NIOMavel
L'elettrico minaccia l'industria nostrana? L'italiana Mavel diventa fornitore di NIO
di Massimiliano Zocchi pubblicata il 10 Agosto 2023, alle 14:33 nel canale Auto Elettriche
Nonostante si gridi ai quattro venti che l'avvento dell'elettrico sia distruttivo per l'industria europea, arriva l'ennesima azienda italiana che ne trae profitto
68 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoIl mercato fa quello che fa sempre, evolve e si trasforma... chi riesce a stare al passo con il cambiamento, sopravvive o prospera. Chi non ce la fa, o non vuole farlo, chiude.
Chiaramente non per tutte, perchè ci sono millemila componenti comuni a prescindere dalla motorizzazione, però è una realtà.
E spiace dirlo, ma la singola azienda da 150 dipendenti sul cucuzzolo delle alpi valdostane non rappresenta nulla rispetto alle migliaia di aziende che lavorano nell'automotive.
Solo nella mia zona in pochi Kmq ci saranno più di 100 aziende che fanno di tutto per l'automotive, dallo stampaggio di minuterie per gli interni alla componentistica per i motori, per la trasmissione, per qualsiasi cosa...
Altro aspetto che spiace ma dobbiamo essere realisti, il design, la ricerca, l'innovazione, tutto bellissimo e indispensabile... ma siamo realisti, sono cose impiegano relativamente poche persone, e la massa lavoro del nostro paese è composta in gran parte da tanta gente con bassa specializzazione, affiancata a un più ristretto gruppo ad alta specializzazione tecnica votata alla produzione (si pensi alla produzione meccanica e metallurgica specializzata su prodotti di altissima qualità
Non è pensabile trasformare magicamente una massa infinita di persone a bassa specializzazione impiegate nella produzione in una elite di progettisti e di ricercatori. E che ci piaccia o no la produzione attuale dell'automotive da lavoro a questa massa infinita, anche una piccola contrazione nella domanda provocherebbe una catastrofe lavorativa e sociale di proporzioni immani.
Qui non è questione di "circolare col cavallo come nell'800" (perchè so benissimo che arriverà il troll di turno a tirar fuori questa obiezione come al solito...) ma di cercare di preservare quel minimo di benessere e lavoro che rimane al nostro paese.
invece sto commento è nato dal troll di turno che vuole fermare un fiume usando le mani anzichè costruire una barchetta per navigarlo
Ho detto che bisogna invertire questo trend (fortemente influenzato da decisioni politiche più che frutto di una reale evoluzione tecnica, questo dobbiamo ammetterlo per essere onesti intellettualmente)?
No, ho solo detto che capisco chi si pone questo problema, perchè il problema esiste.
Questo significa cercare di bloccare questa (presunta) evoluzione? No, però bisogna cercare di renderla più morbida e graduale possibile, per dare modo a lavorati e aziende di adattarsi.
Porre limiti stringenti e del tutto arbitrari come "stop alla produzione di auto a motore termico entro il 2035" non sono misure che vanno in questa direzione, anche perchè ci sono tante altre opzioni (es allineare il resto del mondo, in particolare gli altri paesi industrializzati, ai livelli di emissioni europee in tutti gli ambiti, trasporti, industria, riscaldamento, etc etc...) anzichè fare inutili e propagandistici scatti in avanti che non hanno ne capo ne coda...
Lo stop alla produzione di mezzi a motore termico entro il 2035 come lo chiami?
Una misura totalmente arbitraria e frutto più di propaganda politica che di attenta valutazione dei reali costi e benefici.
Sei proprio convinto che sia un prodotto migliore?
Quindi un prodotto che costa molto di più, ha maggiori limitazioni (autonomia, tempi di rifornimento, raggio d'azione) e ha vantaggi trascurabili (emissioni inquinanti, che ricordo essere un parametro nei confronti del quale la quasi totalità dell'utenza è del tutto indifferente) rispetto al precedente tu lo chiami migliore?
niente, l'unica argomentazione è il 2035* (e poi citi la ripetitività sul cavallo dell'800, LOL) quando in realtà molte case automobilistiche di successo saranno già convertite da ben prima di quella data ma sto concetto è veramente difficile da capire eh
*aggiungo che altri paesi oltretutto hanno pure anticipato questo limite perchè la strada è quella..
compilation del non-sense:
1) uno va in vacanza e "programmare una cosa" diventa una preoccupazione
ma dove le fai queste vacanze di solito? in giardino?
2) non so da dove parti tu ma io per Vienna ci metterei 9 ORE quindi almeno 2/3 soste dovrei farle a prescindere
3) capacità di adeguamento pari ad un sasso, come se io dicessi "hey ma io mica voglio cercare il benzinaio... è il GPL che deve crescere nel mio serbatoio, queste macchine non vanno mica bene così"
da notare la solita coerente.. incoerenza della gente che, al tempo stesso, può fare mezza giornata di fila in auto senza problemi (manco i piloti professionisti...) ma non è in grado di accendere il telefono e cercare una colonnina sull'app di turno (però può cercare un benzinaio nella stessa maniera e questo non è certo un problema
L'italiano medio non può nemmeno permettersi di acquistare un'auto per ogni evenienza, chessò un'auto per andare al lavoro e una per fare una sciata domenciale o un giro al mare...
E guarda un po', sono molti più i tragitti casa-lavoro che casa-mare, questo significa che i secondi non esistano o non contino nulla?
La realtà è che le vendite di auto elettriche preocedono molto timidamente proprio perchè fuori budget e perchè non garantiscono gli stessi livelli di libertà di movimento delle auto a motore termico.
Poi certamenti di Tesla ne girano, per carità c'è la fila di hipster fuori dai loro concessionari, la moda è passata dai suv di lusso alle Tesla, niente di nuovo sotto il sole...
Del resto la pubblicità nasce per questo, creare bisogni che prima non c'erano per portare al nulla tutto nel più breve tempo possibile, la miscela nichilista perfetta.
Interessante, evidentemente viviamo in due universi paralleli, perchè i dati di vendita parlando di una quota di mercato per l'elettrico che arriva si e no al 4% nel nostro paese.
Certo, aumenti vertiginosi rispetto ai rilevamenti precedenti, del resto di fronte a vendite numericamente insignificanti anche una piccola variazione assoluta rappresenta una differenza sostanziale dal pdv statistico.
Deo gratias qualcuno che fa un'analisi equilibrata e realista.
Aggiungo a quello che hai suggerito anche una adeguamento agli standard europei del parco circolante, e magari anche delle emissioni industriali, dei sistemi di riscaldamento e raffrescamento.
Non mi illudo certo che il condadino andino che campa grazie al suo pickup Toyota anni '80 possa passare a un furgone moderno euro 5 o 6, sarebbe insostenibile per lui; ma vedere paesi occidentali, industrializzati, benestanti (tanto quanto noi se non più
riassunto:
1) il chilometraggio medio non conta perchè.. non fa comodo ai petrolhead
2) il tragitto casa-vacanza conta quanto il tragitto casa-lavoro anche se avviene una volta all'anno contro 200
3) "l'italiano non può comprare un'auto per le vacanze" letteralmente nessuno su questo sito ha mai detto che una persona debba farsi un'auto per ogni evenienza quindi ti sei inventato da solo il problema
4) le auto eletriche non vendono, anzi sì, anzi no e comunque sono tutti hipster anzi è colpa della pubblicità
5) non si può pretendere che in questo mondo un contadino cambi il pickup dopo SOLI 40/50 ANNI ma comunque il veicolo più venduto in Nord America consuma come un TIR
insomma poche idee ma molto confuse
SNIP
Per il resto, come disse qualcuno ben più celebre di me, gli insulti qualificano chi li fa, non chi li riceve.
Per il resto, come disse qualcuno ben più celebre di me, gli insulti qualificano chi li fa, non chi li riceve.
d'altro canto se vedi la terminologia che usa ...
Detto questo vedremo alla fine della transizione i posti di lavoro come saranno messi… se l’interesse dell’articolo era di parlare dei posti di lavoro guadagnati e persi una piccola realtà non fa la differenza con i suoi 120 dipendenti.
Esatto... Una buona notizia ma " piccola " per quanto si sta prospettando nel settore auotmotive italiano con Stellantis in caduta libera dopo aver toppato la sua strategia verso l'elettrico. Qui da noi sono a rischio almeno 15000 posti di lavoro tra addetti diretti Stellantis ed indotto: il bilancio sarebbe pesantemente negativo.
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