Ecco Volvo XC90 e EX90 dal vivo. Il presidente: "nessun dietro front, l'elettrico per noi resta il focus"
di Massimiliano Zocchi pubblicata il 25 Settembre 2024, alle 10:35 nel canale Auto ElettricheVolvo mette in mostra le sue nuove ammiraglie presso lo Studio di Milano, ed il presidente Michele Crisci chiarisce che la narrazione della stampa non corrisponde a ciò che sta accadendo
All'inizio del mese vi avevamo parlato del Volvo 90/90 Day, occasione in cui il marchio svedese aveva presentato la nuova ammiraglia plug-in hybrid XC90, in accoppiata con l'elettrica EX90. Vi rimandiamo al nostro articolo originale per caratteristiche e prezzi, ma nel frattempo Volvo ha portato le due nuove vetture presso il Volvo Studio di Milano, e così ha colto l'occasione per mostrarle alla stampa e fare il punto della situazione.
Lo potete vedere anche dalle foto che qui pubblichiamo, le nuove ammiraglie sono esattamente quello che ci si potrebbe aspettare. Auto di alto livello, con eleganza e uso dei materiali da prime della classe, con interni ben studiati, e impreziositi da inserti in vero legno e tessuto riciclato. Nel caso della XC90 il salto in avanti per l'infotainment è evidente, guadagnando il nuovo sistema che ha esordito con le elettriche, intuitivo, veloce, ben organizzato. Finalmente un sistema studiato per essere facile da usare e con meno distrazioni possibili.
Entrambe le auto hanno 7 posti, con i due posti della terza fila un po' sacrificati, ma tutto sommati discreti, e con buono spazio anche per la testa. XC90 e EX90 hanno in dotazione una ricca suite di ADAS (anche con LiDAR per l'elettrica), che però andranno testati in strada. Grande lavoro per l'impianto audio, con un fronte sonoro ampio, e volume che non distorce mai. La qualità al tocco, per tutti i materiali, è elevata, senza cattivi assemblaggi, rumori o scricchiolii vari. Valuteremo più avanti la resa anche durante la marcia. La prima sensazione è che XC90 potrà mantenere il successo avuto sin qui, ed anzi forse incrementarlo, mentre EX90 diventerà uno dei punti di riferimento per l'alta gamma 100% elettrica.
La serata però si concentrata sul tema del mercato e la risposta europea. Appena dopo il 90/90 Day varie testate italiane hanno parlato di dietro front di Volvo, con l'abbandono del solo elettrico, in vantaggio dell'ibrido e di una strategia abbandonata e modificata in corsa. Ebbene nella serata di ieri il responsabile delle pubbliche relazioni Roberto Lonardi e il Presidente Michele Crisci sono stati categorici: non è quello che sta succedendo.
Volvo non ha cambiato strategia, ed il focus resta sull'elettrico, con l'ibrido plug-in che si affianca, cosa del resto prevista dal piano fino al 2030 come originariamente presentato. Se ci saranno più modelli plug-in (ed oltre alla XC90 anche altre vetture verranno rinnovate) si aggiungeranno alla quota di elettrico, ma non andranno a rubarne una fetta. Tutte le nuove auto saranno 100% elettriche. I punti chiave sono:
- Volvo non ha rinunciato all’elettrico né fatto alcun passo indietro
- Titoli che parlano di ‘rinuncia’, ‘dietro-front’ o ‘abbandono’ sono una speculazione giornalistica
- I modelli ibridi sono sempre stati nel piano prodotto di Volvo anche quando fu annunciata la strategia verso il full electric. In ogni caso erano già previsti nell’offerta Volvo fino al 2030
- Alla luce delle dinamiche del mercato è lecito prevedere una vita più lunga per le auto ibride
- Un mix fra modelli full electric e ibridi plug-in è la risposta più adeguata al mercato globale di oggi: il segmento premium full electric è ancora in fase di sviluppo in molti Paesi chiave
Crisci ha voluto sottolineare anche l'andamento di Volvo rispetto al mercato europeo in agosto, che è sembrato disastroso. In realtà il marchio ora appartenente all'universo Geely ha performato molto bene, con vendite in aumento del 32% rispetto ad agosto 2023, e con i modelli full electric in crescita del 137%, soprattutto merito della EX30. Addirittura tra i 25 marchi con più vendite ad agosto, Volvo è l'unico con segno positivo.
Ma in Italia, dove l'elettrico ancora fatica? Anche qui in realtà Volvo va in controtendenza con il mercato, che registra un modesto +2,3% per le vendite di elettrico. Volvo, tra gennaio e agosto 2024, cuba invece addirittura il +416%. Una quota che poi si riflette anche nella penetrazione dell'elettrico nel mercato italiano, che in generale si ferma al 3,8%, e per Volvo invece arriva al 17,3%.
Il Presidente di Volvo Italia si è preso anche la briga di andare ad analizzare il Rapporto sulla Competitività dell'Europa, redatto da un board guidato da Mario Draghi, e che per un lungo tratto analizza anche il mercato dell'auto. Il trattato offre uno specchio interessante della situazione, e si concentra su punti chiave:
- Shift da termico a elettrico è evidente, oggi vicino al 20% a livello globale
- Nel ‘26 sarà atteso intorno al 30%
- Una riconversione industriale è necessaria in Europa, value chain, lavoro, AI
- Recupero e riciclo di materiali sarà anch’esso fondamentale
- In questo contesto veloce l’UE ha perso competitività e volumi e valore di brand
- In particolare l’UE sta lasciando spazi enormi nel mercato BEV e PHEV
- L’UE sconta costi di produzione molto più alti della Cina, non per forza lavoro
- Oltre il 70% delle materie prime per le auto del futuro saranno di produzione cinese
Tutto questo mostra ancora una volta il ritardo nelle decisioni europee, ma anche la colpa dell'industria, troppo attendista e che ora si trova in larga parte a dover rincorrere per recuperare gli anni persi. Al contrario la Cina ha investito per tempo, creando una intera catena di valore, che permette di produrre in massa ed a costi ridotti, e la forza lavoro non è in realtà la voce che crea più vantaggio, come invece spesso si legge. Anche qui ci sono punti chiave:
- La Cina in questi anni si è mossa rapidamente e su tutta la scala della value chain
- Da ciò derivano i minori costi di cui godono, non solo forza lavoro
- UE e US hanno solo alzato barriere
- In particolare l’UE ha legiferato in molteplici direzioni senza alcun coordinamento
- Il principio di neutralità tecnologica non è stato applicato in modo uniforme
- La tecnologia BEV rappresenta la soluzione futura per la decarbonizzazione
- Tuttavia carburanti alternativi possono essere utilizzati per trasporti pesanti o parco circolante
- L’efficienza dei motori elettrici resta imbattibile
In particolare si parla di neutralità tecnologica solo come alternativa all'elettrico, e come "antagonista" all'elettrico, quando invece la vera e corretta applicazione di questo concetto dovrebbe essere immediata. Se e-fuel, biocarburanti o altre soluzioni sintetiche, con neutralità carbonica nelle emissioni, sono realmente utilizzabili, andrebbero in prima istanza usati subito per il parco circolante, così da diminuire immediatamente l'impatto dei milioni e milioni di veicoli che già sono in strada (o in cielo o in mare). Citare gli e-fuel solo per andare contro l'elettrico è mera speculazione, e altra perdita di tempo, mentre il settore corre dalla parte opposta.
4 Commenti
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elettrificazione
Che l'elettrico sia il futuro, anzi il presente, era palese da tempo. Ma finché non si è tutti convinti di questa cosa e si va tutti nella stessa direzione, saremo sempre in ritardo rispetto a chi può prendere decisioni centralizzate, tipo la Cina.Noi in EU, abbiamo la divergenza di idee, che da un lato è un bene, ma dal punto di vista organizzativo è un casino e le conseguenze sono la lentezza rispetto a chi è più agile e decisionista.
[*]Volvo non ha rinunciato all’elettrico né fatto alcun passo indietro
[*]Titoli che parlano di ‘rinuncia’, ‘dietro-front’ o ‘abbandono’ sono una speculazione giornalistica
[*]I modelli ibridi sono sempre stati nel piano prodotto di Volvo anche quando fu annunciata la strategia verso il full electric. In ogni caso erano già previsti nell’offerta Volvo fino al 2030
[*]Alla luce delle dinamiche del mercato è lecito prevedere una vita più lunga per le auto ibride
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ah quindi non è esattamente un passo indietro, ma un passo di lato, ok
sento le unghie sugli specchi da qui
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