La nuova Ford EcoSport al Centro Spaziale del Fucino
di Rosario Grasso pubblicato il 29 Gennaio 2018 nel canale InfotainmentAbbiamo partecipato all'evento di presentazione della nuova Ford EcoSport all'interno del suggestivo scenario del Centro Spaziale del Fucino. Un importantissimo patrimonio tecnologico e strategico per l'Italia, che non tutti conoscono...
Ford EcoSport
Ford ha organizzato la presentazione stampa della Nuova Ford EcoSport al Centro Spaziale del Fucino, un sito di valore storico e un grande patrimonio economico e tecnologico per il nostro paese. Si tratta infatti del centro spaziale più grande al mondo con un'estensione di 37 ettari e dotato di 22 sale di controllo, 172 antenne con cui vengono controllati i satelliti. 243 persone lavorano nell'installazione controllata da Telespazio, una società che fa parte di Leonardo.
La nuova Ford EcoSport è un veicolo fondamentalmente differente rispetto a quello di precedente generazione. Nasce come un progetto indirizzato principalmente ai mercati del Sud America e dell'Asia, poi portato in Europa per intercettare la strabiliante crescita del segmento JS SUB popolato da vetture di enorme successo come Fiat 500X, Mazda CX-3, Renault Captur, Toyota C-HR, Citroen C4 Cactus e così via. Segmento in cui Ford non ha presidio forte come nel caso dei segmenti JS con il modello Kuga e JM con il famoso Edge.
L'antenna più grande del Centro Spaziale del Fucino ha un diametro di 32 metriEcoSport si trascina dunque qualche limite dovuto alle sue origini. Il portellone posteriore, che fino alla passata generazione alloggiava l'ingombrante ruota di scorta, non si apre in senso verticale come accade tradizionalmente per le auto europee, ma lateralmente. Questo può comportare dei seri problemi logistici quando l'auto viene usata negli stretti ambienti urbani europei. Ford, d'altronde, non ha avuto il tempo per reingegnerizzare questa parte e per il momento ha voluto giungere a una soluzione di compromesso.
Il nuovo SUV compatto di Ford allo stesso tempo garantisce alta qualità e una consistente serie di miglioramenti rispetto al recente passato. Come spesso capita con i modelli Ford, sarà disponibile in quattro varianti: Plus, Business, Titanium e ST-Line, con Ford che stima di vendere il 30% dei modelli per tutte le varianti ad esclusione di Business (10%). Ford EcoSport ha i numeri per diventare il secondo modello di maggior successo in fatto di vendite per Ford dopo Fiesta con prezzi che partono da 18.750 € per l'allestimento Plus e da 24.250 € per ST-Line, che ovviamente fornisce un pacchetto più tendente allo sportivo e con un look decisamente più accattivante.
Dopo aver provato i modelli Titanium e ST-Line in occasione dell'evento di presentazione al Fucino, possiamo dire che, secondo noi, sono due i fiori all'occhiello dell'offerta Ford con EcoSport. Dal punto di vista tecnologico sicuramente Sync 3, che si conferma come uno dei migliori sistemi di infotainment per automobile. Completo e facile da navigare, è basato su un touchscreen impeccabile che garantisce prestazioni ottimali nelle operazioni di swipe e pinch to zoom, oltre che elevata reattività. Può essere elemento da poco per buona parte del pubblico, ma rende certi tipi di operazioni, come la navigazione delle mappe all'interno del navigatore, molto più confortevole rispetto a molti altri sistemi con caratteristiche simili.
Inoltre, Ford offre un tipo di connettività con gli smartphone che garantisce neutralità rispetto al fornitore, non sempre presente con vetture di altri brand premium. Quindi, l'auto si connette automaticamente e in maniera fluida sia con i dispositivi Android che iOS. Non mancano controllo delle conversazioni telefoniche, messaggi di testo, musica e navigazione, mentre Emergency Assistence garantisce la chiamata di emergenza verso il 112. Quest'ultimo riceve una chiamata automatica segnalando, ad esempio, il tipo di incidente e le coordinate geografiche alle quali si trova l'auto. All'interno del veicolo integrata c'è una SIM.
Due i fiori all'occhiello di Ford EcoSport: Ecoboost e Sync 3Al sistema di connettività e comandi vocali Ford, si sommano il controllo della velocità di crociera con limitatore regolabile (Cruise Control with Adjustable Speed Limiter) e la telecamera posteriore (Rear View Camera). Migliorate le dinamiche di guida e più deciso risulta essere il design degli esterni.
La nuova EcoSport permetterà, inoltre, di scegliere tra 12 colori brillanti. Ogni cliente potrà ulteriormente personalizzare il proprio SUV compatto, scegliendo tra alcune tonalità a contrasto, per le finiture del tetto, che si estendono fino alla parte superiore dei montanti e delle porte, allo spoiler e agli specchietti retrovisori. Anche gli interni crescono in eleganza ed ergonomia, grazie all’integrazione a bordo di un touchscreen centrale da 8 pollici, del volante riscaldato e di nuove soluzioni ideate per ottimizzare al meglio lo spazio disponibile, tra cui un piano regolabile del bagagliaio.
Ulteriori tecnologie di supporto alla guida includono il riconoscimento di veicoli nella zona d’ombra (Blind Spot Information System), che segnala al conducente quando altri veicoli si avvicinano ai lati nell’angolo cieco, e il sistema di controllo trazione (RollStability Control) , che regola la coppia di motore e la frenata, per mantenere il controllo durante la guida. Chi acquista Ford EcoSport, inoltre, può decidere di installare il nuovo sistema audio B&O PLAY.
La trazione integrale intelligente di Ford è un fattore da non trascurare. Questa tecnologia valuta il livello di aderenza delle ruote alla superficie della strada e trasferisce la distribuzione della coppia fino a 50/50 tra l’asse posteriore e quello anteriore, in base alle condizioni di guida, adeguandola in soli 20 millisecondi. La trazione integrale intelligente Ford (Intelligent All-Wheel - Drive) garantisce una transizione fluida della coppia fra tutte le 4 ruote, per una maggiore aderenza alla strada, specialmente in condizioni scivolose.
L'altro fiore all'occhiello è, di nuovo, il motore Ecoboost. Soprattutto la prova del modello ST-Line, con motore da 140 cavalli, ha evidenziato le prestazioni di Ecoboost, sia in termini di potenza che di sound, sempre molto gratificante. Ovviamente va tenuto conto che EcoSport è un veicolo abbastanza alto, e per questo non si sposa perfettamente alla guida sportiva. Si tratta di un'altezza da terra di 190 millimetri, contro un'altezza media per veicoli con caratteristiche analoghe di circa 175 millimetri. Quindi, ennesimo pro per chi cerca un SUV classico, capace di sormontare ostacoli importanti come i marciapiedi, ma che poco si adatta alla guida sportiva.
Rispetto a Titanium, ST-Line offre, per quanto riguarda gli esterni, Body styling kit; cerchi in lega da 17 pollici bruniti; tetto, montanti e specchietti a contrasto nero; barre nere. Per gli interni, climatizzatore automatico, interni in pelle parziale con le cuciture rosse iconiche per i modelli ST-Line; freno a mano e leva del cambio rivestiti in pelle; retrovisore interno fotocromatico; supporto lombare per il sedile del conducente; insieme a sospensioni sportive, sensori di patcheggio posteriori e keyless entry. Abbiamo provato questo allestimento anche nel caso della Nuova Ford Fiesta.
La prova con il modello Titanium con cambio automatico e motore da 125 cavalli ha invece dato sensazioni completamente diverse. Meno potenza a disposizione e prestazioni più rilassate, con il cambio automatico che si rivela compagno ideale per gli spostamenti più lunghi e per il guidatore che non pretende di usufruire in qualsiasi momento di tutta la potenza consentita dal suo mezzo.
Per quanto riguarda la fase di lancio, Ford EcoSport è disponibile nelle motorizzazioni EcoBoost 1.0 Manuale 6M da 140 e 125 cavalli ed EcoBoost 1.0 Automatico 6M da 125 cavalli, insieme al TDCi 1.5 Manuale 6M da 100 cavalli. A maggio saranno disponibili poi altre motorizzazioni come il Diesel da 125 cavalli con trazione integrale, mentre in tutti gli altri casi qui esposti si tratta sempre di trazione FWD.
Con questa nuova generazione di EcoSport, inoltre, la produzione si è spostata a Craoiva, in Romania, dove il SUV compatto che Ford sta adesso presentando ha preso il posto della precedente B-Max. Questo consentirà a Ford di velocizzare i trasporti e le consegne, riducendo i costi. La produzione ha avuto inizio a novembre 2017 e i primi due week end di lancio sono stati quelli del 20/21 e del 27/28 gennaio.
Il Centro Spaziale del Fucino
Il Centro serve per il monitoraggio dei satelliti e la ricezione e l'inoltro dei loro segnali, e fra i tanti progetti sarà alla base del nuovo sistema europeo di navigazione e localizzazione satellitare Galileo. Fondamentalmente si occupa di comunicazioni satellitari, di geoinformazione e della gestione di sistemi satellitari e loro operazioni. Fondato nel 1963, gestisce attività che spaziano dalle telecomunicazioni ai servizi televisivi e multimediali, dall'osservazione della Terra e, per esempio, delle condizioni metereologiche, al controllo e la gestione dei satelliti. Il centro ha visibilità su circa 250 satelliti geostazionari in orbita intorno alla Terra.
All'interno del Fucino ha sede anche il Centro di Controllo e di pianificazione della costellazione satellitare italiana per l'osservazione della Terra Cosmo-SkyMed. Rappresenta dunque un fiore all'occhiello per l'industria aerospazioale europea e un'eccellemza a livello mondiale.
Sono ospitate nel Centro alcune apparecchiature utilizzate nella fase pioniristica dello sviluppo delle telecomuncazioni via satellite. Tra queste, le postazioni mobili con le quali nel 1962 furono effettuate le prime trasmissioni tra Stati Uniti e Italia con il satellite Relay, e l'antenna di 9 metri di diametro usata a partire dal 1963 per esprimenti di trasmissione con il satellite Telstar.
Tramite la Master Control Room, inoltre, vengono gestiti gli apparati che garantiscono i servizi di Telecomunicazionee broadcasting TV attraverso lo scambio di dati con 77 satelliti in orbita intorno alla Terra. Nella Piana del Fucino, grazie a una prima antenna e alle apparecchiature montate su furgoni, si ebbero, tra il 1963 e il 1964, le prime ricezioni e le prime trasmissioni televisive e telefoniche intercontinentali via satellite. Inoltre, Internet arrivò in Italia proprio grazie alle antenne del Fucino, 30 anni fa. Per quanto riguarda l'Italia, infatti, le prime comunicazioni tramite protocollo IP prima che diventasse di uso comune sono partite proprio da questa installazione.
La sala controlla anche gli impianti e i sistemi che assicurano l'energia elettrica, il condizionamento e i servizi ausiliari del Centro. Una delle principali missioni dei lavoratori del Fucino è infatti quella di mantenere i servizi sempre attivi perché un'interruzione del funzionamento del Centro costituirebbe un grosso problema per il sistema di telecomunicazioni italiano, e non solo. All'interno del Fucino, quindi, vi si trova un sistema per la generazione dell'energia elettrica autonomo con una serie di ridondanze e un team dedicato, che può intervenire in quelasiasi momento della giornata.
Il Centro Spaziale si occupa di comunicazioni satellitari, di geoinformazione e della gestione di sistemi satellitari e loro operazioniInoltre, gli impianti funzionano solo se si mantengono certe temperature, per cui è necessario un sistema di condizionamento apposito con prestazioni che devono essere costantemente garantite. Il sito è poi difeso come se fosse un'installazione militare sia dal punto di vista fisico, con una squadra di militari sempre pronta a intervenire, che a livello di sicurezza informatica rispetto alle banche dati custodite nel centro.
Per quanto riguarda gli scopi più moderni, il Fucino ha ovviamente senso soprattutto per Galileo. Questo è configurato come un sistema indipendente che può essere prelevato e trasferito in qualsiasi altra parte nel mondo anche per quanto riguarda la parte di approviggionamento energetico.
Il cuore di Galileo riguarda la verifica in tempo reale delle prestazioni degli orologi atomici presenti nei satelliti tramite le telemetrie provenienti dallo spazio. Gestisce i messaggi di navigazione provenienti dallo spazio allo scopo di controllo e ottimizzazione, migliorandone la precisione anche rispetto all'originale. L'orologio atomico a bordo del satellite infatti detta il tempo del messaggio di navigazione, un dato che può essere dotato di ulteriori strati di precisione tramite triangolazione con altri messaggi provenienti da altri satelliti.
Il nuovo sistema di navigazione e localizzazione satellitare costituisce uno snodo fondamentale per l'Europa almeno da due punti di vista. Politico, perché ci si emancipa dal sistema GPS attuale in mano alla Ministero della Difesa degli Stati Uniti. Come ci ha spiegato il Responsabile del Centro Spaziale del Fucino, Gianni Riccobono, nel corso dell'evento, negli anni passati se il governo americano ha avuto bisogno di massimizzare le prestazioni del suo sistema di geolocalizzazione per scopi differenti da quello civile quest'ultimo ne ha risentito. GPS ha una precisione e una reattività che non sono migliorati nel corso del tempo: se a fasi alterne è risultato imperfetto è perché qualcuno ha deciso che GPS doveva focalizzarsi su altro piuttosto che sugli scopi specificamente civili. Fino al 2000, infatti, la precisione del GPS per usi civili era intenzionalmente degradata per decisione del governo statunitense (Selective Availability).
L'altro punto di vista è ovviamente quello tecnologico, perché Galileo si baserà su servizi e satelliti all'avanguardia della tecnologia, il che si traduce in un'accuratezza mai ottenuta prima, nell'ordine di centimetri contro i metri del sistema GPS attuale. Questo sarà cruciale proprio nell'industria automobilistica, soprattutto nelle applicazioni di guida autonoma dove l'intelligenza artificiale dovrà prendere decisioni in spazi ridottissimi e con grande precisione. E non solo, perché gli utenti che utilizzeranno i dispositivi di navigazione basati su Galileo nelle città, dove i segnali satellitari possono essere bloccati da edifici elevati, trarranno particolare vantaggio da questa maggiore accuratezza di posizionamento.
Entro il 2018 Galileo sarà disponibile in ogni nuovo modello di veicolo venduto in Europa, fornendo servizi di navigazione potenziati a una serie di dispositivi e consentendo l'uso del nuovo sistema di chiamata di emergenza eCall. Galileo si basa su orologi atomici all'idrogeno e viene controllato, oltre che dal Fucino, anche da Spaceopal, che si occupa soprattutto di backup, e che si trova nei dintorni di Monaco. Per la precisione, i satelliti più avanzati della costellazione alla base del funzionamento di Galileo sono dotati di quattro orologi atomici: due all’idrogeno (Maser) e due al rubidio.
Il Galileo Control Centre che si trova al Fucino è un'infrastruttura di circa 5 mila metri quadrati che custodice il centro nevralgico del sistema e garantisce l'elaborazione e la distribuzione del segnale di navigazione ai satelliti e la qualità del servizio offerto agli utenti finali. Da qui viene gestita l'orbita dei satelliti della costellazione e una rete di circa quaranta stazioni terrestri.
Il funzionamento dei satelliti su cui si basa un Centro Spaziale come questo è ancorato ai loro orologi atomici. Si tratta di un tipo di orologio in cui la base del tempo è determinata dalla frequenza di risonanza di un atomo. Il satellite, infatti, emette un segnale radio che viaggia verso la Terra alla velocità della luce (300.000 km/sec): conoscendo il tempo impiegato viene calcolata la distanza e quindi stabilita la posizione. Il principio di funzionamento del sistema, dunque, si basa su un metodo di posizionamento sferico (trilaterazione), che parte dalla misura del tempo impiegato da un segnale radio a percorrere la distanza satellite-ricevitore. A seconda del tipo di atomo associato all'orologio atomico (che può essere di idrogeno, rubidio o cesio) abbiamo un diverso principio di funzionamento: ciascuno di loro ha però in comune lo sfruttamento della capacità degli atomi di assorbire ed emettere radiazioni elettromagnetiche ad una sola frequenza.
Galileo impiega una costellazione di satelliti con orologi atomici che mantengono il tempo standard con una accuratezza di 10−12 secondi al giorno. Si tratta di elementi dotati di tecnologia molto avanzata con sistemi di ridondanza importanti al fine di assicurare la precisione e la continuità del servizio.
Galileo si basa su servizi e satelliti all'avanguardia della tecnologia, il che si traduce in un'accuratezza mai ottenuta prima, nell'ordine di centimetri contro i metri del sistema GPS attualeIl nucleo principale del satellite, corrispondente al motivo per cui è stato posto in orbita, è detto carico utile, mentre una serie di antenne assicurano le trasmissioni verso la Terra. Un singolo satellite può coprire una fetta molto importante della superficie terrestre e deve essere continuamente monitorato affinché non finisca oltre l'orbita stabilita.
Il primo ad avere l'idea di un sistema di comunicazione via satellite fu lo scrittore Arthur Clarke, famoso soprattutto come autore del romanzo 2001: Odissea nello spazio del 1968, che presentò questa idea sulla rivista Wireless World nel 1945. Clarke immaginò un satellite posto a 36 mila chilometri dalla Terra in orbita equatoriale in modo da apparire come un punto fisso nel cielo. Tre di questi satelliti avrebbero assicurato la copertura globale della Terra. Un'idea da fantascienza, tale era considerata in quegli anni, ma che nel 1958 acquisiva invece concretezza con i primi esperimenti di telecomunicazione spaziale con i satelliti Explorer e Score. Nel 1960 Echo, Telstar e Relay apriprono la strada a nuovi sistemi di telecomunicazioni passati poi alla fase operativa nella seconda metà degli anni sessanta, con i satelliti Intelsat.
Il 18 ottobre del 1961 fu costituita la TeleSpazio S.p.A. per le Comunicazioni Spaziali con lo scopo di sperimentare e impiantare sistemi e stazioni di telecomunicazioni via satellite. Dopo la firma di un Memorandum d'intesa con la NASA per partecipare ai primi esperimenti di telecomunicazioni, nel giugno del 1962 iniziarono i lavori di costruzione al Fucino di un impianto sperimentale comprendente un'antenna da 9,15 metri di diametro e apparechiatture sistemate in tre furgoni. Le prime ricezioni dai satelliti Telstar e Relay ebbero luogo nel gennaio del 1963 e nel 1965. Ottenuta la concessione in eslusiva dal Ministero, la Stazione del Fucino iniziò il regolare servizio commerciale fornendo circuiti, all'Italcable per i servizi telefonici, telegrafici, telex, di trasmissione dati e alla Rai per quelli televisivi.
Questa connotazione pioniriestica si respira ancora nel Centro Spaziale, ma allo stesso tempo si sposa con le più recenti evoluzioni tecnologiche di Galileo e degli altri sistemi attivi al Fucino. Da quegli anni i satelliti hanno vissuto importanti evoluzioni: basti vedere come è cambiata la costellazione dei satelliti alla base del servizio GPS nel corso del tempo. Le tecnologie moderne permettono di arginare gli errori legati alla propagazione del segnale dovuti al ritardo di propagazione e gli errori di timing, attraverso la presenza di sistemi di ridondanza all'interno dei satelliti con tre o quattro orologi atomici presenti contemporaneamente a scopo di triangolazione dei dati o di sostituzione di eventuali parti del meccanismo momentaneamente non funzionanti. L'aumento della precisione nel corso degli anni è dipeso poi dall'implementazione di sistemi di GNSS Augmentation basati su satelliti geostazionari o su collegamenti radio terrestri per distribuire agli utenti le informazioni correttive da applicare durante il calcolo della posizione. La modalità DGPS-IP sfrutta invece la rete Internet per l'invio di informazioni di correzione.
L'utente finale è ormai abituato a considerare il tracciamento GPS tramite il proprio smartphone come una commodity: esiste e spesso non ci si chiede cosa ci sia dietro e cosa ne permetta il funzionamento. Si tratta, invece, di un sistema, come ci ha consentito di appurare questo press tour con Ford, molto complesso, che richiede un grande lavoro e tantissimo sforzo anche in termini di ridondanze, oltre che di protezione fisica da parte delle forze militari e informatica in termini di cyber-sicurezza. L'implementazione di un sistema alternativo al GPS, Galileo come abbiamo visto, non solo permette di portare avanti la tecnologia dietro al tracciamento spaziale, ma anche di avere vantaggi politici rispetto alle nazioni extra-europee. Non va trascurato l'impatto tecnologico, con una maggiore precisione che si rivelerà particolarmente utile soprattutto con le applicazioni di guida autonoma del futuro. Il Centro Spaziale del Fucino è al centro di questa grande rivoluzione.
18 Commenti
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La piu' brutta cosa uscita dalla ford. Inguardabile.
Mettete per cortesia una foto di una gt40 o se proprio non ne trovate una di una mustang come antiemetico.
Grazie.
Mettete per cortesia una foto di una gt40 o se proprio non ne trovate una di una mustang come antiemetico.
Grazie.
Concordo è bruttissima!!
A giorni esce una maxi-recensione di schede AM4 su 4ruote!!!
Mettete per cortesia una foto di una gt40 o se proprio non ne trovate una di una mustang come antiemetico.
Grazie.
Sull'estetica ognuno può pensarla come vuole, a me non spiace.
Sul resto... l'importante è scrivere vaccate, portando a confronto macchine completamente diverse.
Esempio esplicativo: " AH com'è brutto il nuovo Fiorino! Guarda che figata la EB110!".
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Spero sia chiaro.
I confronti si fanno tra auto della stessa categoria.
C'è di peggio, molto peggio... che però ha comunque venduto, e nemmeno poco a volte.
Qualche esempio? Audi A2, Audi A1, Mercedes classe A (prima e seconda serie), chrysler PT cruiser, fiat multipla (almeno la prima serie, la seconda già era meno brutta).
La stessa EB110 già nominata è anche lei, esteticamente, un bell'aborto.
Sul resto... l'importante è scrivere vaccate, portando a confronto macchine completamente diverse.
Esempio esplicativo: " AH com'è brutto il nuovo Fiorino! Guarda che figata la EB110!".
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Spero sia chiaro.
I confronti si fanno tra auto della stessa categoria.
Sono d'accordo con te, io la trovo gradevole. Continuo a preferire il Renegade nello stesso segmento. A me fa veramente schifo il T-Roc ed i cloni spagnoli e cechi.
Quindi, risetto ad un auto, tu preferisci la punto furgonata (renegade) e citi il tarcocc, un misero mezzo con il telaio di una golf e parti di una polo. Roba al massimo da 10.000E non certo i ridicoli prezzi che vedo.
Una focus e' regalata.
Sul resto... l'importante è scrivere vaccate, portando a confronto macchine completamente diverse.
Esempio esplicativo: " AH com'è brutto il nuovo Fiorino! Guarda che figata la EB110!".
Spero sia chiaro.
I confronti si fanno tra auto della stessa categoria.
Il fiorino e il kubo sono "belli":
Sono oneste cose per ottemperare a delle necessita' con un prezzo idoneo.
Se avessero parlato del ford transit non avrei detto nulla.
Cosi' come non ho nulla da dire (tranne il tre cilindri che e' peggio di quello vecchio a 4) della fiesta.
Tutta roba ok.
Quando vedo un mezzo violentato, che ha difficolta' a fare una curva, non perche' e' un bilico con su 10 tonnellate, ma perché dei subdotati lo vogliono alto, piccolo dentro, grande fuori e dal cosumo aumentato.... Scusa do fuori di melone.
Per compensare il disgusto fatemi vedere roba razionale e divertente (mustang) e una leggenda GT40.
I conati quando vedi un Puke, l'assurdita' del tarocc-q2 (un'auto da 40KE con l'assetto di una renault4) e altre inspiegabili bizzarre invenzioni che aumentano gli incidenti oltre ad essere simili alla torta di mucca...
L'altro giorno dopo essemi beccato l'ennesimo che era felicissimo della su enormissima PUNTO (una 500 Looser) quando ho aperto il bagagliaio della mia berlina e' rimasto di sasso. Certo una berlina da 4.70m e una punto non ci azzeccano. Ma la Punto e' stata pagata MOLTO per per essere una punto.
Quando gli ho detto che era una punto ha dato fuori di melone.
"io ho comprato gran cosa non una punto"
Infatti e fuori piu' grande della multipla e dentro e' la meta'. E scommetto che la multipla sul misto gli da del punti come telaio.
Ps
la EB110 non mi fa impazzire, preferisco un genere piu' come l'aston o la GT-R ma non disprezzo la toyobaru.
Una focus e' regalata.
Per quanto riguarda solo l'aspetto si, preferisco la renegade rispetto al ford eco sport. Dal punto di vista tecnico non te lo so dire perche' non sono interessato alla tipologia di veicolo. Delle ford apprezzo molto la qualita' dei veicoli. VW vende prodotti sovrapprezzati in modo eccessivo rispetto alla qualita'. Ma questo vale anche per gli altri produttori tedeschi, che non vedranno mai i miei soldi.
Sul resto... l'importante è scrivere vaccate, portando a confronto macchine completamente diverse.
Esempio esplicativo: " AH com'è brutto il nuovo Fiorino! Guarda che figata la EB110!".
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Spero sia chiaro.
I confronti si fanno tra auto della stessa categoria.
Il fatto è che auto della stessa categoria non ce ne sono se guardiamo le dimensioni e un motivo ci sarà..stiamo parlando di una macchinetta da 4metri, le dimensioni di una Fiesta, che hanno voluto rialzare da terra per questione di mode attuali. Viene fuori una roba un pò sproporzionata (in particolare la vecchia EcoSport)
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