La giuria sentenzia: Elon Musk è innocente per il caso del tweet sul trasformare Tesla in azienda privata

Twitter è una fonte di guai per Elon Musk, non solo ora che ne è proprietario, ma anche in precedenza, quando i suoi tweet sconsiderati lo hanno spesso esposto a critiche e pasticci legali più o meno gravi.

Come successo ad esempio nell'agosto del 2018, quando tramite un tweet propose di far tornare Tesla un'azienda privata, fissando un valore per azione di 420 dollari, e dichiarando inoltre di avere già fondi assicurati per fare questa operazione.

Allora la SEC (Security and Exchange Commission) lo punì, situazione che era poi sfociata in una multa di 20 milioni, sia per Musk, sia per Tesla. Il CEO all'epoca decise di acquistare 71.000 azioni Tesla per pagare indirettamente anche la sanzione comminata a Tesla per suoi comportamenti, una situazione che in realtà aveva generato un profitto enorme per lui, con le azioni che erano successivamente aumentate parecchio di valore.

Alcuni investitori lo avevano però denunciato, sostenendo che il tweet avesse loro causato delle perdite consistenti. A distanza di cinque anni, una giuria del Nord della California ha emesso il verdetto, che è stato di innocenza.

Il caso per i denuncianti in effetti era sempre parso particolarmente complicato. Avrebbero dovuto dimostrare che Musk, con le sue dichiarazioni, stava deliberatamente tentando di frodare gli investitori, fatto che non aveva prove a sostegno. Ma, soprattutto, dopo le dichiarazioni incriminate, il titolo in borsa finì per salire, rendendo ancora più difficile collegare eventuali perdite a quel singolo tweet. Musk ha commentato: "Grazie al cielo, la saggezza della gente ha prevalso! Apprezzo profondamente la decisione unanime di innocenza della giuria".