Bosch
Cambio rotta verso la mobilità elettrica: per i fornitori l’era del termico sta già finendo
di Giulia Favetti pubblicata il 28 Ottobre 2022, alle 18:11 nel canale Auto ElettricheBosch, il più grande fornitore mondiale di componenti per auto sta evolvendo la propria attività per l'era dei veicoli elettrici
76 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoIn ogni caso, è compito delle istituzioni nazionali dialogare *PRIMA* con gli enti locali, senza calare decisioni dall'alto senza neanche spiegare il perché di una certa scelta, nonostante chiaramente l'emergenza sia evidente.
Sono convinto comunque che questo governo troverà la soluzione adeguata per Piombino, e si verrà a miti consigli.
la soluzione sarebbe la "coerenza".
non vuoi il rigassificatore ? ottimo, non consumate metano in Toscana nei prossimi anni e risolviamo il problema
tu pensa che in Sicilia c'è un impianto pronto e bloccato dalla burocrazia e che molte città industriali hanno chiesto il rigassificatore.
la questione è la coerenza, come dice Darkon serve cambiare la testa della gente e la cosa non è carina ma basterebbe fare in modo che ognuno sia responsabile delle scelte.
non vuoi energia elettrica da metano ?.. non ti diamo più energia non green tanto per il domestico di energia green è disponibile meno del 10% di quella necessaria per tutti quindi si fa presto a risolvere il problema.. si torna agli anni '70 dove c'era il razionamento e ognuno accetta quello che professa.
è per questo che la germania ha cacciato 200 miliardi e noi no perchè a furia di dar retta a quattro cretini siamo ridotti con il fatto che non si riesce a fare niente e che per "Piombino" tutta l'Italia quest'inverno deve fare a meno del rigassificatore (si perchè pare che potevamo averlo prima di aprile se la politica non si fosse messa di mezzo.. sarebbe da far pagare il danno che tutti subiremo per le scelte di pochi ma la democrazia è questa, pochi decidono e tutti pagano il danno.
ricordo un bel discorso fattomi dal presidente del Sud Tirol, "Voi italiani siete diversi da noi perchè voi non volete che il vostro vicino faccia una cosa visto che non volete farla voi mentre noi Atesini facciamo quello che fa il nostro vicino assieme a lui così ne godiamo entrambi. Alla fine voi italiani non avete niente e noi abbiamo il doppio di quello che serviva".
ricordo l'illuminazione che ebbi nel vedere le beghe in italia dopo queste parole e riconobbi i vari cretini del no in italia a differenza dell'Alto Adige dove effettivamente le cose si fanno..
Questa narrazione fa anche molto comodo politicamente ai sostenitori della lobby fossile, ma non corrisponde a verità: 1) il know how dell'auto elettrica è fondamentalmente statunitense 2) le materie prime per costruire batterie, a differenza di quanto testardamente continuano ad affermare i media, esistono anche in Europa (è stato scoperto anche un megagiacimento di litio nella valle del Reno), semmai mancano le strutture per raffinarle, ed è proprio per questo che 2 anni fa è stata costituita la EBA, European Battery Alliance, con lo scopo di produrre il 25% del fabbisogno mondiale di batterie entro il 2030 3) Bosch sta costruendo una fabbrica altamente automatizzata di chip per uso automotive a Dresda.
Sicuramente le nostre politiche industriali sono sbagliate, ma non relativamente all'auto elettrica, quello è forse l'unico ambito dove ci stiamo muovendo, semmai in due settori che si riveleranno di fondamentale importanza entro il 2030: robotica e IA. Intendiamoci: i progetti promettenti esistono, vedasi l'androide biomimetico di Clone Robotics (muscoli artificiali), ma manca una politica comunitaria di investimenti. Ritengo avremo modo di pentircene come e peggio di quanto stiamo facendo per la poltica energetica.
Ormai con la decrescita logaritmica dei costi livellati di eolico e fotovoltaico non ha più senso investire nel nucleare: megawattora per megawattora, costa dal doppio al triplo rispetto alle fonti di energia in oggetto. Le centrali più recenti costruite in Europa sfondano i 100 euro al megawattora, se davvero ne costruissimo in Italia non si rivelerebbero altro che una grossa palla al piede, finanziariamente e infrastrutturalmente parlando: una infrastruttura energetica principalmente SWB come quella che il PNIEC prevede di costruire in Italia ha bisogno di accumuli, non di una fonte di energia non regolabile come il nucleare, nemmeno come baseload.
Tu vedi solo i cinesi, io tutti gli altri: il concetto è molto semplice, se il nostro prodotto non sarà migliore di quello degli altri verremo colonizzati. Per questo non hanno il minimo senso le invettive di chi rimprovera a Bruxelles di aver virato verso l'elettrico. E' il mercato che lo sta facendo, se insisti sul motore a scoppio ti seppellisci con le tue stesse mani. Il 2035 non è affatto una scadenza prematura: l'auto elettrica è una tecnologia esponenziale, quindi 13 anni sono un'era geologica. Vorrei in particolare chiedere ai soggetti in questione se la parabola di Nokia gli ha insegnato qualcosa. La principale fetta di mercato degli smartphone è in mano ai sudcoreani e agli americani, manco ai cinesi. E la stessa cosa avverrà nel campo delle coltivazioni di tessuti animali (dove gli israeliani sono in pole), delle colture verticali (di nuovo, americani) della IA (nonostante gli sforzi cinesi gli americani ancora dominano), della catena distributiva (Amazon sta spazzando via tutta la concorrenza), dei trasporti autonomi (ancora una volta, americani, un'altra leadership derivata da quella nel campo della IA) e dei transport-as-a-service (come sopra).
Sì, ma questo sarà un problema universale, non solo italiano o europeo. Qualcuno conosce le statistiche relative al mercato del lavoro sudcoreano? Giovani preparati che non riescono a inserirsi e, quando lo fanno, sono estremamente precari, lavorativamente e finanziariamente? E' lo stesso problema di una larga fetta di americani, canadesi e britannici. E le prospettive per il futuro sono pessime. Rifacciamoci un attimo alle proiezioni di Sam Altman, cofondatore di OpenAI: l'evoluzione, ormai compiutamente più che esponenziale della IA, porterà le società della new economy a raddoppiare le proprie quotazioni entro il 2030, ma con forte danno del mercato del lavoro. Che stia già accadendo chi studia la materia lo sa, ma avremo modo di constatarlo macroscopicamente entro dieci anni. Questo per dire che il trend è generale e non ha nulla a che vedere con le politiche comunitarie. Di soluzioni veramente valide non ne sono ancora state elaborate, non basta qualche ritocco qua e là alle politiche occupazionali.
la vera domanda è: Hing, o Mohamedd o Sun-li prendono 1/3 dello stipendio di Mario ma producono lo stesso (o poco meno) gli extra profitti in tasca di chi vanno?
lo so.. ma servirebbe..
sarebbe utile per far capire alla gente in che situazione siamo e che è da dementi continuare a credere che le rinnovabili possano essere la soluzione OGGI e che bisogna comunque a scendere a patti anche per DOMANI.
pensa che negli anni della crescita del dopo guerra si davano incentivi e sconti ai comuni dove si costruivano le centrali.
non c'era lo stato che faceva casino e non c'era il benessere di oggi che ottenebra i cervelli.
le aziende che creavano le centrali prendevano la gente locale per fare i lavori e regalavano l'energia ai paesi o davano soldi ai comuni
l'energia e l'industria che vi stava dietro era vista come il benessere che arrivava mentre adesso è pieno di geni che credono di non dover pagare le quote fisse della distribuzione perchè loro hanno il fotovoltaico senza neanche sapere che lavoro fa la distribuzione per permettere a loro di far finta di essere autosufficienti.
c'è un tale livello di ignoranza che fa esultare un sindaco per essere riuscito a far spostare un rigassificatore importante per la nazione perchè la vedono come una vittoria politica senza capire che poi d'inverno quel metano lo usano anche loro sia che abbiano una caldaia che abbiano una pompa di calore.
c'è una tale ipocrisia (e la si vede anche in moltissimi articoli qui) che non si capisce neanche la fragilità di una rete elettrica e l'assurdità di legarsi ad una singola fonte di energia (e questo nonostante sia sotto gli occhi di tutti..)
sarebbe utile per far capire alla gente in che situazione siamo e che è da dementi continuare a credere che le rinnovabili possano essere la soluzione OGGI e che bisogna comunque a scendere a patti anche per DOMANI.
pensa che negli anni della crescita del dopo guerra si davano incentivi e sconti ai comuni dove si costruivano le centrali.
non c'era lo stato che faceva casino e non c'era il benessere di oggi che ottenebra i cervelli.
le aziende che creavano le centrali prendevano la gente locale per fare i lavori e regalavano l'energia ai paesi o davano soldi ai comuni
l'energia e l'industria che vi stava dietro era vista come il benessere che arrivava mentre adesso è pieno di geni che credono di non dover pagare le quote fisse della distribuzione perchè loro hanno il fotovoltaico senza neanche sapere che lavoro fa la distribuzione per permettere a loro di far finta di essere autosufficienti.
c'è un tale livello di ignoranza che fa esultare un sindaco per essere riuscito a far spostare un rigassificatore importante per la nazione perchè la vedono come una vittoria politica senza capire che poi d'inverno quel metano lo usano anche loro sia che abbiano una caldaia che abbiano una pompa di calore.
c'è una tale ipocrisia (e la si vede anche in moltissimi articoli qui) che non si capisce neanche la fragilità di una rete elettrica e l'assurdità di legarsi ad una singola fonte di energia (e questo nonostante sia sotto gli occhi di tutti..)
I tempi sono molto cambiati, una volta le aziende assumevano manodopera locale e la formavano, oggi si cerca personale già specializzato, quindi le assunzioni sul locale sono minime o addirittura zero...la politica locale poi è fortemente influenzata dalle associazioni che gli gravitano intorno, una località turistica difficilmente apprezzerà qualcosa che deturpi il paesaggio, così come una zona per lo più agricola vorrà una industria...lasciamo poi stare se la zona ha dei vincoli particolari.
Il discorso di Piombino è un discorso complesso, l'area doveva già essere bonificata dopo la chiusura dell'acciaieria (e non è stato fatto) e solo ora molte attività sono in ripresa dopo la chiusura di quest'ultima, mettere lì il rigassificatore metterebbe solo a rischio queste nuove attività, senza contare che il progetto pare essere tutto tranne che chiaro, quindi ovvio che la politica locale vinca a mani basse contro lo stato...lo stato non ha la minima conoscenza del territorio nazionale, infatti spesso indicano come siti per la costruzione di discariche zone con vincoli naturalistici o agricoli...il problema non è la politica locale che fa resistenza, ma l'incompetenza di quella nazionale.
commento tipo su hwupgrade: “cosí perdiamo posti di lavoro!!!”
lineare
Il concetto è che siamo assimilabili ad una vasca da bagno: vortici qua, onda la, alla fine l’acqua è destinata allo scarico senza se e senza ma… e lo scarico è la Cina o Paesi che producono a basso costo e a bassa burocrazia
la vera domanda è: Hing, o Mohamedd o Sun-li prendono 1/3 dello stipendio di Mario ma producono lo stesso (o poco meno) gli extra profitti in tasca di chi vanno?
Io non vedo nessun’altra soluzione se non:
1) Tornare al mondo a blocchi: l’Europa sarebbe uno dei blocchi e dovrebbe rendersi totalmente autonoma dal punto di vista energetico, economico, industriale, sociale. Vietare le importazioni di prodotti che possono essere costruiti in loco e autorizzare solo l’importazione di materie e prodotti che non possono essere fabbricati. Esempio: iPhone o Tesla, li devono produrre in Europa (Tesla già lo è, ma è un esempio) prodotti in Europa, ovviamente saranno più cari che altrove, ma dev’essere così. Apple non vuole produrre, ok, niente iPhone in Europa, compreremo altre marche. Importi il tuo iPhone dagli USA? Niente supporto e niente garanzia. Scarpe idem, vestiti, cibi. Tutto. Ostruzionismo, buon vecchio protezionismo.
Qua in Brasile lo facevano pesantemente fino a un decennio fa, ora lo fanno ancora ma con meno intensità, un peccato perché 10 anni fa era tutto “fabricado no Brasil” (asciugamani, scarpe, phon, automobili, TV, elettrodomestici, mentre ora è raro …. Tutto Taiwan, China, Peru, México e merda varia)
2) Lo dico da decenni. Abolire le Borse (la vera dimora del Male, del Diavolo) e abolire il contante (tutto con carta o bonifici istantanei come qua in Brasile, super comodi)
L’economia si dovrà adeguare a nuovi costi e nuovi salari, ma perlomeno torneremo ad essere una famiglia, sentendosi tutti nella stessa barca.
PS: qua in Brasile una volta c’era una regola, forse tutt’ora in vigore ma non ne ho certezza, per la quale tu volevi un dipendente straniero o volevi importare un macchinario da fuori, dovevi chiedere autorizzazione con una relazione molto seria per DIMOSTRARE che non avevi alternative valide in territorio nazionale.
Chiaro che questo ha potato il Brasile ad essere un Paese carissimo per i prodotti non basici, ma ha tanti lati positivi socialmente parlando (al netto dei millemila problemi, ma questo è un’altra discorso che comincia un secolo fa)
1) Tornare al mondo a blocchi: l’Europa sarebbe uno dei blocchi e dovrebbe rendersi totalmente autonoma dal punto di vista energetico, economico, industriale, sociale. Vietare le importazioni di prodotti che possono essere costruiti in loco e autorizzare solo l’importazione di materie e prodotti che non possono essere fabbricati. Esempio: iPhone o Tesla, li devono produrre in Europa (Tesla già lo è, ma è un esempio) prodotti in Europa, ovviamente saranno più cari che altrove, ma dev’essere così. Apple non vuole produrre, ok, niente iPhone in Europa, compreremo altre marche. Importi il tuo iPhone dagli USA? Niente supporto e niente garanzia. Scarpe idem, vestiti, cibi. Tutto. Ostruzionismo, buon vecchio protezionismo.
Qua in Brasile lo facevano pesantemente fino a un decennio fa, ora lo fanno ancora ma con meno intensità, un peccato perché 10 anni fa era tutto “fabricado no Brasil” (asciugamani, scarpe, phon, automobili, TV, elettrodomestici, mentre ora è raro …. Tutto Taiwan, China, Peru, México e merda varia)
2) Lo dico da decenni. Abolire le Borse (la vera dimora del Male, del Diavolo) e abolire il contante (tutto con carta o bonifici istantanei come qua in Brasile, super comodi)
L’economia si dovrà adeguare a nuovi costi e nuovi salari, ma perlomeno torneremo ad essere una famiglia, sentendosi tutti nella stessa barca.
PS: qua in Brasile una volta c’era una regola, forse tutt’ora in vigore ma non ne ho certezza, per la quale tu volevi un dipendente straniero o volevi importare un macchinario da fuori, dovevi chiedere autorizzazione con una relazione molto seria per DIMOSTRARE che non avevi alternative valide in territorio nazionale.
Chiaro che questo ha potato il Brasile ad essere un Paese carissimo per i prodotti non basici, ma ha tanti lati positivi socialmente parlando (al netto dei millemila problemi, ma questo è un’altra discorso che comincia un secolo fa)
per l'Italia una simile visione sarebbe un disastro, siamo un paese privo di materie prime e siamo pieni di aziende che lavorano per l'estero. Il nostro futuro è la continua ricerca e apertura di nuovi mercati
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