Anche XPeng vuole costruire una fabbrica in Europa per evitare i dazi
di Massimiliano Zocchi pubblicata il 27 Agosto 2024, alle 14:31 nel canale Auto ElettricheAnche XPeng sta pensando ad una fabbrica europea per evitare i dazi aggiuntivi sulle sue auto elettriche. Per ora siamo alle fasi iniziali del progetto
Il costruttore cinese XPeng ha da poco iniziato la sua espansione in Europa, partendo come di consueto dai Paesi del nord e dell'area tedesca. Un'espansione non iniziata con grandi numeri, e che rischia di essere ulteriormente rallentata dai dazi imposti alle auto elettriche cinesi dalla Commissione Europea.
Nel dettaglio, XPeng è soggetta a una tariffa aggiuntiva del 21,3%, una quota tutto sommato ridotta rispetto al quasi 40% a cui sono soggette altre case. Abbiamo già visto come MG, ad esempio, stia pensando all'importazione dalla Thailandia per correre ai ripari, mentre altre case cercano un sito produttivo direttamente in Europa, come BYD e Dongfeng.
Proprio quest'ultima soluzione è la stessa che vuole mettere in atto anche XPeng, e lo scopriamo direttamente dalle parole del CEO He Xiaopeng, intervistato da Bloomberg. Secondo quanto dichiarato, il produttore delle note P7 e G9 è alle fasi iniziali della ricerca del sito adatto, ma non sono stati rivelati dettagli sui Paesi candidati. Xiaopeng ha solo aggiunto che prevede "rischi lavorativi relativamente bassi", forse facendo riferimento alla manodopera impiegata.
Oltre alla fabbrica, XPeng vuole realizzare in Europa anche un data center su larga scala, per supportare i vari servizi connessi delle sue vetture, e per la raccolta dati dai veicoli, aspetto che sta guadagnando sempre più importanza nel settore.
L'azienda ha affrontato vendite deludenti in patria, ma è forte dell'accordo appena siglato con Volkswagen. La casa tedesca sfrutterà il know how di Rivian in Europa, mentre per il mercato cinese si baserà proprio sulla tecnologia di XPeng. Centinaia di dipendenti della casa automobilistica tedesca stanno già lavorando nella sede centrale di Guangzhou.
12 Commenti
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SE la fabbrica verrà fatta e realmente entrerà in funzione allo sì, se invece rimangono chiacchiere e una news su HWUP allora no.
Tenderei a prendere con le molle queste "voci" perché spesso rimangono tali.
EDIT ovviamente rispondevo all'utente che parlava dell'"utilità" dei dazi, mi sono dimenticato di quotare
SE la fabbrica verrà fatta e realmente entrerà in funzione allo sì, se invece rimangono chiacchiere e una news su HWUP allora no.
Tenderei a prendere con le molle queste "voci" perché spesso rimangono tali.
Tra l'altro, ma poi bisogna anche vedere l'eventuale impatto sull'occupazione, i prezzi che verranno praticati per le auto prodotte (che saranno sicuramente molto più salati rispetto ai prezzi in Cina), etc...
Però sai i vari funzionari che mazzette che si beccano?
non solo, sai quante altre fabbriche chiuderanno? oltre alle nostre, in mano ai geni si ST3LL@NTIS, anche l'indotto che non potrà MAI fornire fabbriche cinesi che si approvvigioneranno direttamente in madre patria...
E' l'inizio della fine, dopo il tessile è un altro mercato destinato a crollare in mano loro. Non solo in Italia certo anche un USA e Canada, altro che dazi doganali, da qualche parte entrano (Messico?)
E anche il "povero" Elon temo se la vedrà brutta...
IMHO
Perché se le aprono e poi le infarciscono di soli cinesi
Come le coltivazioni al sud.
2 italiani che gestiscono 100 extracomunitari irregolari sottopagati.
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