Com'è la qualità dell'aria nella tua regione? Arrivano i primi dati 2024
di Massimiliano Zocchi pubblicata il 09 Gennaio 2025, alle 17:47 nel canale Urban Mobility
Alcune regioni hanno già reso noti i dati della qualità dell'aria nel corso del 2024, in attesa del report completo
Foto di Marie Rouilly su Unsplash
18 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoAmmesso che si riesca a ridurre l'emissione di inquinanti e parlo di una riduzione importante prima di vederne gli effetti concreti e quindi un cambio delle rilevazioni atmosferiche costante e non riconducibile a una giornata di vento o di pioggia a seconda dell'inquinante preso in esame può richiedere anche anni.
L'atmosfera è un serbatoio di accumulo e non è che se smetti di immettere quello che hai immesso per secoli magicamente sparisce.
Ammesso e non concesso che l'auto elettrica possa spostare qualcosa di concreto negli inquinanti (cosa che personalmente non ritengo sia chiaro) è una barzelletta pensare che lo si vedrebbe dopo 1 mese o dopo 6 mesi. Per vedere nel concreto l'impatto di una mobilità completamente elettrica servirebbero come minimo un paio d'anni. Considerato che non è nemmeno realistico ipotizzare che da domani si sia tutti in elettrico molto probabilmente non sapremo mai se e quanto possa impattare.
Senza contare che finché non si interverrà pesantemente sui riscaldamenti nelle grandi metropoli anche una mobilità totalmente elettrica farebbe differenza forse giusto ad altezza strada per i pedoni ma in una ottica generale reputo improbabile si possa vedere grossi cambiamenti.
Per far si che non circolino piu' veicoli non completamente elettrici ci vorranno, da oggi, almeno 30 anni. Ed anche avvenisse, il contributo è ormai talmente esiguo, che le rilevazioni resterebbero identiche a quelle odierne.
E sugli altri fronti, si sta facendo davvero poco.
Quindi direi che per chi ha oggi 40/50 anni, difficilmente vedra' un cambiamento significativo dei livelli di inquinamento.
Certo, se morissimo tutti, non ci sarebbe piu' inquinamento.
E sugli altri fronti, si sta facendo davvero poco.
Quindi direi che per chi ha oggi 40/50 anni, difficilmente vedra' un cambiamento significativo dei livelli di inquinamento.
Concordo... spero che possa andare diversamente intendiamoci e di riuscire a respirare aria migliore ma per stavolta la vedo come te.
Quelle rilevazioni rilevano ALCUNI degli inquinanti come ad esempio le polveri in sospensione che anche solo il minor movimento riduce. Per farti un esempio anche una BEV muovendosi solleva da terra polveri PM quindi andrebbe approfondito quanto è diminuito per la mancanza proprio di movimento e quanto per la combustione mancata che non è un dato proprio scontato.
Detto ciò ribadisco le polveri sono una piccola parte del problema che è molto più ampio e altri inquinanti non sono così rapidi da sconfiggere.
Sia chiaro con questo io sono il primo a dire che qualsiasi riduzione di inquinamento prima si fa e meglio è quindi ben vengano provvedimenti in tal senso. Solo che non posso non considerare che si tende a fare delle valutazioni non proprio scientifiche guardando e aspettandosi cambiamenti dall'oggi al domani che per alcuni inquinanti non sono così semplici.
uno dei fattori maggiori di accumulo di pm nell'aria è l'assenza di piogge/nevicate.
non lo so.. mi sa che siamo ancora messi MOLTO meglio della Cina..
non so.. l'America in California riesce ad avere valori come la cina solo "grazie" all'incendio.
mi sa che sta cosa dell'inquinamento in europa lascia il tempo che trova se non sistemiamo il problema in cina.. ma continuiamo pure a sporcare dove non guardiamo che è meglio..
tanto il mondo è diviso in due e quindi se facciamo i bravi qui andrà tutto bene perchè l'aria europea non è l'aria cinese
certo.. quando si chiudono le fabbriche, si vieta il transito dei veicoli civili e la gente sta chiusa in casa allora gli inquinanti scendono..
quindi proponi di segregare la gente in casa e chiudere le attività ?.. perchè poi il beneficio non era così grande.. parlavamo sempre di percentuali.. non -50% ..
ridurre l'inquinamento è bello e buono.. ma se iniziassimo di nuovo ad aiutare la natura al posto di bruciare legname ? tanto per citare uno dei problemi che creiamo..
le auto sono solo un modo per fare soldi e non eco-logia.. riduciamo i consumi prima di alimentare gli sprechi cambiando auto
quindi proponi di segregare la gente in casa e chiudere le attività ?.. perchè poi il beneficio non era così grande.. parlavamo sempre di percentuali.. non -50% ..
ridurre l'inquinamento è bello e buono.. ma se iniziassimo di nuovo ad aiutare la natura al posto di bruciare legname ? tanto per citare uno dei problemi che creiamo..
le auto sono solo un modo per fare soldi e non eco-logia.. riduciamo i consumi prima di alimentare gli sprechi cambiando auto
Guarda che bruciare legname è l'ultimo problema:
Tranne gli incendi per la deforestazione ( quello è si un crimine), la maggiorparte del legname viene tagliato per carpenteria e mobili.
Usato in edilizia poi il legno inquina molto meno di altri prodotti.
L'ideale sarebbe avere piantaggioni adibiti al taglio ciclico e con i resti delle lagorazioni alimentare il riscaldamento.
Purtroppo è opinione comune credere che si disbosca per ardere.
La cura del bosco, se effettuata come Dio comanda, prevede il taglio e rimboschimento ciclico per alcune semplici ragioni:
Gli alberi non sono immortali ( meglio tagliare e reimpiantare che far morire un bosco di vecchiaia)
Gli alberi invecchiando diventano più deboli e offrono habitat a parassiti e batteri che possono distruggere in breve tempo un bosto ( la xilella è un caso emblematico perchè ha distrutto uliveti secolari che offrivano un ottimo ritorno economico, ma di parassiti che attaccano altre qualità ce ne sono a migliaia, ma non fanno notizia)
Un Albero vecchio e/o malato seccherà e precipiterà a terra provocando diverse cose:
Impedisce la crescita naturale sotto di esso
Aumenta i rischi di infezioni da parassiti
Aumenta il rischio di propagazione di incendi
In caso di forti piogge crea dighe temporanee che alla loro rottura provacano la distruzione del terreno a valle di esso.
Inquina molto meno produrre strutture in legno che nei classici componenti per l'edilizia.
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