Una pasta di idrogeno per alimentare scooter e monopattini elettrici? La scoperta del Fraunhofer Institute
di Roberto Colombo pubblicata il 06 Febbraio 2021, alle 09:01 nel canale Urban Mobility
Un pasta di idruro di magnesio permette di stoccare grandi quantità di idrogeno a temperatura e pressione ambiente e di generare da cartucce idrogeno gassoso per reazione con acqua: secondo i ricercatori del Fraunhofer Institute è la soluzione perfetta per gli scooter e i monopattini elettrici
17 Commenti
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non e' un problema TECNOLOGICO, ma DIMENSIONALE.
Come non puoi fare ali per alzare un essere umano (senza infilare la dietro un motore) altrettanto non puoi fare con l'idrogeno.
Salvo ipotizzare di usarlo per una fusione nucleare anziché ossidarlo.
i costi ENORMI sono quelli che hanno fatto si di spostare l'industria spaziale dall'idrogeno al kerosene (non molto diverso dalla nafta dei diselozzi).
se devi buttare il 90% dell'energia per passare da un'auto a benzina ad una H2 forse non e' molto ecologico inquinare dieci volte tanto, no?
e che a quanto leggo dagli altri commenti hanno efficienza minore che non bruciare direttamente benzina?
non mi sembra molto utile...
l'idrogeno si può produrre quasi ovunque.. le pile usano materiali che sono presenti in pochi luoghi al mondo..
l'energia elettrica da eolico offshore crescerà e se anche l'Italia la pianterà di bloccarlo anche da noi avremo energia in eccedenza e potremo usarla anche banalmente per idrolisi.. quando l'energia è a costo zero anche la produzione dell'idrogeno scende di brutto.. prenderemo acqua di mare e ci faremo sale, ossigeno e idrogeno.. con energia elettrica a costo zero il problema scende di livello..
ma per ora foraggiamo il Congo e i suoi massacri per avere coltan e cobalto.. e ovviamente non solo quello.. l'idrogeno lo puo' produrre qualsiasi nazione industrializzata che poi usa automobili senza particolari problemi e senza scatenare guerre
Usato direttamente in un motore endotermico non è conveniente (sì, è stato testata per MOLTI anni anche questa ipotesi).
E le fuel cell verrebbero prodotte comunque "sempre negli stessi posti".
Il platino delle fuel cell non cresce sugli alberi, ma anche lì si fa' ricerca per abbatterne il costo così come avviene con le altre batterie ed il cobalto: soluzioni per ridurne la quantità pur mantenendo una durata "adeguata".
A livello d'impatto ambientale, l'Istituto Fraunhofer un paio di anni fa' ha confrontato le BEV di varia capacità, diversi mix di produzione e proiezione al 2030, e le FCEV.
Non cambia granchè a livello di emissioni nel ciclo di vita, in ogni caso la Germania investirà col Recovery plan anche sull'idrogeno.
Come d'altronde era previsto in Italia nella bozza del PNRR del Recovery Plan:
http://www.governo.it/sites/new.gov...PNRR_2021_0.pdf
ora verrà modificato e vedremo come cambieranno le risorse per i vari progetti (le percentuali per settore sono fisse su scala europea)
ad ogni modo è vero che il platino non cresce ovunque etc etc.. ma sulle fuel cell c'è da lavorare.. inoltre i motori ad idrogeno sono stati abbandonati troppo frettolosamente con l'arrivo di quelli elettrici..
La chiave resta sempre ridurre quanto più possibile il platino senza pregiudicare troppo il resto. Ma tutto sommato, nella complessità dell'auto, le fuel cell rappresentano forse il problema minore.
I motori endotermici con alimentazione ad idrogeno sono stati abbandonati dopo qualche anno di test perchè resta il limite invalicabile dell'efficienza del motore unità alla dimensione del serbatoio per l'idrogeno (al tempo usavano quello liquido per poterne caricare anche di più
Nessun produttore di auto ci ritornerà più.
E le auto fuel cell + serbatoio in composito + idrogeno, nonostante siano da anni in commercio, non sono competitive sul fronte prezzi.
Questo sempre ammesso di aver risolto, anche economicamente, il problema della produzione e distribuzione dell'idrogeno.
Ci lavorano ed investono, ma sono ancora indietro rispetto alla tecnologia delle auto elettriche, ed i produttori lo sanno bene.
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