Il ministro Urso apre alle auto cinesi prodotte in Italia, ma con due (impossibili) condizioni
di Massimiliano Zocchi pubblicata il 30 Maggio 2024, alle 14:49 nel canale Auto ElettricheIl ministro delle Imprese e del Made in Italy apre alla produzione delle auto cinesi in Italia, ma pone due condizioni fondamentali
83 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoNon esiste nessuna filiera interamente italiana nell'automotive e i CinCin non avrebbero nessuna convenienza a soddisfare questi irrealistici requisiti.
I produttori cinesi cercheranno altrove in UE i requisiti per costruire e/o assemblare usando la filiera che ritengono migliore, così come hanno fatto sudcoreani e giapponesi prima di loro, ma anche i produttori europei (che sono andati anni fa' anche extra Ue per abbassare i costi)
Da commenti come il tuo si capisce come siamo arrivati a ciò.
Vabbè da oggi assembleremo auto cinesi allora, domani quelle indiane.
Il Know how non lo crei imponendo a chi dovrebbe venire da te regole.
Vuoi tornare a galla? Prendi le università, finanzi programmi per startup (mettendo vincoli sulla permanenza produttiva) nei settori in cui vuoi crescere e ricrei dal basso.
Se vuoi che le aziende estere vengano e ti formino le persone, paghi con finanziamenti ma non ti aspettare che chi viene accetti troppi paletti.
Dopo che l'Occidente ha fatto l'errore di andare in Cina portando Know-how accontentandosi di pagare poco la manodopera, solo un idiota ripeterebbe l'errore
Bene vadano pure a cercare! Al momento per fortuna, nonostante tutto il mercato europeo non è stato scalfito da quello cinese nell'industria dell'auto.
A parte alcune piccole eccezioni di modelli cinesi rimarchiati europei ( DR, MG, Geely), altrimenti non se li fila nessuno!
Ciò che il ministro ha espresso va proprio in quelle direzione, o costruisci tutto qui o "vai a quel paese" e fa bene!
Vuoi tornare a galla? Prendi le università, finanzi programmi per startup (mettendo vincoli sulla permanenza produttiva) nei settori in cui vuoi crescere e ricrei dal basso.
Se vuoi che le aziende estere vengano e ti formino le persone, paghi con finanziamenti ma non ti aspettare che chi viene accetti troppi paletti.
Dopo che l'Occidente ha fatto l'errore di andare in Cina portando Know-how accontentandosi di pagare poco la manodopera, solo un idiota ripeterebbe l'errore
I Cinesi avevano uno shortcut...vuoi aprire da noi? Soci locali al 51% e trasferimento forzoso del know how...brevetti e copyright non erano tutelati.
Poi è chiaro che da noi non è replicabile...
Cmq una resistenza passiva esiste...osteggiare con ogni modo e metodo la diffusione delle BEV e favorire le ibride.
Alla fine le BEV dipendono dalla rete di di ricarica. Per limitarle basta fare marcia indietro sui punti di ricarica, aumentare le tasse sulle ricariche, togliere gli incentivi pubblici.
E non è detto che se vadano su le destre non finisca proprio così...
Da parte di un Ministro direi che è più che ragionevole.
Ovviamente qui ci sarà la curva SUD di Pechino che si metterà a piangere, ma tant'è, questa volta forse abbiamo qualcuno che seppure marginalmente e in ritardo sta pensando all'industria nostrana..
Ciò che anche in Francia si sono accorti accadeva anche con Dacia Spring, di fatto il rebrand di una cinese da meno di 8000 euro venduta a 23-24 mila in suolo europeo!
Freghi lo stato, freghi i contribuenti e anche gli acquirenti!
Quindi ben venga se queste operazioni vengono sventate prima di iniziare!
Il ministro del "made in italy" , lo dice il nome, cosa cercherà di fare? Di portare le olive Tunisine in Italia con qualche trucco o di coltivare e vendere le olive in territorio italiano?
Se una azienda si installa in italia e assorbe degli incentivi per produrre ci si preoccuperà porti un indotto e non una mortificazione di quanto già esiste ( leggasi industria auto italiana ancora esistente)..
Se l'installazione di tale azienda invece è solo un trucco per aggirare dei dazi in arrivo allora il discorso è ancora più logico.
Su Dacia Spring vorrei proprio fare un sondaggio tra i possessori per vedere quanti sanno cosa si sono messi in garage...
Ma il trucco è lo stesso usato da MG che guarda caso ora tra i modelli più venduti da noi non ha le elettriche ma la ZS a benzina, che fa concorrenza a marchi termici e non elettrici!
Ma anche la Volvo è un cavallo di troia Geely...La EX30 è cinesissima ma venduta come Volvo, Polestar pure...
Ha ragione il ministro, se questi cinesi vogliono il logo MADE IN ITALY devono costruire tutto qui. altrimenti vadano in Spagna, che è comodo per le navi cargo, che non hanno queste remore, tanto gli incentivi visto che siamo buoni li diamo lo stesso.
Altro simpatico filocinese
Ma c'è una cosa che proprio mi sfugge... che ci azzecca il golden power con questo contesto???
Supponiamo che in italia ci sia tutta la filiera per costruire localmente le macchine cinesi, ma che c'entra il golden power? Mi sfugge il nesso, o in alternativa dovrei pensare che questo pseudo ministro abbia confuso il termine made in italy con golden power...
La filiera italiana automotive non è assolutamente irrilevante anche se non copre i settori come i SoC per tablet ( anche se Magneti Marelli rimane una delle principali realtà dell'elettronica di gestione e controllo ): parliamo di una realtà che pesa il 5,6% del PIL nazionale, occupa più di 230000 addetti con un fatturato di oltre 100 MLD di Euro ( dati ANFIA ).
Mi apre ovvio che si tenti di preservarla il più possibile...
Mi apre ovvio che si tenti di preservarla il più possibile...
è ovvio se il fine è cercare di tutelare la filiera italiana, meno ovvio se l'unico scopo che si persegue è cercare di portare vetture a batteria nel più breve tempo possibile, costi quello che costi...Non importa se cinesi o meno, tuttavia dato che quelle europee ( rispettose delle millemila regole che ci siamo imposti), non si vendono perchè costose, allora facciamo portare la "paccotiglia" ai cinesi , così forse il popolo le comprerà.
Questo è il pensiero nascosto verso chi osteggia le tue considerazioni.
Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".