Al volante di Polestar 2 BST Edition 270, l'elettrica bestiale da appassionati, per appassionati
di Massimiliano Zocchi pubblicato il 06 Ottobre 2023 nel canale Auto ElettricheAbbiamo passato alcune settimane con l'edizione limitata di Polestar 2. Un'auto che diverte, ma è al tempo stesso elegante e facile da guidare. Completano il quadro un software azzeccato e i componenti di marchi top come Brembo, Öhlins e Pirelli
Polestar, il marchio svedese di sole auto elettriche, nato da Volvo per volere della nuova proprietà del Gruppo Geely, ha appena chiuso un terzo trimestre con ottimi numeri, facendo segnare consegne con una crescita del 50% anno su anno, e con i primi nove mesi dell'anno che rappresentano un salto in avanti del 37%.
Si conta quindi di chiudere il 2023 con consegne comprese tra 60.000 e 70.000 vetture, tra cui ci saranno anche 270 esemplari della Polestar 2 BST Edition 270, in cui il numero finale indica proprio la tiratura limitata di questa versione. BST che non è un acronimo particolare, ma semplicemente la contrazione di "beast", la bestia, soprannome meritato per i suoi due motori elettrici in grado di esprimere 350 kW di potenza, circa 476 CV, con 680 Nm di coppia.
Partiamo subito col dire che questa potenza di sente tutta, e la vettura è divertente da guidare, e forse anche calibrata un po' meglio rispetto alle altre Polestar 2 di serie. L'accelerazione è repentina, e non solo per la potenza maggiore. La risposta al pedale è più immediata, senza nemmeno qualche micro-lag che abbiamo notato in altre versioni. Allo stesso tempo anche la frenata è notevole, merito dei freni Brembo maggiorati, con dischi forati. La tenuta di strada e la trazione ai massimi livelli sono possibili anche grazie ai cerchi specifici da 21", con pneumatici Pirelli appositamente realizzati per la BST.
Esteticamente la vettura si differenzia dalla versione di serie grazie ai dettagli aerodinamici in tinta carrozzeria, stesso espediente utilizzato per i bordi dei passaruota. All'esterno si notano anche alcuni piccoli dettagli in giallo-arancio, colore scelto da Polestar per le sue versioni sportive, e che poi si ritrova anche all'interno dell'abitacolo. L'auto ha la stessa batteria "a due piani" della normale Polestar 2, con 78 kWh a disposizione, che offrono secondo il ciclo WLTP fino a 462 km di autonomia.
Lo scatto da fermo non è forse ai massimi livelli, con lo 0-100 km/h che si chiude in 4,4 secondi, ma la velocità di punta è notevole, fino a 250 km/h. Ma Polestar voleva essere divertente da guidare, fatta per chi ama le auto sportive, ed ha cercato per questo un assetto e un'impostazione che consentisse di spingere un po' di più sul pedale. Le sospensioni Öhlins sono circa il 20% più rigide della versione standard, l'auto è ribassata e nasconde una chicca nel bagagliaio anteriore, quello che comunemente viene chiamato frunk. Gli ammortizzatori anteriori possono essere regolati con un sistema a due vie Öhlins, manualmente con 22 posizioni diverse. Nelle settimane in cui abbiamo avuto l'auto a disposizione abbiamo provato diverse impostazioni, ed effettivamente la BST passa da auto (quasi) da tutti i giorni, ad un frontale rigido, secco, molto direzionale. Ovviamente nell'andatura allegra nelle curva di montagna questo è un plus non da poco.
All'interno la vettura è invariata, ad eccezione dei materiali sostenibili, e dei dettagli citati prima. Ad esempio, le cinture di sicurezza sono nell'insolito colore giallo-arancio visto nei dettagli esterni, una tinta che poi troviamo anche nelle grafiche del software di bordo. L'utente può contare sulla strumentazione digitale con display da 12,3", che fa il paio con il diplay centrale, orientato in verticale, da 11,15". Qui troviamo il sistema operativo Android Automotive, ed infatti l'aspetto è simile a quello di un tablet, con la possibilità di scaricare applicazioni aggiuntive. A disposizione anche i più noti screen mirroring per smartphone, ma solo via cavo. Nella parte bassa presente il tappetino di ricarica wireless, per un solo telefono. Al centro della console centrale una leva che ricorda il cambio serve da selettore di marcia. Un po' vecchio stile, ma comoda da usare nelle manovre.
Polestar ha deciso di non offrire diverse modalità di guida, lasciando sempre tutta la potenza e la coppia a disposizione. Il guidatore si deve affidare al proprio piede, una cosa che abbiamo apprezzato. Si può andare tranquilli, usando l'auto per tutti i giorni, ma appena si preme sul pedale l'auto si trasforma. Ci sono anche due applicazioni dedicate. Una mostra nel display le accelerazioni G a cui è sottoposto il pilota nelle varie direzioni. L'altra invece restituisce i tempi di accelerazione per raggiungere determinate distanze da fermo. Con questo software abbiamo anche ottenuto un tempo migliore di quello dichiarato sullo 0-100.
Spesso la Polestar 2 viene accostata alla Tesla Model 3 per similarità di segmento, dimensioni e tipologia di auto. Sicuramente l'abitacolo del marchio svedese è più curato (comunque con qualche difetto) e con materiali che almeno al tatto sembrano più di qualità. Quasi tutti i componenti sono ben integrati nel design, senza dettagli che appaiono posticci. C'è da dire però che lo spazio a bordo è un po' più risicato, probabilmente a causa della piattaforma non dedicata all'elettrico. La base è infatti la CMA (Compact Modular Architecture) di Volvo, che ha debuttato nell'ormai lontano 2017. La BST è lunga 4,60 m, larga 1,99 m, alta 1,45 m con un passo di 2,74 m. L'auto ha un cofano di dimensioni importanti, che si discosta dagli ultimi modelli elettrici, ma questo si riflette poi in uno spazio a bordo più ristretto, nonostante la lunghezza della vettura. Anche il bagagliaio non è al top della classe, con 405 litri di capienza, ed un sottofondo che non è un vero e proprio pozzetto. Ci sono anche circa 40 litri nella parte anteriore.
Un fattore sicuramente importante nelle auto elettriche è quello che riguarda la ricarica, è la BST Edition 270 può contare sulla ricarica in corrente continua fino a 155 kW, con la quale servono poco più di 30 minuti per passare dal 10% all'80%. Nel caso serva la ricarica in corrente alternata, il caricatore di bordo arriva a 11 kW.
Come valutare dunque questa versione speciale che unisce il potere produttivo cinese con il design scandinavo? Nelle settimane in cui l'abbiamo guidata ci siamo divertiti parecchio. In strada sembra volare, stabile e precisa, a bordo super silenziosa, comoda e con materiali di prima qualità. Il software è rapido, intuitivo come usare un tablet, una scelta indubbiamente vincente. C'è sicuramente qualche limite. Immaginiamo come prima auto di famiglia, forse troppo limitata negli spazi a disposizione. Il target probabilmente è più l'appassionato che ama le auto sportive, ma vuole passare all'elettrico, e magari ha anche una simpatia per lo stile derivato da Volvo. Il prezzo, che gravita intorno agli 80.000 euro, non è certamente per tutti, ma nemmeno un costo impossibile per un appassionato che vuole divertirsi. L'autonomia, considerando la potenza a disposizione, è nella norma e più che sufficiente, e la potenza di ricarica consente soste brevi. In più Polestar ha già dato prova di poter applicare miglioramenti sostanziali tramite aggiornamenti software OTA, e quindi in futuro, una volta che avrà a disposizione più dati sulle batterie, potrà forse migliorare ancora.
166 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - info"poco più di 30 minuti per passare dal 10% all'80%"
dai qui non siamo così messi male...
p.s.
„L'autonomia, considerando la potenza a disposizione, è nella norma e più che sufficiente,“ peccato che se usata a piena potenza non arriva a 200km.
fare pubblicità ad Amazon
Fare pubblicità agli aspirapolvere robot
Pubblicizzare auto elettriche .... soprattutto Tesla
È un sito noioso
La versione era Long Range a trazione anteriore, adesso la fanno posteriore per fortuna!
La tenuta di strada non era tra le sue doti con la trazione anteriore, forzando appena andava in sottosterzo per via del peso e non gestiva bene la potenza scaricata.
Altra nota negativa, i sedili erano molto rigidi e duri, mentre sulla qualità costruttiva il livello era buono, qualche rumore proveniente dal rotolamento delle ruote che non dovrebbe esserci in una vettura da questo costo.
L'autonomia era di 380-400 km fuori autostrada, in autostrada a velocità codice 280-300 km circa, con temperature superiori ai 20 gradi però.
La ricarica era abbastanza veloce, per ricaricare il 50% dei 78 kwh presenti partendo dal 10 ci vogliono circa 20 minuti, a salire verso i 35-40 per portarsi al 85-90%.
Tesla nella gestione è sicuramente meglio, ma questa è più "auto" , certo costa 20k euro in più!
dai qui non siamo così messi male...
certo poteva essere 100
evviva
Premetto che mi sono rifiutato di guardare il video dopo aver letto questa brochure sconclusionata, ma un dato tecnico che sia uno? Meglio se tornate a parlare di schede video...
Per appassionati di veicoli pachidermici agili come un muretto a secco, perché quel bestione è solo un veicolo da "cumenda" di turno.
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