Gli incentivi non bastano, Mirafiori in cassa integrazione. Meloni attacca: "producono all'estero"
di Massimiliano Zocchi pubblicata il 05 Febbraio 2024, alle 16:49 nel canale Auto ElettricheNonostante i buoni segnali con i nuovi incentivi che saranno presto varati, Mirafiori deve fermare i lavoratori Fiat e Maserati
È da settimane che il CEO di Stellantis Carlos Tavares, e gli esponenti del governo italiano, prima fra tutti Giorgia Meloni, non se le mandano a dire, puntando il dito uno verso l'altro. Il punto del contendere sono gli incentivi italiani all'elettrico, che Tavares vorrebbe più incisivi, per garantire il futuro degli stabilimenti di Mirafiori e Pomigliano. Il governo invece controbatte accusando Stellantis di non avere più nulla di italiano, e di non rispettare le previsioni di produzione nel nostro Paese.
Sono poi arrivati i nuovi incentivi, in attesa di autorizzazione e decreto attuativo, che sembrava potessero distendere gli animi ma, passato il week end, sono subito arrivate pessime notizie per l'industria italiana. Stellantis ha convocato i rappresentanti sindacali, per comunicare che lo stabilimento di Mirafiori dovrà affrontare un intero mese di cassa integrazione, da aggiungersi a ciò che già era previsto, in pratica sette settimane di stop.
Uno stop che non sarà totale, ma con un minimo di lavorazioni su un turno. C'è però grande preoccupazione, poiché sono interessati i lavoratori della linea della Fiat 500 elettrica, e di Maserati, anch'essa con elettriche presentate ed in attesa delle prime consegne, ma che se non saranno prodotte forse tradiscono una tiepida accoglienza da parte dei clienti.
Commenta Sara Rinaudo, segretario territoriale Fismic Confsal di Torino: "La notizia odierna della CIG per un mese intero, che interesserà i lavoratori di Mirafiori, è un segnale della continuazione del periodo di sofferenza per Mirafiori. Siamo ben consapevoli del piano strategico in corso di Stellantis, che ha sempre affermato di puntare su Mirafiori, ma constatiamo con dispiacere il periodo di difficoltà che sta affrontando il sito in questo momento, in particolare la Carrozzeria. Difficoltà che noi cercheremo di gestire al meglio per attutire al massimo le ricadute sui lavoratori e sui loro salari. Auspichiamo che l'intervento del Governo, con il nuovo piano incentivi, coadiuvi la ripresa del mercato. Urge accelerare l'azione del Governo, e serve una collaborazione in sinergia con la Regione, per tutelare il territorio".
È fuori da ogni dubbio che i nuovi incentivi possano dare nuova linfa al mercato, sia termico che elettrico, ma allo stato attuale è difficile fare previsioni su quando i contributi saranno attivi, si dice forse marzo, ma potrebbe anche andare più per le lunghe, come successo in passato in occasione di altri incentivi, che richiesero tempo fino al terzo trimestre. Secondo Gianni Mannori, responsabile di Mirafiori per la Fiom, lo stabilimento dovrebbe ricevere produzione di più modelli per sostenere l'impiego: "Lo diciamo da diverso tempo ed ora è evidente a tutti, senza dover essere dei fini analisti per comprenderlo, che se non saranno assegnate nuove produzioni a Mirafiori la situazione continuerà a peggiorare drammaticamente".
Anche la premier Giorgia Meloni è tornata sull'argomento, proprio dal punto di vista della produzione. L'attacco è ancora contro Tavares e la delocalizzazione: "l'Ad di una grande azienda dovrebbe sapere che gli incentivi non possono essere rivolti a una sola azienda e che abbiamo investito negli ecoincentivi. Chiaramente se invece si ritiene che produrre in altre nazioni dove c'è un costo di produzione inferiore sia meglio, non posso dire niente, però non mi si dica che l'auto che viene prodotta è italiana e non la si venda come italiana". I casi più lampanti a cui fa riferimento sono la Fiat 600e e la Fiat Topolino, prodotte rispettivamente in Polonia e in Marocco.
24 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoSono troppi anni ormai che la produzione di auto in Italia è ridotta a un lumicino. Lavoriamo molto più per i costruttori tedeschi che per i brand "italiani"...
come disse qualcuno "gli italiani entreranno nell'unione europea come europei, mentre i francesi e tedeschi lo faranno come francesi e tedeschi" è una triste ma verissima realtà........pensiamo che gli altri giochino alle nostre stesse regole, che esista un "libero mercato" (da chi? da cosa?)......ma la più semplice regola del capitalismo è che i soldi vanno dove vengono più remunerati tutto il resto è fuffa per anime belle e gatekeepers del liberismo che ha imperversato negli ultimi 30 anni e che ha distrutto un sistema politico e sociale nel nome dell'economia globale e del movimento dei capitali, relegando la funzione di regolazione del mercato che gli stati da sempre avevano in funzione sia sociale che economica........e guarda caso siamo in crisi da tutti i punti di vista......
non ci azzeccano nessuna con l'altra di quelle storie....
perchè pensi che all'estero le "grandi aziende" non scarichino i costi sulla collettività e tengano i profitti per gli azionisti?
Ripescando un vecchio slogan sindacale: "non ci sono migliaia di esuberi, ce n'è uno solo (l'A.D.)"
Infatti, gli incentivi e l'auto italiana non hanno niente a che fare, non per caso si chiama mercato unico europeo (e non solo). Ci sono gli incentivi in Polonia e Marocco? E poi si lamenta dai costi alti in italia, ma allora Tesla che produce in germania (e a prezzi più bassi) come fa? Non mi pare che l'energia e i salari siano più bassi lì, anzi.
Ripescando un vecchio slogan sindacale: "non ci sono migliaia di esuberi, ce n'è uno solo (l'A.D.)"
di fatti non ho mica capito perchè se Tesla può produrre in Germania, qualche altro produttori di auto non potrebbe farlo qui da noi, su carta un lavoratore italiano costa meno di quello tedesco, a parità di ore lavorate, no?
se invece calcolano la produttività del lavoratore, beh li c'è da chiedersi perchè dovrebbero rendere diversamente se controllati allo stesso modo.
Fanno esattamente le stesse cose, vedi in francia con la barca di fondi erogati a sostegno del comparto auto piuttosto che in gemania, dove guarda caso da quando hanno eliminato gli incentivi le vendite sono crollate...
Per il resto il signore e chi lo paga dovrebbero solo stare zitti e vergognarsi, basta dire che hanno mandato una lettera ai fornitori "invitandoli" a trasferire la propria produzione in marocco, che la Panda EV sarà prodotta in serbia, ecc... alla faccia dei soldoni dei contribuenti che prendono da decenni, davvero senza vergogna.....
se invece calcolano la produttività del lavoratore, beh li c'è da chiedersi perchè dovrebbero rendere diversamente se controllati allo stesso modo.
forse perchè in germania se fai causa per un problema civile o penale non stai in ballo 30 anni?
forse perchè lì non hanno (o hanno molto meno) i falsi invalidi o quelli che si mettono in malattia per una moccia al naso?
forse perchè lì quando fai un accordo con il politico di turno poi il patto lo rispettano anche se cambia il politico?
Ce ne sono ben poche, se non nessuna, di realtà*internazionali che guardano all'italia e dicono "va che bel paese dove investire qualche miliardo di euro", e per problemi trasversali a... tutto... dalla politica, all'economia, dai più bassi in grado fino ai dirigenti.
Sono 20 anni che parlano di riqualificare la forza lavoro ma io ho visto solo gente prendere soldi o lo Stato darli ad aziende senza che quest'ultime formassero personale.
se invece calcolano la produttività del lavoratore, beh li c'è da chiedersi perchè dovrebbero rendere diversamente se controllati allo stesso modo.
Con la Tesla non si possono fare paragoni viso che produce 3 modelli di auto in fabbriche altamente automatizzate e, se non ricordo male, in Germania c'è stato un periodo dove i lavoratori arrivavano dagli Stati confinanti.
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