Parigi considera il ban dei monopattini in sharing, ma gli operatori offrono nuove regole per la sicurezza
di Massimiliano Zocchi pubblicata il 21 Novembre 2022, alle 16:13 nel canale Urban MobilityLa città di Parigi tra le prime ad accogliere i monopattini elettrici in sharing, ora considera un passo indietro. Gli operatori non ci stanno, ed offrono più limitazioni per migliorare la sicurezza
I monopattini elettrici in sharing sono una realtà a Parigi dal 2018, anche se, dopo un primo momento di crescita quasi senza limiti, la città ha deciso di limitare le licenze a soli tre operatori, ed ha imposto il numero di veicoli pari a 15.000.
Le attuali licenze di Lime, Dott e Tier scadranno a marzo 2023, ed il consiglio della città sta considerando di non rinnovarle, e di eliminare di fatto gli scooter in condivisione, giustificando la scelta con motivi di sicurezza, soprattutto per quanto riguarda la circolazione sui marciapiedi.
Il parere del consiglio, tuttavia, è solo consultivo, e la decisione spetta al sindaco Anne Hidalgo. Il suo numero uno, il vicesindaco David Belliard, ha però rilasciato dichiarazioni che sembrano lasciare poco spazio a interpretazioni: "i fastidi causati dagli scooter ora superano i vantaggi per la città. In termini di sicurezza, ambiente e condivisione dello spazio pubblico, sarebbe complicato continuare".
Parole inequivocabili, che prendono forse spunto dai 337 incidenti a Parigi in cui sono stati coinvolti i monopattini nei primi 8 mesi di quest'anno. Gli operatori però sperano ancora in un ripensamento, ed hanno proposto all'amministrazione nuove regole per alzare il livello generale di sicurezza nell'utilizzo del mezzo. La velocità era già stata abbassata a 20 km/h nel 2020, ma ora si pensa a controlli dell'identità più efficaci, per essere sicuri che gli utenti siano maggiorenni. Anche le targhe sono una possibilità, per permettere alla polizia di identificare, anche in un secondo momento, i trasgressori, soprattutto per il problema della circolazione in aree vietate, ed al trasporto di un passeggero.
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10 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoAdesso buttiamo 15.000 monopattini nella spazzatura! Tantissimi rifiuti (+ batterie) che potevano essere evitati.. Bene cosi....
@berson: si chiamano marciapiedi per un motivo no? perchè ci devi andare con un attrezzo metallico che raggiunge una certa velocità e non è in grado di frenare e schivare come una persona a piedi?
ecco! qui l'hai fatta un po' fuori.....
ecco come tocchi i ciclisti anarchici ti saltano addosso...
Quindi per tuo figlio piccolo che impara per la prima volta, mi raccomando: prima targa e patente!
Cmq calmo... io non ti ho dato del ciccione da scrivania!
Ha ragione, la bici non ha motore, non puoi chiedere una patente, nella bici però puoi chiedere l'obbligo del casco almeno ai minorenni.
Per quanto invece riguarda i monopattino, è un oggetto mosso da un motore, non capisco perchè è "monopattino" è esente da targa e patentino, qualsiasi cosa mossa a motore (e non motore che aiuta) ma proprio motore con acceleratore, devono tutti sottostare a targhe e patenti.
In più non possono circolare sui marciapiedi, dove teoricamente non possono nemmeno le bici, che devono stare a bordo strada o sulle piste ciclabili se ci sono
Il risultato è che semplicemente non conviene affittare monopattini e porcherie varie, la città non è invasa di veicoli lasciati in mezzo alla strada e più o meno tutti rispettano le regole visto che se perdi o lasci la bici in giro hanno il tuo documento e ti arriva la multa direttamente a casa.
Ah, se vai in monopattino (privato) senza casco, senza luci, se vai sul marciappiede, se non rispetti i semafori etc. ti fanno 200€ di multa e ti passa la voglia (vale lo stesso con le bici private o in sharing). E posso confermare per esperienza di amici che effettivamente ti fermano e ti fanno la multa.
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