Un nuovo tipo di treno elettrico punta a portare il servizio ferroviario dove oggi non può arrivare
di Rosario Grasso pubblicata il 26 Gennaio 2022, alle 12:31 nel canale Trasporti elettrici
Il progetto è condotto da tre ex ingegneri di SpaceX e riguarda un prototipo di veicolo che promette di portare progressi nell'autonomia e nella tecnologia delle batterie all'interno del settore dei trasporti ferroviari
39 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoinvece le ferrovie italiane sono un ottimo candito.
Abbiamo diverse direttrici e diversi attraversamenti, in più per spostare un solo container da Genova a Livorno non bisogna far partire un convoglio.
La flessibilità del sistema è indubbio. La gestione è più complicata, ma pensando che gia adesso le merci su rotaia viaggiano di notte non mi sembra insormontabile
Abbiamo diverse direttrici e diversi attraversamenti, in più per spostare un solo container da Genova a Livorno non bisogna far partire un convoglio.
La flessibilità del sistema è indubbio. La gestione è più complicata, ma pensando che gia adesso le merci su rotaia viaggiano di notte non mi sembra insormontabile
Immagino intendessi "candidato"
In realtà sono d'accordo con te, in determinate situazioni d'impianto questa soluzione può aumentare enormemente flessibilità e produttività di un sito.
Di sicuro richiede un cambio di vision per quasi tutto il comparto: a me sembra che si lavori ovunque per allungare e appesantire i treni, rispetto a farne di più.
Io la vedo come un'ottima opportunità per formare i treni nei terminal, o per veloci spostamenti da e verso raccordi ferroviari o località di servizio vicine tra di loro.
ma anche no.
Potrebbe essere un buon sistema interno negli scali ferroviari.
possono benissimo stare a pochi metri uno dall'altro e comunicare fra loro, non vedo il problema.
autonomamente nel senso senza pilota a bordo. Non è che si infilano su una linea a muzzo. Mi pare ovvio.
gps? gsm? mille modi usati anche dai "normali" treni con operatore umano.
possono benissimo stare a pochi metri uno dall'altro e comunicare fra loro, non vedo il problema.
autonomamente nel senso senza pilota a bordo. Non è che si infilano su una linea a muzzo. Mi pare ovvio.
gps? gsm? mille modi usati anche dai "normali" treni con operatore umano.
Non bastano... appunto perchè non c'è l'operatore umano che può intervenire in caso di guasto degli apparati di comunicazione e garantire comunque la marcia del convoglio. Non a caso il primo sistema di segnalamento è quello semaforico lungo la linea, affiancato dai pannelli e segnali integrativi, seguito dalla ripetizione del segnale in cabina assistito dai sistemi di controllo marcia treno.
Ed infilarsi " a muzzo " in una linea è quasi impossibile anche con il macchinista ai comandi.
Se poi questi carrelli devono viaggiare a pochi metri l'uno dall'altro ma non agganciati tra loro, no vedo che differenza ci sia con un convoglio tradizionale... Anzi aumenterebbe le difficoltà di circolazione visto che la lunghezza complessiva lungo la tratta sarebbe maggiore e ci sarebbero problemi di sicurezza.
Spiegate ad Agonauta che non esiste solo l’Italia.
Mandali tu 50 container dalla east alla west coast negli USA e vedi se di conviene usare 50 tir…
pensa che esistono da decenni metropolitane automatiche senza conducente, e portano persone, non cose...
eppure non ci sono problemi. Non vedo che differenza abissale ci sia con una ferrovia.
Non saprei dire il livello di fattibilità della completa automazione, ma sulla carta la regolamentazione delle tratte ferroviarie segue schemi ben precisi e se seguiti alla lettera del tutto lineari da seguire, non vedo quale sia il problema per un sistema completamente automatizzato che non dovrebbe far altro che applicare tali schemi.
Il possibile guasto è comunque gestibile, creando sistemi che permettano di agire adeguatamente quando avvengono. Sinceramente trovo più probabile e potenzialmente pericoloso l'errore umano, che può manifestarsi per diversi motivi (inesperienza, negligenza, disattenzione, distrazione).
Il possibile guasto è comunque gestibile, creando sistemi che permettano di agire adeguatamente quando avvengono. Sinceramente trovo più probabile e potenzialmente pericoloso l'errore umano, che può manifestarsi per diversi motivi (inesperienza, negligenza, disattenzione, distrazione).
esatto, concordo.
Ancora? Non ho detto che sono le migliori, ma che sono diverse da quelle Italiane e che forse sono "buone" per questo tipo di sperimentazione.
Se dovessi fare un confronto tra le due infrastrutture, quelle italiane sono pensate più per il trasporto persone, penetrano nelle città e hanno tortuosità e orografia abbastanza accentuata, oltre ad essere in gran parte elettrificate.
Di contro in Nord America hai un'infrastruttura pensata per il traffico merci, linee abbastanza tranquille dal punto di vista pianoaltimetrico e spesso a doppio binario, di fatto non elettrificate.
Non saprei dire il livello di fattibilità della completa automazione, ma sulla carta la regolamentazione delle tratte ferroviarie segue schemi ben precisi e se seguiti alla lettera del tutto lineari da seguire, non vedo quale sia il problema per un sistema completamente automatizzato che non dovrebbe far altro che applicare tali schemi.
Il possibile guasto è comunque gestibile, creando sistemi che permettano di agire adeguatamente quando avvengono. Sinceramente trovo più probabile e potenzialmente pericoloso l'errore umano, che può manifestarsi per diversi motivi (inesperienza, negligenza, disattenzione, distrazione).
Vedrete che si arriverà alla quasi completa automazione del sistema ferroviario. In realtà con il progetto di estensione a tutte le linee dell'ERTMS, RFI sta facendo un primo e grosso passo verso quella possibilità.
Attualmente invece non ha senso in Italia investi sulla guida autonoma dei treni, in quanto la normativa, o meglio quelle che tu chiami schemi ben precisi, si basano proprio sul rispetto di procedure stringenti da parte dell'"uomo", e su controlli costanti sul suo operato da parte di "macchine".
Qualsiasi inconveniente (al treno o all'infrastruttura) viene gestito localmente con intervento umano.
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Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".