto Elettriche
La nave Morning Midas, con oltre 3.000 veicoli tra cui centinaia di auto elettriche e ibride, è stata abbandonata dall’equipaggio dopo un incendio al largo dell’Alaska. Cresce la preoccupazione per l’impatto ambientale e la sicurezza delle batterie.
73 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoIl traffico internazionale si è evoluto per permettere ai vari paesi di specializzarsi ognuno in attività che erano congeniali. Invece di avere tante piccole realtà, ognuna inefficiente, ogni paese si può specializzare su cosa sa fare bene.
Non cosa sa fare bene, ma con maggior profitto.
Fregauncazzo del bene, interessano le palanche.
Tu riesci a tornare indietro dalla globalizzazione ? Le tue soluzioni ?
Se hai la macchina del tempo, puoi mandare un Terminator ad estinguere Kissinger
più che la persona, il rapporto post leggibili VS minchiate
Mentre l'idea di "globalizzazione" nasce abbastanza a tavolino, perchè negli anni 50-60 del 900 quando gli scambi non erano così intesi come oggi , ogni Stato appartenente alle economie sviluppate riusciva a farsi in casa la maggior parte di ciò che gli serviva, in tutti i settori e vi erano piani volti a continuare in quella direzione ( anche in Italia ).
Il problema più grande era la necessità di combustibili fossili per supportare l'economia, da li le guerre per il petrolio, ma molto prima del mercato globalizzato.
Oggi si è arrivati a danneggiare le economie occidentali che hanno trainato il Mondo dalla seconda rivoluzione industriale in poi a favore di quelle asiatiche, sia nella produzione che nel consumo dei prodotti, il tutto a tavolino..
Un ritorno ad dei mercati più locali che favoriscano occupazione e consumi interni non è sbagliato, a meno che non si pensi di poter vivere facendo nulla come alcuni partiti politici nostrani ci hanno fatto credere..
Nessun attacco alla persona , ma a ciò che solitamente la persona scrive
Abbastanza corretto ciò che hai scritto, come storia delle relazioni internazionali economiche e politiche, ma va data una giusta consecuzione logica.
La globalizzazione è un fenomeno complesso visto che si è sviluppato su vari piani con interdipendenze sistemiche tra le varie Nazioni, che è stato possibile in un preciso momento storico: l'apertura delle economie ex socialiste a seguito della caduta del blocco sovietico prima e dell'apertura all'economia mondiale della Cina. Da qui organizzazioni come il WTO hanno cominciato a regolare i flussi commerciali e gli scambi e diventando anche una guida per le legislazioni dei singoli Paesi.
Quindi, sostanzialmente, la globalizzazione si può inquadrare in tutta una serie di decisioni e di azioni politiche che hanno ridisegnato, nell'arco di un decennio, il commercio mondiale attraverso l'abbattimento di diverse barriere. E' un questa cornice che alla fine si sono integrate le varie reti di trasporto e comunicazione e la possibilità di spostare capitali d'investimento attraverso l'omogeneizzazione bancaria.
Ciò che non torna nel ragionamento di AlPaBo è che non tiene conto del fatto che la globalizzazione ha messo in diretta concorrenza intere regioni geografiche ed economie con la speranza, di fatto disattesa ancora oggi, che le frizioni politiche e geopolitiche venissero assorbite ed ammortizzate da una rete industriale e commerciale globale.
Certo, il mercato globale, unico grande merito che ha ottenuto, ha impedito di ripiombare in situazioni di crisi senza uscita che portarono a tragedie come la seconda Guerra Mondiale, anche se non ha impedito lo scoppio di conflitti che sono rimasti comunque confinati in determinate regioni del globo e limitati per intensità.
Il traffico internazionale si è evoluto per permettere ai vari paesi di specializzarsi ognuno in attività che erano congeniali. Invece di avere tante piccole realtà, ognuna inefficiente, ogni paese si può specializzare su cosa sa fare bene. C'è chi produce materie prime, chi produce cibo, chi produce energia e chi produce prodotti industriali. Noi, per esempio, abbiamo poche materie prime, un territorio montagnoso in cui la produzione di cibo è limitata (per cui ci siamo specializzati su prodotti ad alto valore, come il vino e l'olio, mentre molti prodotti agricoli li importiamo), difficoltà alla produzione di energia, e di conseguenza abbiamo puntato alla produzione industriale.
Giusto per chiarire, una delle stupidità di Trump è stato pensare che si potesse fare tutto in autarchia: come dimostrato da molti esempi, compreso quello del ventennio fascista (altrettanto stupido), l'autarchia è inefficiente e porta al collasso del paese.
Gli USA godono (godevano) di due grandi vantaggi: la prevalenza a livello internazionale sui servizi digitali e l'utilizzo del dollaro come principale moneta di scambio, per cui potevano stamparne in eccesso e aumentare il debito senza rischi. Le politiche (politiche?) di Trump stanno azzerando questi vantaggi, per ottenere un'inutile e costosa reindustrializzazione, che comunque non aumenterebbe l'occupazione.
Le idee di Notturnia vanno nella stessa direzione: una riduzione del traffico internazionale che riporterebbe un aumento globale dell'inefficienza dei sistemi di produzione. Forse nell'idea, del tutto fuori della realtà, che questo permetterebbe un miglioramento dell'economia nazionale. E come cavolo pensa che ci possano essere miglioramenti se impediamo il commercio internazionale precludendo i sistemi di interscambio? La nostra produzione (siamo ancora tra i primi dieci paesi industriali) la trasportiamo all'estero su gondole? Oppure pensa di vietare il trasporto marittimo solo ai paesi che gli stanno antipatici? E prende come scusa un incidente per attaccare il trasporto marittimo, che guarda caso è uno dei sistemi più sicuri ed è il più economico.
Entrambe idee (quelle di Trump e di Notturnia) che, se applicate, porterebbero a un aumento dei costi e di conseguenza a un aumento dei rischi e dei problemi. La differenza è che, per fortuna, le idee di Notturnia non hanno sponsor politici; quelle di Trump stanno segnando la fine dell'egemonia americana. Da qui il mio commento. Sintetico perché immaginavo che persone come te non avrebbero capito la spiegazione.
Ah, già. «Tipica dell'utente in questione». https://it.wikipedia.org/wiki/Argumentum_ad_hominem"]Argumentum ad hominem[/URL]: quando non si sa come attaccare un ragionamento si attacca la persona.
Bene, mi fa piacere aver stimolato una discussione basata più sugli argomenti e meno sul punzecchiarsi a vicenda (che poi mica è vietato farlo).
Condivido solo in parte alcune argomentazioni, ma non è il posto per fare lunghe disquisizioni di economia internazionale o urbana®ionale. Cerco di essere sintetico: sono favorevole alla specializzazione ma ritengo che vi siano dei limiti.
Non mi sembra che Notturnia abbia espresso posizioni autarchiche o un no al trasporto marittimo in generale. A me è parso più un auspicio ad usarlo eticamente, ovvero quando c'e' un chiaro vantaggio costi-benefici (dove nei costi ci infiliamo anche le varie esternalità negative)... poi se ho letto tra le righe quello che penso io.. non lo so!
Poi un discorso è immaginarsi l'autarchia a SanMarino, un altro in Russia.
Il traffico internazionale si è evoluto per permettere ai vari paesi di specializzarsi ognuno in attività che erano congeniali. Invece di avere tante piccole realtà, ognuna inefficiente, ogni paese si può specializzare su cosa sa fare bene. C'è chi produce materie prime, chi produce cibo, chi produce energia e chi produce prodotti industriali. Noi, per esempio, abbiamo poche materie prime, un territorio montagnoso in cui la produzione di cibo è limitata (per cui ci siamo specializzati su prodotti ad alto valore, come il vino e l'olio, mentre molti prodotti agricoli li importiamo), difficoltà alla produzione di energia, e di conseguenza abbiamo puntato alla produzione industriale.
Giusto per chiarire, una delle stupidità di Trump è stato pensare che si potesse fare tutto in autarchia: come dimostrato da molti esempi, compreso quello del ventennio fascista (altrettanto stupido), l'autarchia è inefficiente e porta al collasso del paese.
Gli USA godono (godevano) di due grandi vantaggi: la prevalenza a livello internazionale sui servizi digitali e l'utilizzo del dollaro come principale moneta di scambio, per cui potevano stamparne in eccesso e aumentare il debito senza rischi. Le politiche (politiche?) di Trump stanno azzerando questi vantaggi, per ottenere un'inutile e costosa reindustrializzazione, che comunque non aumenterebbe l'occupazione.
Le idee di Notturnia vanno nella stessa direzione: una riduzione del traffico internazionale che riporterebbe un aumento globale dell'inefficienza dei sistemi di produzione. Forse nell'idea, del tutto fuori della realtà, che questo permetterebbe un miglioramento dell'economia nazionale. E come cavolo pensa che ci possano essere miglioramenti se impediamo il commercio internazionale precludendo i sistemi di interscambio? La nostra produzione (siamo ancora tra i primi dieci paesi industriali) la trasportiamo all'estero su gondole? Oppure pensa di vietare il trasporto marittimo solo ai paesi che gli stanno antipatici? E prende come scusa un incidente per attaccare il trasporto marittimo, che guarda caso è uno dei sistemi più sicuri ed è il più economico.
Entrambe idee (quelle di Trump e di Notturnia) che, se applicate, porterebbero a un aumento dei costi e di conseguenza a un aumento dei rischi e dei problemi. La differenza è che, per fortuna, le idee di Notturnia non hanno sponsor politici; quelle di Trump stanno segnando la fine dell'egemonia americana. Da qui il mio commento. Sintetico perché immaginavo che persone come te non avrebbero capito la spiegazione.
Ah, già. «Tipica dell'utente in questione». https://it.wikipedia.org/wiki/Argumentum_ad_hominem"]Argumentum ad hominem[/URL]: quando non si sa come attaccare un ragionamento si attacca la persona.
Ridurre la dipendenza da altri paesi non è bloccare il commercio, poi la globalizzazione funziona se tutti seguono le stesse regole, in alcuni paesi ti sembra che per produrre X beni costi come da noi in EU? ovvio che se di la costa 10 e qui costa 100 a lungo andare ti riducono in mutande, chi comprerebbe mai lo stesso bene al doppio del prezzo?
La stessa VGA che costa 300 la vai a pagare 600? ma neanche a 310€ ma non credo proprio, c'è un botto di gente che compra su aliexpress solo per risparmiare pochi €... io meterei eccome un limite in questo senso.
La globalizzazione è un fenomeno complesso visto che si è sviluppato su vari piani con interdipendenze sistemiche tra le varie Nazioni, che è stato possibile in un preciso momento storico: l'apertura delle economie ex socialiste a seguito della caduta del blocco sovietico prima e dell'apertura all'economia mondiale della Cina[U]. Da qui organizzazioni come il WTO hanno cominciato a regolare i flussi commerciali[/U] e gli scambi e diventando anche una guida per le legislazioni dei singoli Paesi.
Quindi, sostanzialmente, la globalizzazione si può inquadrare in tutta una serie di decisioni e di azioni politiche che hanno ridisegnato, nell'arco di un decennio, il commercio mondiale attraverso l'abbattimento di diverse barriere. E' un questa cornice che alla fine si sono integrate le varie reti di trasporto e comunicazione e la possibilità di spostare capitali d'investimento attraverso l'omogeneizzazione bancaria.
Ciò che non torna nel ragionamento di AlPaBo è che non tiene conto del fatto che la globalizzazione ha messo in diretta concorrenza intere regioni geografiche ed economie con la speranza, di fatto disattesa ancora oggi, che le frizioni politiche e geopolitiche venissero assorbite ed ammortizzate da una rete industriale e commerciale globale.
Certo, il mercato globale, unico grande merito che ha ottenuto, ha impedito di ripiombare in situazioni di crisi senza uscita che portarono a tragedie come la seconda Guerra Mondiale, anche se non ha impedito lo scoppio di conflitti che sono rimasti comunque confinati in determinate regioni del globo e limitati per intensità.
Non volevo andare troppo nello specifico, ovviamente il WTO ha meriti e demeriti della situazione attuale.
L'aver favorito in tutti i modi possibili l'economia asiatica e da parte nostra non aver capito le conseguenze del trasferimento del "know how" a loro ci ha portato dove siamo.
Ora ritornare ad un sistema più regolamentato non è un'opzione, ma una necessità se vogliamo che l'economia occidentale sopravviva..
Noi ci "vantiamo" di avere un'infinità di diritti , giustamente conquistati, dall'orario lavorativo, malattia, etc ma tutto questo ha un costo sulla produzione. Come ha un costo costruire con certi standard..
Ora mettersi in competizione con chi ha la settimana 6-9 ( sei giorni di lavoro 9 ore al giorno, sulla carta poi è di più ) e che usa tutte le strategie per ridurre i costi dei materiali, che all'ambiente guarda solo per apparire green ( impianti fotovoltaici, batterie etc), e produce usando carbone come non ci fosse un domani, non si può far concorrenza..
La partita è persa in partenza!
Se aggiungiamo le vonderpippen che prende a mazzate l'industria europea per seguire ideali , sulla carta buoni, ma concretamente irrealizzabili il piatto è servito.
Non si può continuare con la globalizzazione senza regole, gli USA lo sanno e infatti stanno prendendo le loro posizioni ( i dazi non sono nati con Trump, nonostante ciò che la stampa vuole far credere ).
Sono anni che il loro debito è insostenibile e subiscono la concorrenza cinese, ora se l'occidente vuole sopravvivere dovrà dotarsi di barriere.
Piaccia o meno è così, è inutile avere una valanga di prodotti a basso costo se lo scotto da pagare è non avere proprio un lavoro...Con stipendio zero non compri il pacchettino cinese da 1 euro, non compri la leapmotor da 20 mila , senza stipendio stai sotto un ponte.
Questo non hanno capito a bruxelles, ( o meglio lo sanno ma forse qualcuno paga perchè lo ignorino ), mentre il popolo bue segue le "gretinate" messe in scena per distrarre dal vero problema, ovvero che ci hanno svenduto alla cina.
Il trend ( almeno in questo forum, ma non solo ) è di lodare la grande cina, senza se e senza ma...
Poi se alle stesse persone chiedi straordinari, o di ridursi lo stipendio vanno sul piede di guerra, non capendo che è proprio in questi modi che la cina diventa imbattibile.
Gli stessi che vogliono i pannelli solari e le batterie, ma la centrale a carbone che usano in cina per produrli dietro casa loro non la vogliono...
Parlando della svedesina: qualche giorno fa era salpata con la barchetta battente bandiera palestinese alla volta di Gaza. Gli israeliani hanno detto "non ci entrerà mai", quindi lei ha cambiato l'obiettivo della missione e ha ripiegato sull'andare a soccorrere qualche migrante.
E qualcuno sostiene che non è una questione politica...
Poi se alle stesse persone chiedi straordinari, o di ridursi lo stipendio vanno sul piede di guerra, non capendo che è proprio in questi modi che la cina diventa imbattibile.
Gli stessi che vogliono i pannelli solari e le batterie, ma la centrale a carbone che usano in cina per produrli dietro casa loro non la vogliono...
Diciamo che anche presupporre che tutta la Cina funzioni su straordinari/sfruttamento e centrali a carbone non è proprio bilanciatissimo..
Ci sono sicuramente realtà deplorevoli e buona parte del fabbisogno energetico è colmato da carbone, ma altrettanta buona parte della Cina è all'avanguardia sia dal punto di vista energetico che di automazione e r&d.
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Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".